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Casa di Caccia Reale del Gran Piano, anello vallone del Roc e colle Sià |
Itinerario che avevo percorso qualche anno fa a piedi e che non vedevo l'ora di ripetere con le ruote grasse. Fiducioso sull'alta percentuale pedalabile ne ho poi avuto la conferma. Tolti i 400m tra la Varda e l'inizio della mulattiera reale, si pedala quasi sempre eccezion fatta per i vari tratti franati presenti sul percorso. Da intraprendere in giornate autunnali o tardo autunnali se la "bianca" si fa attendere, per godere appieno della maestosità del luogo. Il solo traverso che dal Gran Piano porta nel cuore del vallone del Roc vale il biglietto. Un sentiero sostanzialmente in piano a mezza costa pedalabilissimo e con una vista superba. Fare solo attenzione a inizio stagione in questo tratto perché almeno fino a giugno sono sempre presenti dei nevai da attraversare che richiedono l'uso dei ramponi. La discesa dal colle Sià è già nota ai bikers che effettuano la classica traversata dei colli della Terra e della Porta, inedita o quasi la discesa da Pra del Cres su Borgo Vecchio e quindi a Pianchette. Un po' discontinua per alcuni massi incontrati qua e là che sbarrano il sentiero ma nel complesso molto avvincente. Davvero ostico l'ultimissimo tratto sopra Pianchette dove senza buona tecnica trialistica si scende a piedi. Consigliatissimo a chi sa entusiasmarsi su questo tipo di itinerari un po' fuori dalle rotte comuni.
Alla partenza, ho poi avuto conferma da chi ha ripetuto l'itinerario, si può raggiungere la mulattiera Reale anche dalla borgata Sassa aumentando la percentuale pedalabile in salita nella parte mediana, pur non senza difficoltà.
Traccia GPS qui:
https://www.gulliver.it/itinerario-mappa/71140/
Da Pianchette seguire le indicazioni per Balmarossa. Risalire la strada asfaltata che dopo alcuni tornanti diviene sterrata (sbarra chiusa per divieto di transito ai mezzi motorizzati non autorizzati) con qualche breve rampa ammazza cristiani, fino a raggiungere la borgata Varda. Da qui si imbocca il sentiero 552 per il Gran Piano e si spalla la bici per circa 400m D+ fino a incontrare la mulattiera reale che arriva dalla borgata Sassa. Per i restanti 300/350m D+ la pendenza permetterebbe il 100% di ciclabilità se non fosse per qualche breve tratto franato qua e là. Giunti alla casa di Caccia Reale del Gran Piano si attraversa il pianoro tenendosi sulla sinistra e si imbocca il sentiero 550 (Alta Via del Canavese) che scende fino ad attraversare il rio Ciamossereto e con pochi brevi tornanti (alta percentuale in sella) risale fino a svoltare nel vallone del Roc. Emozionante traverso con dolci saliscendi e qualche brevissima rampetta che rivela tutto lo spettacolo offerto dalla maestosità delle montagne che coronano il vallone del Roc. Pedalabile al 100% e quest'anno (2019) tirato a lucido a seguito della Royal Ultra Sky Marathon. Giunti all'alpe di Foges si supera, lasciandolo a destra, il bivio per il bivacco Giraudo imboccando il sentiero n 542 per il colle Sià. Qualche brevissima discesina tecnica precede la risalita al colle dove le pendenze non sono mai importanti ma il fondo molte volte sconnesso costringe a rullare con decisione e a spingere per brevi tratti. Giunti finalmente al colle inizia la discesa: sentiero a tornanti con fondo pietroso a tratti smosso ma con belle e lunghe sezioni su pietre fisse e gradoni (in prevalenza S3 con tratti S2). A Prà del Cres (2020m) si segue sulla sinistra il GTA per Borgo Vecchio. Per qualche centinaio di metri si spinge in salita, segue poi un breve tratto un po' noioso e discontinuo fino a quando il sentiero inizia a scendere più deciso nel bosco di Larici. Sezioni scorrevoli si alternano ad altre più impegnative su pietre fisse e gradoni (S3 max) fino a giungere al fondo del vallone del Roc in località Borgo Vecchio(1534m). Nei pressi di una chiesetta si abbandona il GTA e si segue il sentiero che scende sulla destra e si inoltra nel bosco in direzione Pianchette. Un paio di brevissime risalite e poi inizia il "bello": prima sezione tecnica su pietre fisse e gradoni bella saporita (S3 max). Ci si inoltra quindi in una stupenda faggeta su bel fondo regolare alternato a gradoni che però nella stagione autunnale si riempie di foglie (tenerne conto se si effettua da ottobre in poi). Si giunge quindi all'ultima parte caratterizzata da strettissimi tornantini tutto su gradoni alti di difficile impostazione dove è richiesta una buona/ottima tecnica trialistia (diverse sezioni di S4). Dopo quest'ultima fatica si atterra direttamente dentro l'abitato di Pianchette e quindi all'auto.
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Come arrivare al punto di partenza
Da Cuorgnè seguire per Ceresole Reale. Una volta usciti dall'abitato di Noasca, dopo alcuni tornati e prima della galleria, svoltare a destra per Pianchette.
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