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Cuba occidente: ruta mala, playa, salsa y ron |
Cuba in bici, un sogno!
Sono arrivato con voli low cost nella bassa stagione (giugno/luglio) ed ho trovato pochissime piogge "rinfrescanti".
Ho improvvisato il mio cammino alla giornata quindi non sarà sicuramente il migliore ma io mi sono divertito di brutto!
La pedalata dall'aereoporto a l'Havana è stata mortale, abituarsi ad un clima tropicale arrivando dal Canada non è stato facile, sicuramente in inverno le temperature non saranno così alte ma uscendo dalle città nei mesi estivi si ha una piacevole brezza che arriva sempre da est.
Lascio la capitale in cerca di luoghi sperduti e la VERA cuba, percorrendo "el litoral norte" affronto dei piccoli strappetti che mi fanno sudare... e parecchio ma raggiungo Cayo Jutìas dove trovo la Spiaggia, si proprio una di quelle con la S maiuscola. Acqua cristallina caraibica, qualche pianta offre ombra per riposare dopo i bagnetti e le palme da cui bere cocco di prima qualità. Purtoppo i ristoranti per i merenderos pompano reggaeton ma basta allontanarsi un poco per rimanere tranquilli. Con una tenda dalle 18 alle 9 del mattino la spiaggia sarà deserta! Zanzare a parte
Proseguo per il nord ovest nella parte più disabitata dell'isola, le strade sono piene di buche e solo delle piante di litchi mi salvano dalla fame, qui non c'è proprio niente!
Il traffico cubano sono prevalentemente biciclette singlespeed di altri tempi o carri trainati da cavalli, i contadini sempre felici e cordiali, i chilometri scorrono tranquilli sotto il sole cocente.
Raggiungo il parco di Guanahacabibes dove uno dei guardiaparco mi invita a casa di un amico e mi regala dei mango, mi dice che ora non ci sono servizi ma posso pedalare ed incontrare animali! Io vado per Marìa la Gorda dove è presente un resort da 60$ a notte e si paga anche per respirare, per fortuna tutta la spiaggia della costa è libera per accampare e fare dell'incredibile snorkeling con vista "quasi" sul Messico
Decido che è tempo di montagna e mi dirigo a Vinales (in cubano si pronuncia Vignale) dove trovo per la prima volta orde di turisti e faccio quasi fatica a mangiare in un ristorante "cubano" qui tutti i ristoranti sono per turisti con prezzi "da turista" e tutti cercano di vendere i tour a cavallo nelle piantagioni di tabacco; passo la notte con vista sui bizzarri Mogote mi dirigo per la costa sud.
Inizio seguendo "la ruta mala" ma le forti piogge dell'altra sera hanno reso impraticabili parecchie strade e mi avventuro per la carretera central de montana. Il traffico è quasi assente perché le strade sono talmente ripide che pochi mezzi di trasporto a Cuba possono affrontare queste "lomas" e sinceramente anche le mie gambe vengono messe a dura prova.
Discesone verso la turistica Soroa e con un fantastico vento contro mi dirigo a Playa Majana per accampare, purtroppo la spiaggia non c'è ma un pescatore mi offre un posto sicuro per la tenda e del cibo.
I prossimi 60km saranno su una fantastica strada sterrata chiusa al traffico... non che ci sia sto gran traffico sulle strade cubane, e qualche attraversamento di fiumi che è stato difficoltoso per via delle alghe che rendono il fondo una saponetta.
Dei mango freschissimi ed i ristorantini che cucinano dell'ottimo pesce più che fresco a pochi pesos sono gli unici rifornimenti ma bastano per raggiungere Batabanò dove la spiaggia è bellissima, anche se un pò sporca ed il fondale è fatto di argilla che a detta dei cubani fa ringiovanire... proviamola!
Torno bambino e torno nell'entroterra, tutta pianura e persino qualche chilometro in autopista, l'autostrada!
Finalmente a Playa Larga si torna sulla costa, perché con questo caldo è bello fare delle pause rinfrescanti nuotando nel mare, anche se nelle ore pomeridiane diventa bollente.
In questa parte di isola è possibile incontrare dei "cenote" che non sono al livello di quelli in Yucatan ma passato il primo "turistico" sono tutti gratuiti e bellissimi, occhio ai coccodrilli!
Il Cenote del Toro è imperdibile, si trova a metà strada tra Playa Giron e Guasasa dopo aver schivato la turistica Caleta Buena.
Da Guasasa si entra nel nulla del nulla, una fantastica foresta piena di maledetti tafani, l'unico modo per passare indenni è tuffarsi in acqua e tornare in sella pedalando il più forte possibile!
Torno nella civiltà a Cienfuegos, dopo 10 giorni decido di farmi una doccia come si deve e mi fermo in Città. Seguendo la costa raggiungo Trinidad, la città è bellissima e la salita alla torre offre una vista fantastica. E' un posto molto turistico ma affasscinante, un ad ogni angolo c'è qualcuno che suona "chan chan" la gente è simpatica e cordiale, qui non faccio fatica a trovare dei rinrescanti "helados" da 3 pesos ed ottimo cibo locale per mangiare quintali di "arroz congrì" con mezzo euro.
Playa Ancon è considerata da molti una o la più bella spiaggia dell'isola ma visto il resort ed i bus di turisti trovo una parte di penisola ancora vergine, si riesce a pedalare sul bosco od addirittura sulla spiaggia se la marea lo permette e riesco ad avere il mare tutto per me, figata!
Pedalando verso Playa Boca incontro due cubani che hanno creato un piccolo paradiso ed offrono snorkeling in uno dei posti più belli dell'isola, ne vale veramente la pena ma arrivo a dover affrontare la temibile salita del "Topes de Collantes" al pomeriggio. La rampa è mortale e sotto il sole potente mi sciolgo, un succo di Guayaba mi fa riprendere i sensi ed in montagna riesco a passare la unica notte in tenda senza morire di caldo anche se le maledette zanzare sono sempre una minaccia.
Faccio un salto a Santa Clara solo per il pellegrinaggio al monumento di Che Guevara e rientro verso l'Havana tra un Guarapo ed una mangiata di pesce schivando la gringolandia Varadero e trovando sempre delle bellissime e "quasi" incontaminate spiagge deserte nel mezzo del nulla.
Purtoppo questi ultimi cento chilometri sono trafficatissimi ma è anche una bella sfilata di auto d'epoca che non si vedono da nessuna parte nel mondo ormai.
Spero di poter tornare un giorno per pedalare l'oriente e la sierra Maestra, mangiando Mango giganti ed ubriacandomi di Rum, per non parlare poi delle splendide donne Cubane che mi hanno fatto proprio innamorare.
VIVA CUBA!
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Spirit In The Sky
05.11.2019 00:23