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Col Crete Seche 2899 m |
Itinerario di Cicloalpinismo con discese tecniche ed esposte.
Breve ma entusiasmante gita alla scoperta del colle Crete Seche 2889 m antica via di contrabbandieri tra la Valpelline e la SuiSSera.
Start dalla frazione alta Les Rus 1700 m sopra Bionaz con parcheggio comodo e acqua.
Pronti via e si parte con pendenze al 20% tanto per scaldarsi su ardita poderale elicoidale.
Fortunatamente una volta guadagnata quota gli alti pascoli fanno fiatare e godersi il già ottimo panorama. Poco prima di Berrier a quota 2200 m evidente e ottimo sentiero traversa verso il vallone Crete Seche proprio sotto omonimo Rifugio con Simbolico Pedale ®. Rifugio ottimo e consigliato anche agli arrampicatori per un bel duathlon (molte vie sulle pareti attorno).
Appena sopra il rifugio attraversiamo in Nobile Portage ® una brutta pietraia e in breve sbuchiamo su una incredibile ed inaspettatamente grande piana glaciale, il Plan de la Sable 2600 m.
Attraversata completamente a pedale la piana e volgendo lo sguardo al colle tutto sembra perduto.
Uno sfasciume unico a perdita d'occhio. In realtà la traccia esile del sentiero riesce quasi sempre a farsi strada attraverso i resti glaciali e fa ben sperare per la discesa. A 2750 m nei pressi di un bel laghetto smeraldo ancora peggio ma il masochismo prevale e continuiamo la scamellata fino al colle. In effetti ne vale la pena la traccia continua fin su.
Dal colle, che te lo dico a fare, Panorama bifronte Top e sogni di grandi traversate.
Discesa ON.
Non è certo continua ma se siete arrivati fin qui amate il genere e le brevi interruzioni non vi daranno fastidio. Traccia comunque molto difficile e in vari punti per aspiranti suicidi. Perdendo velocemente quota le cose migliorano notevolmente diventando umana e perfettamente ciclabile fino alla piana e un pelo oltre.
100 m di Deportage ® e via di Lussuria montonata fino al Rifugio (in realtà il rifugista mi ha detto si potrebbe provare a stare tutto a destra verso il Bivacco Spataro su sfasciumi più fini).
Torta al Rifugio e Preghiera votiva a San Vanhelga.
Dal Rifugio parte infatti un delirio di sentiero elicoide ripido e inconsistente. Si scende per 400 m di cresta lentissimamente a suon di nose press, freni in fiamme e mutande piene. Una scarlingata epocale. Atterrati sulla poderale se ancora non siete morti potete riprovarci nei successivi 2 tagli diabolici. Se sopravvivete anche a questi allora non è destino e potete godervi gli ultimi 300 m godendo come dei ricci in calore su sentiero sempre tecnico ma bellissimo.
In sintesi breve ma intensa gita con altissimi contenuti tecnici.
#JAGteam
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