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[gravel] Gran Tour Monte Faudo 360° |
Il Monte Faudo è una dei principali rilievi nell'immediato entroterra di Imperia, la traccia ci gira intorno, seguendo principalmente strate sterrate e stradine secondarie dell'entroterra. Si parte da Dolcedo, dove si può lasciare l'auto, ma in realtà qualsiasi altro punto di partenza va bene. La traccia può teoricamente anche essere invertita, ma facendola al contrario di come l'ho fatta io (io l'ho fatta in senso antiorario), si rischia di fare delle salite molto ripide. Il dislivello è lo stesso ma concentrato.
Comunque sia, la prima parte della salita lungo il crinale ovest della valle prino, fino a Pantasina dove si imbocca la strada del colle D'Oggia, a scorrimento limitato (in teoria è chiusa alle auto). Il primo sterrato arriva poco dopo la zona chiamata "cian zerbu" sulla sinistra e porta, stando a mezza costa, fino al paese di Villatalla. Ma non è che l'inizio, il pezzo forte del giro è la lunga salita fino alla cappelletta del Passo Pistuna, tutta su strada sterrata, a tratti anche abbastanza ripida. Qui, antico punto di scambio merci fra le genti delle vallate limitrofe (Argentina e Impero) si gode il migliore panorama della zona, che spande fino al mare, la Corsica e gran parte della costa ligure.
Subito dopo si scende in una serie di vallette laterali che porteranno ad Arma di Taggia lungo il Torrente Argentina. I paesi che si incontrano meritano tutti quanti una visita: Arzene, Montalto Ligure, Badalucco. Giunti a Taggia si cambia versante, passando sopra l'antico ponte che attraversa il torrente. Qui inizia la cosiddetta via della Costa, o meglio il tratto che da Taggia va ad Imperia. La via della Costa era la vecchia via dei pellegrini di mezza costa, percorsa tutto l'anno, sufficientemente lontana dal mare per essere sicura (era periodo di incursioni saracene) ma non ancora in montagna da poter essere percorsa sempre. La via della Costa oggi fa parte del Sentiero Ligure (di cui vedrete spesso le indicazioni) e della via di Santiago (che da Roma va a Santiago, completamente tracciata). Ovviamente non tutto è sempre ciclabile ma ho seguito i tratti che sono adatti alle bici da gravel. Tranne un piccolo pezzo di raccordo che indicato in traccia (dopo Civezza), per il quale occorre spallare la bici (ma che potete evitare passando poco sotto, se avete una mappa vedere facilmente dove passare). La traccia, dopo aver attraversato numerosi paesi che consiglio di visitare, come Lingueglietta, arriva sotto l'abitato di Civezza al quale si arriva con una ripida cementata, ma che per fortuna dura poco. A Civezza poi è tutto un susseguirsi di strade e sterrati per arrivare a giungere a Torrazza, paese poco prima di Dolcedo.
Il giro è adatto a qualsiasi tipo di gravel, ma in generale abbastanza faticoso per le salite, specialmente quella del passo Pistuna ed è fattibile tutto l'anno. I panorami, beh ve li lascio giudicare da soli. Quasi idilliaci. Buona pedalata!
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Come arrivare al punto di partenza
Dolcedo, piazza centrale del paese
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Commenti
alepapo
13.01.2019 12:37