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034-Valle di Cadore Monte Rite Zoppè Rif.Talamini 2018-08-16 |
Un giro tosto a tutti gli effetti per persone super allenate.
Obiettivo raggiungere il Monte Rite, scendere verso la Val Zoldana e rientrare per Zoppè di Cadore.
Si parte da Valle di Cadore e si inizia subito con una bella discesa sul lago, da dove poi, inizia un primo muro che ci porterà velocemente in quota, seguito da altri e con un bel sentiero orizzontale poi, fino a Cibiana.
Molto interessante il paesino di Cibiana, che è stato toccato in parte dal turismo di massa ed è rimasto un paese di montagna con uno sguardo al passato con masi in vecchio stile cadorino.
Da qui, si sale per strada forestale e poi asfaltata fino al passo Cibiana e da li per strada forestale (che non finisce mai !!) fino alla nostra meta .. il Monte Rite.
Il panorama a salire è molto bello con vista sul Sasso di Cibiana e merita di sicuro qualche sosta, per una foto. Da prestare attenzione ai pulmini che portano su i turisti, salgono e scendono a velocità indecenti, incuranti dei pedoni e dei ciclisti. In alcuni punti, la strada è molto stretta ed è meglio scendere per evitare che vi urtino e rimanere schiacciati contro la parete, poi se avete la sfiga come me, che è salito pure il camion del gas, un camioncino e pure incrociati sempre sui punti più stretti, avete un motivo in più.
Arrivati in cima merita una sosta al Rifugio Dolomites e uno sguardo al panorama a 360° che da qui si ha.
Ex forte di fine Ottocento, controllava tutta la valle di Cadore e quindi la strada che saliva fino a Cortina d'Ampezzo, in territorio Austriaco a quel tempo.
Il rientro ci porta per sentieri molto divertenti fino a Formesighe e da qui si sale per strada asfaltata fino a Zoppè di Cadore ai piedi del Monte Pelmo.
Noi abbiamo fatto una deviazione per non scendere per strada asfaltata, ma abbiamo trovato un sentiero abbandonato e pieno di vegetazione, dopo aver attraversato in qualche modo un torrente e spinto per un centinaio di metri la bici, fino a una radura di masi abbandonate e prati incolti. Un peccato considerando che su una casa, ho visto la data di costruzione 1915 e poteva essere un bel posto per una escursione, visto che questo sentiero è segnato e porta anche a delle miniere, ma essendo fuori dai giri classici, è poco battuto.
Resto sempre molto sorpreso, da quanto devono aver lavorato per poche cose ed in posti così duri, per un posto al sole e un po' di pascolo, che voleva dire vita. Infatti il sentiero scende poi, su un tratturo con due muri a secco di pietra, che probabilmente serviva anche a portare su gli animali, come pure liberare dal pietrame, i prati che circondavano i masi.
La salita a Zoppè di Cadore per strada asfaltata è un po' noiosa, ma non appena si apre la vista sul Pelmo sicuramente diventa più appagante. Ci si porta poi, per strada forestale, fino al Rifugio Talamini e da li si scende fino a Vodo di Cadore, per strada a tratti asfaltati e non, e di fortissima pendenza .. quindi freni buoni.
Ultimo tratto del giro, si prende la ciclabile dell'ex ferrovia che portava a Cortina da Calalzo che ci voleva per de-affaticare le gambe da questo giro tosto.
Giro per persone allenate e con ottima pratica di mtb.
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