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Marocco, da Ourzazate a Boutghrar |
Sveglia di buon’ ora, breve trasferimento in auto fino alla fine della strada asfaltata e finalmente si comincia a pedalare!
Percorriamo subito un tratto di deserto,
risaliamo una stretta valle, incontrando qualche villaggio, delle oasi e guadando un fiume più volte,
poi la valle si apre diventando via via più desertica, stiamo salendo sugli altopiani dell’Atlante.
Arrivati in alto lo spettacolo è affascinante, rocce stratificate multicolori fanno da contrasto con l’azzurro intenso del cielo
e non resistiamo a buttarci su divertenti gobboni di sabbia pressata, dove le nostre gomme trovano pane per i loro denti!
Dopo un tratto di saliscendi sull’altopiano comincia a venirci un certo languorino, quando vediamo in lontananza una delle nostre fuoristrada che ci ha preceduto. Appena la raggiungiamo ecco una gradita sorpresa: i cuochi che l’organizzazione ha previsto nel team, hanno già preparato la pasta da mangiare con le verdure cotte e crude
e apparecchiato con stuoie e cuscini secondo l’usanza locale. Siamo al sole nel pieno del deserto roccioso, ma la temperatura è perfetta, anche perché siamo circa a 1700 metri di altezza e non sentiamo la mancanza dell’ombra.
Consumiamo l’ottimo pranzo accompagnato dal tipico tè aromatico, e dopo un breve riposo ci rimettiamo a pedalare.
Gli spazi sono incredibilmente ampi e il deserto sembra infinito.
Arriviamo ad un villaggio, improvvisamente spuntano bambini da tutte le parti. Vogliono provare le nostre bici, preferiscono non essere fotografati ma, appena gli spiego come si fa, mi scattano loro decine di foto.
Si divertono loro e ci divertiamo noi con la loro simpatia, ma il sole comincia ad abbassarsi e dobbiamo ripartire. In novembre le giornate sono piuttosto corte, verso le 17.30 comincia a fare buio. I colori e le forme dell’Atlante continuano a cambiare, dal giallo al sabbia al rosso nel volgere di pochi chilometri.
Ci tuffiamo in discesa incanalandoci in una stretta valle ma non è ancora finita, ecco ancora un tratto in salita.
Le rocce sempre più rosse ci dicono chiaramente che ormai siamo vicini a Boutghrar, infatti in breve arriviamo al villaggio e al nostro camp. In attesa degli ultimi arrivi, mi faccio scattare una foto da Angelo vicino ad un caratteristico fungo di roccia.
Le camere sono spartane, ma la doccia è grande e calda e ne approfittiamo per toglierci sabbia e sudore accumulati durante il giorno. Spuntino con tè e noccioline, cena con zuppa e tajine, breve visita ai caratteristici negozi del paese dove sembra di tornare indietro nel tempo di almeno 50 anni rispetto all’Italia e a nanna, domani ci aspetta una tappa molto impegnativa.
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Come arrivare al punto di partenza
Ourzazate Marocco
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