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Tour del Latemar discesa da Stava |
Caratteristiche:
Zona: valli di Fiemme/Fassa - Predazzo/ Moena
lunghezza: circa 54 km
Dislivello: salita 1.580 – discesa 1.580 mt.
Cartina: Carta Kompass 629 Catinaccio Latemar 25.000 oppure Carta Tabacco 029 Sciliar Catinacco Latemar + 014 Val di Fiemme Lagorai Latemar 25.000
Luogo di partenza: indifferentemente Predazzo o Moena
Il Gruppo del Latemar è uno dei gruppi dolomitici più famosi nel mondo, in quanto la sua superba parete Nord si specchia nell'incantevole Lago di Carezza in centinaia di cartoline. È posto a cavallo delle Valli d'Ega, Fassa e Fiemme, e il Passo di Costalunga (1740 m) lo divide dal Catinaccio, mentre il Passo di Lavazè (1805 m) lo separa dalla zona degli Oclìni e dall'altipiano di Pietralba.
Questo tour è l’unione di due giri, il primo quello vero e proprio del Latermar che si concluderebbe con la discesa verso la stazione di partenza della funivia del Latemar, a Predazzo, a cui è stata aggiunta la divertente discesa della valle di Stava. Il giro può partire indifferentemente da Predazzo o da Moena, tenuto conto che, all’inizio o alla fine, è necessario percorrere il fondovalle fra queste due località (circa 11 km), solo in parte in fuoristrada, seguendo il percorso di quella che in inverno è la Marcialonga.
Una cosa da sottolineare è che all’inizio dell’inverno 2018 la tempesta Vaia ha distrutto vaste aree di bosco. Malgrado i lavori ancora in corso a fine 2019, al momento in cui scriviamo queste righe, anche adesso molti sentieri risultano chiusi, per cui prima di affrontare uno di questi percorsi è bene informarsi in zona sulla percorribilità dei sentieri.
Il tour è in senso antiorario; arrivati quindi a Moena, o partendo da questa, con il senso di marcia rivolto verso la testa della valle, ossia verso Canazei, è necessario salire a sinistra del paese seguendo le indicazioni per Malga Panna, poi strada dei Molign, lungo il Rio Costalunga; vi sono comunque altre vie di ascesa che conducono allo stesso sentiero. La salita, soprattutto all’inizio, è dura, prima su asfalto, poi su stradello, infine su una mulattiera che vi consente di addentrarvi in una suggestiva foresta, risalendo la val D’Ega, che conduce a passo di Costalunga, dal lato opposto rispetto alla strada asfaltata. Arrivati a passo e quindi alla località Carezza, il lago omonimo è a pochi passi e, con il suo famosissimo scorcio sulle cime del Latemar, rende doverosa una visita anche se questa è una delle zone più danneggiate da Vaia. Superato il lago, passando per il bosco di Carezza, il giro prosegue sul lato altoatesino, aggirando il gruppo del Latemar e mantenendosi più o meno alla stessa quota fino ad Obereggen dove, volendo, c’è possibilità di rifornirsi o di mangiare. Da qui si risale fino all’Alpe di Pampeago da cui, in caso di necessità o decidendo di tagliare il percorso, si potrebbe chiudere il giro prima risalendo quelle che d’inverno sono piste da sci e poi scendendo per lo stradello di servizio che, passando per il Rifugio Gardone, porta alla base della funivia del Latermar, a Predazzo. La discesa tuttavia non ha alcun contenuto tecnico e quindi non è divertente. Da Pampeago è quindi meglio allungare il giro verso sudovest scendendo la valle di Stava fino a Tesero, per un singletrack (sent.62 e 63) quasi tutto all’interno di un bosco che a tratti contiene passaggi molto tecnici che richiedono attenzione e presenta alcuni tratti a spinta causa sentiero franato/rovinato ed alberi caduti. Da Tesero passando per stradelli, per evitare la strada principale, in breve si rientra a Predazzo o, come si diceva all’inizio, a Moena per chi fosse partito da quest’ultimo paese.
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Come arrivare al punto di partenza
Predazzo
Cartina
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Commenti
stumpy78
30.08.2021 10:56