Itinerari Mountain Bike

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Prima che il gallo canti, la “mia” PIAVE GRAVEL

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Domenica 24 marzo ho partecipato alla Piave Gravel . Ho scelto il lungo; decidendo di partire da casa, aggiungo 40 km di a/r che separano San Donà di Piave al tracciato che aggancio in località Revedoli. Parto presto come mia abitudine, la luna alta nel cielo illumina la strada che costeggia il Piave (quest’anno non sarà mai avvicinato dal percorso della Piave Gravel) e in 50 minuti, all’albeggiare, mentre in lontananza odo il canto di un gallo, arrivo a Revedoli. Pedalo verso la Laguna del Mort, mentre scoiattoli e lepri lungo il sentiero vengono allertate dal mio arrivo, corrono a nascondersi fra i cespugli; pensavo di arrivare a Porto Santa Margherita prima delle 7, ma non avevo fatto i conti con il single track nella pineta che m’impegna e rallenta, ho così l’opportunità di godermi i richiami della fauna avicola della laguna che annunciano il nuovo giorno, con il primo sole che dipinge l’acqua di colori pastello, mi godo un panorama magico.

Raggiunto il lungomare il primo sole mi riscalda e a Porto Santa Margherita vengo accolto da Marco, attacco il cartellino della Piave Gravel e parto. Il primo tratto sul lungomare di Caorle e fino ai Casoni scorre veloce, l’argine sterrato del Livenza presenta le prime difficoltà e compatta sparuti gruppetti di biker; raggiungo La Salute di Livenza con un fastidioso rumore di fondo, proviene dal mio deragliatore; l’argine è tutto controvento e m’impegno per rimanere agganciato ad un gruppetto di scatenati, ma appena in località Ottava Presa l’argine svolta, rallento, non posso mantenere quel ritmo a lungo, rischierei di scoppiare, ho percorso solo i primi 70 km. Vento in faccia, finisce l’asfalto e si entra nel vivo del percorso, lunghi stradoni sterrati, gravellosi, interminabili e raggiungo il ponte di S.Gaetano; la polvere alzata dai gruppetti di biker mulinella all’orizzone, nell’aria secca e tersa; si sale sull’argine erboso del Nocesiolo che si snoda come un serpente mentre i canneti al vento salutano, una pausa per gustarsi il panorama è d’obbligo; poi ancora lunghi tratti erbosi, un boschetto e il suo single track guidato, “ma quando mai finisce” mi trovo a pensare dopo interminabili tratti ancora controvento immersi in questa campagna infinita, arsa, ancora priva di coltivazioni, sembra estate. Finalmente un breve tratto d’asfalto a Marango, e poi ancora tanto gravel, le ruote corrono inesorabili alzando una fine polvere che ricopre gambe e bici fino a sbucare nuovamente sull’asfalto benedetto a La Salute di Livenza; i gruppetti ciascuno con il proprio ritmo si lasciano e si riprendono, siamo sempre gli stessi, e due parole in compagnia, “situ ancora qua, ha,ha”, “bel percorso, che dici?” alleviano le prime sofferenze. L’argine del Brian è l’ultimo ostacolo, anche se non sembra finire mai; pedalo in un gruppo di 4/5 biker, poche parole, la fatica inizia a farsi sentire, mi stacco per non respirare la polvere e mi godo il caldo tepore del sole, due cigni beati e il panorama, quanti bei posti a due passi da casa, quasi impensabile, bravi Marco e Tatiana nel collegarli in un anello che merita un plauso. Ho finito l’acqua e mi concedo una sosta ristoratrice al Bar del Brian prima dell’ultimo tratto sterrato per fare rifornimento; Riprendo rinfrancato la strada di casa, finalmente su asfalto. Mentre con la mente ripercorro i momenti magici di questa giornata, la ciclabile lungo il Piave ancora in parte dissestata mi fa l’occhiolino, mi volto dall’altra parte, 160 km per oggi possono bastare. Come specificato dall’organizzazione alcuni tratti sono privati e concessi alla manifestazione solo per questo giorno, quindi per ripetere il giro servirà pianificare diverse varianti lungo il percorso.

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Come arrivare al punto di partenza

San Donà di Piave, parcheggio in Via Unità d'Italia ( campi di atletica e rugby)

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