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Sesto Senso, la Val D’Onge che non t’aspetti |
Aggiornamento del 12/07/20:
la salita al Città di Carpi è fattibile Tutta in sella, percorsa oggi, il sentiero è stato completamente ripristinato.
Bici utilizzata: Fat bike allestimento 29+
DIFFICOLATA SALITA: EE - BC
DIFFICOLATA' DISCESA: BC
Il sentiero per la Val D’Onge è chiuso per frane, chiunque lo percorra si assume le proprie responsabilità. Un paio di volte l'anno salgo in Val D'Onge poi mi sparo la salita alle Tre Cime e scendo per il Vallon di Lavaredo; A distanza di un anno dagli “eventi climatici che hanno violentemente interessato la zona” così si leggeva nelle cronache locali, la curiosità era tanta, decido così di salire in Val d’Onge con la mia Fat Plus per verificare di persona l’opera di madre natura su uno dei miei trail preferiti. 6:00 Auronzo, accendo il garmin e lo Spot, attivo anche il mio “sesto senso”, che nei giri solitari in montagna mi allerta in caso di pericolo; Imbocco la ciclabile e salgo in Val Marzon; al bivio Val d’Onge/Vallon di Lavaredo tengo la sinistra imboccando lo sterrato che sale al Città di Carpi. La sbarra è aperta, un piccolo cartello segnala “SENTIERO CHUSO”. Procedo sullo sterrato e salgo facile facile, troppo facile, da subito infatti m’accorgo che il fondo è bello compatto contrariamente agli anni passati dove sudavo sette camicie per i sassi e la ghiaia smossi che incontravo fin dal primo tornante; Credo che nel passato il continuo circolare di mezzi agricoli e Jeep salendo all’alpeggio e poi al rifugio ne siano stati la causa principale; sgommando distruggono il fondo compatto lasciando con le ruote solchi dove l’acqua poi completa l’opera di erosione. Porca boia, un anno di stop ha giovato al fondo del sentiero, ora è fantastico. Salgo con circospezione, 1300-1400-1500 sentiero perfetto, mah forse al limitare del bosco troverò la sorpresa e dovrò fare dietro front; 1600 un pino ostruisce il sentiero, facile saltarlo, 1700 si scende, una colata di detriti 30-40 mt. Invade il sentiero (ma questa c’era anche l’anno scorso, magari meno invadente), breve passeggiata ristoratrice; 1800-1900 ora si scende diverse volte, 4-5 punti sono franati invadendo il sentiero con detriti rocciosi e scavando dei piccoli calanchi che tagliano il sentiero in due, uno solo è veramente “ostico” perché esposto, bisogna poggiare i piedi con cautela e precisione millimetrica, non posso scivolare, con la bici in spalla non avrei scampo, le mie vecchie pedule con suola in vibram tengono, poi d’un fiato si pedala fino al rifugio. Ma dove cazzo sei “sesto senso” mi chiedo scalando gli ultimi metri che mi separano dal rifugio? Per questi passaggi lo classifico come sentiero per ciclo escursionisti esperti. Arrivato al rifugio per evitare domande scomode non entro nemmeno, due foto, ammiro il panorama e scendo a Misurina. Lungo la discesa sulla mia sinistra il Sorapiss domina il paesaggio, ad un tratto il mio sesto senso mi allerta “non salire alle Tre Cime, non salire insiste”; senza arrivare al lago prendo un bellissimo single track che mi porta al casello, sono appena le 10 ed è già lunga la fila di auto che attende in coda di salire all’Auronzo, ascolto il mio sesto senso e giro la bici, attraverso il bosco, costeggio il lago d'Antorno e a Misurina prendo la comoda ciclabile che mi riporta ad Auronzo evitando più asfalto possibile. Non mi gioco il bonus sul Vallon di Lavaredo, mi è già andata bene una volta oggi, bisogna anche saper rinunciare………....Solo per Ciclo Escursionisti Esperti equipaggiati con pedule e sangue freddo. Declino ogni responsabilità, chi vorrà ripetere questo giro si assume ogni rischio. Si ringrazia madre natura per il buon lavoro svolto.
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Come arrivare al punto di partenza
Auronzo di Cadore, parcheggio seggiovia Taiarezze
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Commenti
sten1959
13.07.2018 01:23