Marocco, N’Koub a Zagourat


Colazione con pane berbero sulla splendida terrazza dell’albergo,
la gigantesca oasi all’alba è ancora più spettacolare.
Io e Alessandro ieri sera abbiamo adocchiato un sito particolare ai limiti del palmizio e appena svegli abbiamo preparato in fretta la valigia. Vogliamo sfruttare una mezz’ora prima della partenza per farci una bella pedalata sulle dune di sabbia compatta che separano l’oasi dal villaggio. E abbiamo fatto bene, perché anche qui il divertimento non è mancato,
e le foto fatte con le luci dell’alba hanno sempre un fascino particolare.
Seguiamo adesso un bel sentiero ai limiti dell’oasi e ci ricongiungiamo con il gruppo che si appresta alla partenza.
Dopo un tratto in piano, cominciamo a salire sugli altopiani che racchiudono la gigantesca valle dove abbiamo dormito.
Più si sale e più il panorama diventa interessante e le montagne cominciano ad assumere forme caratteristiche.
Il gruppo si sgrana, ognuno sale al proprio passo, meglio non forzare anche perche oggi la tappa sarà piuttosto lunga.
Poco prima di arrivare in cima troviamo un bel sentiero esposto e naturalmente una deviazione è d’obbligo.
Il primo passo è raggiunto, ci ricompattiamo e ripartiamo dopo aver ammirato lo splendido panorama. Eccoci in discesa, dalla pista principale si staccano alcuni single track che ci ispirano molto, ci piacerebbe esplorarli, ma non abbiamo molto tempo e perciò seguiamo solo quelli che riportano alla pista principale.
Siamo di nuovo in una grandissima vallata desertica, ci sono solo sabbia e sassi in grande quantità.
Ecco la in fondo la seconda catena montuosa che dobbiamo superare, in breve siamo alla base delle colline e ricominciamo a salire.
[url=http://fotoalbum.mtb-forum.it/image.php?id=640302&s=800&uid=1523]http://fotoalbum.mtb-forum.it/image.php?id=640302&s=800&uid=1523[/url]
La salita non è ripida ma abbastanza lunga, il tempo passa però velocemente fra una chiacchiera e l’altra, senza contare poi il divertimento che crea “Baronchelli” che vuole andare a conquistare anche il gran premio della montagna.
Arrivati al passo, il panorama che ci si presenta è a dir poco spettacolare e affascinante!
Le rocce rosse formano anfiteatri naturali di incomparabile bellezza e le foto si sprecano.
Ci attardiamo un po’ prima di cominciare la discesa, ma ne vale sicuramente la pena, anche perché le foto ci aiuteranno a ricordare la bellezza di questi posti. L’atmosfera che qui si è venuta a creare sarà un ricordo indelebile in ognuno di noi, e questo nessuna foto potrà ricostruirlo. Ripartiamo a malincuore dal passo,
ma la lunga e divertente discesa che ci aspetta ci aiuta a staccarci da questo posto meraviglioso.
La valle è bellissima e si scende sempre contornati dalle caratteristiche rocce rosse.
Eccoci in fondo, un tratto in pianura e la in fondo scorgiamo una piccola oasi con vicino il fuoristrada dei nostri cuochi.
Buona notizia, dopo queste emozioni una bella sosta per riempirci la pancia è quello che ci vuole! Arriviamo all’oasi e visto che i cuochi stanno finendo di cucinare, ne approfittiamo per qualche bello scatto fra le dune.
E poi finalmente relax all’ombra delle alte palme, questa è proprio una di quelle oasi che ci si immagina quando si pensa al deserto!
Come al solito l’atmosfera è rilassata e le battute si sprecano, specialmente sul cibo che, per quanto buono e ben cucinato, risulta piuttosto ripetitivo agli occhi di noi italiani, abituati a grande varietà di pietanze. Ripartiamo per l’ultima parte, una breve salita
e quando la strada comincia a scendere notiamo un bel sentiero in mezzo alla pietraia che taglia un lontano tornante, cosi i più tecnici non si lasciano scappare questa ghiotta occasione.
Adesso il finale di tappa, dopo il passaggio in un caratteristico villaggio,
prevede un lunghissimo tratto in piano in mezzo al deserto. Cerchiamo di metterci in fila indiana per fare meno fatica, si crea allora un “trenino” molto veloce tirato da Giovanni “il passista”, seguito dal nostro anestesista palermitano Salvatore (60 anni ma sul campo non li dimostra per niente) e da Enrico, l’ingegnere che da 20 anni si auto costruisce bici elettriche, ma quando c’è da pedalare non è secondo a nessuno. Per conto mio, con la mia pesante bici da enduro non posso certo fare l’andatura, cosi mi accontento di mettermi in coda a questo veloce gruppetto sfruttandone la scia.
Dopo svariati km, ormai in vista della città, decidiamo di fermarci per aspettare gli altri e ci sdraiamo sulla sabbia ascoltando i rumori del deserto.
Dopo esserci ricompattati entriamo in città, come spesso succede il primo edificio che si incontra è una scuola, che qui sono tutte molto decentrate. Ci fermiamo a parlare con i ragazzi che vogliono subito provare le nostre bici.
Attraversiamo tutta la lunghissima città di Zagourat
e finalmente arriviamo al nostro albergo, la tappa è stata lunga e stancante ma anche ricca di emozioni. Cena base di …..Tajine, visita al centro dove il nostro uomo di mondo, il “dottor” Giuseppe, riesce a farsi aprire una pasticceria apposta per noi dove possiamo gustare specialità tipiche. Gran finale in un albergo vicino al nostro, visto che siamo riusciti a scoprire che sono forniti di birra, che qui è molto difficile da trovare dal momento che gli alcolici sono (o dovrebbero essere) vietati.




Come arrivare al punto di partenza

N’Koub Marocco

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nonnocarb
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Itinerario da A a B
Inserito il
27.03.2018
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
9
Distanza
85
Dislivello
500
Difficoltà tecnica
medio
Condizione fisica
medio
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