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VALLONE DELL'ACQUAVIVA - GROTTA DEI CALLARELLI - COLLE BANDIERA |
Traversata psicologicamente impegnativa e non di certo per via della salita bensì per l'insidiosità della discesa che si articola in uno dei luoghi più sperduti dalla Majella, il Vallone dell'Acquaviva. Si parte dal Rifugio Pomilio pedalando comodamente fino al Blockaus dove è preferibile prendere il più comodo sentiero di dx per il Monte Cavallo. In portage si segue la panoramica traccia di cresta con suggestivi affacci sulla Rava della Sfischia circondati dai più alti rilievi della Montagna Madre. Dal Focalone si devia a sx verso il cosiddetto Mammoccio e dopo un traverso su pietraia si attacca l'ultimo strappo di salita per il Monte Acquaviva. Inizia la discesa in prima battuta semplice in ambiente "lunare". Qualche ometto di pietra indica la direzione da seguire. Pieghiamo ora a sx per rientrare subito verso dx. Bisogna superare un muro disarrampicando. E' il biglietto da visita del Vallone dell'Acquaviva, la traccia non esiste anche se sulla carta si chiama sentiero G8. Si procede ad intuito cercando di seguire la traiettoria meno ripida ma risulterà impresa assai ardua dato che la pendenza è ovunque costante e si scende su ghiaioni molto insidiosi. Se privilegiate il divertimento all'ambiente consiglio vivamente di lasciar perdere questo luogo. Ci si ritrova in ambiente selvaggio, tra formazioni rocciose, grotte e camosci che fanno da padroni. Solo sul fondo dei ghiaoni la pendenza diminuisce ponendo fine a circa trecento metri molto impegnativi. Si continua a scendere tra pietraie e macchie prative per assestarsi sul lato sx del vallone. Altro piccolo muro da superare disarrampicando. La sensazione di isolamento ci accompagna per tutta la valle, specie quando bisogna affrontare un'intricata mugheta dove sembra impossibile passare, eppure, tenendosi chiusi a riccio sulla bici, si riesce sorprendentemente a transitare restando in sella. Procediamo scorgendo da lontano la Grotta dei Callarelli. Nemmeno l'ultima parte prima della grotta concede sconti ma ormai siamo fuori dal Vallone. La traccia torna evidente e nonostante ci troviamo in alta Val Serviera sembra di essere a casa ripensando al luogo dal quale siamo scesi. Dalla grotta prendiamo a sx lo spettacolare sentiero G6 che si affaccia sulla Val Serviera e sul Vallone del Fossato. La traccia è per la maggior parte un saliscendi alternato da un paio di strappi in portage fino a quando, giunti sotto Cima Macirenelle, a monte del Vallone del Fossato, si inizia a scendere decisamente su bella serpentina nel bosco, poi in un ghiaione. Il sentiero procede giostroso fino al Colle Bandiera del quale evitiamo la croce di vetta per lanciarci nella sua stupenda ed impegnativa discesa. Ad un bivio prendiamo a dx la traccia G3 che, sempre giostrosa, ci porta a Fara San Martino.
FOTO
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CINGHIALE 14/09/2017 Fara S.Martino (CH)
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