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Marocco, da Zagourat a Askjour |
Si parte verso sud, oggi arriveremo al Sahara! Qualche km su strada asfaltata e arriviamo all’ultima grande città prima del deserto, Tamegroute, sede di un importante mercato.
La gente vi arriva con tutti i mezzi, dall’asino, al cavallo, ai camioncini stracolmi di persone.
Molti arrivano anche a piedi, da molto lontano. In effetti questa è una cosa strana, vista con l’occhio europeo. Ogni tanto, nel bel mezzo di lande desertiche, incrociamo qualcuno che cammina da solo e viene spontaneo chiedersi: ma da dove viene? E dove va? A vista d’occhio infatti non si vede la fine della pista ne da una parte ne dall’altra! Vivendo però nel deserto anche solo per qualche giorno, impariamo che il tempo ha un altro significato rispetto al nostro: i ritmi sono più calmi, più lenti, non c’è fretta di arrivare in un posto, ma neanche di partire. Spesso si sta seduti anche tutto il giorno davanti a casa, aspettando che qualcosa succeda! Il mercato è veramente grande, uomini donne e bambini girano, guardano, contrattano.
Si trova di tutto, dai banchetti dell’usato (ma usato veramente tanto!) agli incantatori di serpenti,
dalle carni esposte al caldo e piene di mosche alla frutta esotica. Sarebbe bello fermarsi un po’ di più, ma dobbiamo ripartire. Lungo la pista ogni tanto spunta un piccolo villaggio con il caratteristico pozzo.
Continuiamo verso sud, ormai Marrakech è lontanissima.
Adesso la strada sale leggermente, è l’ultimo passo, l’ultima propaggine montuosa prima di arrivare al Sahara. Abbandoniamo la strada asfaltata e seguiamo una pista poco segnata. Ecco li in fondo il nostro fuoristrada che ci aspetta, anche oggi i nostri cuochi ci fanno trovare il pranzo pronto, a grande richiesta tanta pasta e poca verdura!
E’ l’ultimo giorno di pedalate, ce la prendiamo con calma anche perché vorremmo che queste ultime ore non passassero mai e un riposino è ben accolto da tutti.
Ripartiamo, si scende su delle caratteristiche formazioni rocciose,
poi si costeggiano delle colline stratificate,
ma ormai siamo all’ingresso del Sahara, ecco le prime dune di sabbia sulle quali è difficile pedalare.
Impegnativo ma anche molto divertente.
Il sentiero corre fra dune e rocce e io mi cerco qualche bel passaggio tecnico.
Improvvisamente appare un piccolo villaggio nel mezzo del deserto, e c’è pure un piccolo negozietto fornito di bibite fresche, sembra un miraggio ma per fortuna è tutto vero!
Ancora un po’ di km in mezzo al deserto ed entriamo in una lussureggiante oasi che termina con un villaggio.
Laggiù, dietro le palme, c’è la nostra meta. Ci fermiamo e ci guardiamo negli occhi. Abbiamo tutti voglia di arrivare alle tende e riposarci, ma sappiamo anche che tra un attimo tutto sarà finito. Ci sediamo sulla sabbia e guardiamo verso il tramonto, ripensando con nostalgia a questi fantastici 5 giorni di pedalate nel deserto e all’amicizia che si è creata fra di noi.
E ora via verso la meta, in fondo abbiamo ancora molte ore da trascorrere insieme.
Eccoci arrivati,
un buon thè berbero per lavare la sabbia dalla bocca è quello che ci vuole.
Doccia, cena all’aperto ed ecco che il gruppo dei romani si inventa una esilarante cerimonia di premiazione per tutti i partecipanti,
con svariati premi a Danilo “Baronchelli”, vincitore di tutte le tappe aiutato dalla sua fida squadra di gregari. E alla fine ultima notte nel deserto, addormentandosi con il fruscio del vento nelle tende berbere e i raggi della luna piena che filtrano tra le larghe maglie. Spettacolo!
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Zagourat Marocco
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