|
IL GIRO INFINITO: LAGUNA, SILE, TREVISO, CASTELFRANCO, ASOLO, PIAVE |
Bici utilizzata: Fat bike allestimento 29+
Il sogno di un giro pianificato da diversi mesi, si è finalmente realizzato domenica 6 maggio. La sveglia scatta all' 1:30 e alle 3:00 sono pronto a partire. L'Avventura inizia con il buio come compagno abituale di solitarie pedalate extralarge. Non riesco a svegliarmi del tutto e continuo a sbadigliare, sento le gambe arrugginite; la tensione sale mentre pedalando penso alle molte tappe che mi aspettano. L’ho già messo in conto che sarà un giorno duro, molto duro, ma il mio cervello sembra fregarsene. Comunque vada sarà un'avventura da ricordare. Una botta di adrenalina lungo la ciclabile che costeggia la laguna fino a Portegrandi mi da la sveglia, “maledette” nutrie, grandi come castori ripetutamente attraversano all’improvviso la strada rischiando di farmi cadere. Inganno il cervello costringendolo a pensare per step, “arriviamo a Treviso, poi si vedrà”. Sembra funzionare, le gambe lentamente si sciolgono e viaggio mantenendo una buona media. Piave vecchia, Girasile, Treviso, Sorgenti del Sile e fontanassi, sterrato che s’alterna a tratti asfaltati, Castelfranco Veneto, Muson e Sentiero degli Ezzelini fino al maglio di Pagliano, salita ad Asolo punto di non ritorno, discesa panoramica, statale fino a Cornuda e ponte di Vidor che non attraverso entrando nell’alveo del Piave e lo percorro fino a Nervesa, e poi Ponte della Priula, discesa del Piave sulle grave fino a Cimadolmo, Ponte di Piave e finalmente a casa. Difficile condensare più di 200 km di continue emozioni in poche righe: la laguna che riflette una pallida mezzaluna, il cielo stellato, il Sile in notturna illuminato dal faretto sul casco, Treviso alle 6 del mattino silenziosa e deserta, il profumo ammaliatore di una caffetteria che m’invita ad una sosta, le campagne sconosciute che mi accompagnano fra sterrati e pozzanghere di terra rossa a Castelfranco Veneto, il centro di Castelfranco, il Sentiero degli Ezzelini che costeggia il Muson percorso all’ombra di un tunnel d’alberi, la vista dei colli asolani e la suggestiva Rocca, il maglio di Pagliano, la piazza di Asolo e la banda che suona accompagnando una sfilata di figuranti in abiti storici, il panorama che si gode sulla pianura, le colline alberate ad ulivo, l’asfalto fino al ponte di Vidor (non molto bello) con stradisti che ti sfilano come frecce e sorridono vedendoti arrancare appesantito con una bici carica di borse, il selvaggio Piave fino a Nervesa e poi giù lungo gli stradoni impolverati delle grave fino a Cimadolmo, il garmin che reclama energia, lo ricarico con la batteria del faretto, il sole che ti cuoce lentamente ma inesorabilmente testa e gambe, la schiena e il sedere doloranti, le scorte di panini finite, la voglia di arrivare ma non si arriva mai, un Sms inviato a casa “sono a Nervesa”, da casa mi rispondono, c’è il pasticcio in forno ed il dolce che ti aspetta, slurp, e io sono ancora a Nervesa, l’acqua tumultuosa del Piave che m’invita ad un tuffo, la voglia di arrendersi ad una sosta ma “chi si ferma è perduto”, la testa che non comanda più la bici, cerco le energie perdute in un gel per resistere ancora 20 km. Inizio a parlare con la bici, “portami a casa” le sussurro, il fresco refrigerio dei boschetti prima di Ponte di Piave, il passaggio sulla ciclabile di Noventa, gli ultimi km pedalati in fuori sella per trovare un po’ di confort, ma dov’è, sono tutto indolenzito. L’acqua è finita ma la strada anche, sono felice di essere a casa dopo più di 12 ore di bici, mi fermo, scendo dalla bici, inizio a sudare, una doccia fresca mi rinfranca, 3 fette di pasticcio un piatto colmo di dolce alle mele, un pò di stretching e finalmente un divano dove stravaccarmi, game over.
Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin: ANDROID, iOS
Come arrivare al punto di partenza
Parcheggio scuole elementari Giannino Ancillotto di San Donà di Piave
Cartina
Se l'itinerario è incompleto o presenta dei problemi segnalacelo attraverso il nostro modulo di contatto: Modulo di contatto.
Commenti
Pietro.68
11.05.2018 11:38
BRAVO!!!