Bellinzona/Dongo - Duathlon del Marmontana

Con il prezioso supporto dell'ottima ferrovia svizzera, raggiungo Bellinzona in una spettacolosa giornata di sole e affronto questa impegnativa traversata che, da tempo, esaminando diverse varianti, mi ronzava in testa.
Grazie ad un sopralluogo messo a segno, tramite una passeggiata in famiglia, la settimana precedente, non ho titubanze sul percorso da seguire e l'avventura scorre via senza intoppi: c'è solo da godersi la giornata ... e pedalare un pochino.
Un po' di riscaldamento con i primi dieci chilometri che, dalla stazione di Bellinzona, mi portano a Roveredo con percorso pianeggiante ma già piacevole, dominato, all'inizio, dallo spettacolare Pizzo di Claro, che, lo scorso anno, mi aveva impegnato in un duathlon altrettanto impegnativo www.hikr.org/tour/post70739.html
Giunto a Roveredo, riattraverso il Ticino ed inizio a salire, raggiungendo in breve Pian d’Arf, dove si entra nel vivo dell’avventura.
Quattro traversi ascendenti, i primi due lunghi, i secondi più brevi, risalgono le pendici settentrionali del Motta de Rodas portandomi al bivio di Mont de Vif dove, lasciato a sinistra il ramo che si inoltra verso la Val di Roggiana, la strada, sempre discretamente asfaltata, e con pendenza abbastanza sostenuta, prosegue con un altro lunghissimo traverso disegnato in direzione est ovest sui fianchi della montagna, raggiungendo, anche con l’ausilio di una bella galleria corredata di illuminazione artificiale “per soli pedoni e ciclisti”, l’amenissima località di Laura a quota 1370.
Dopo venti chilometri abbondanti e milleduecento metri di dislivello, le gambe cominciano a emettere qualche borbottio. Ma la giornata è splendida, il bosco dirada, gli squarci di panorama si fanno sempre più frequenti, qualche fotografia aiuta a rifiatare.
E il bello deve ancora venire.
Altri quattro chilometri e mezzo di pedale e, attraversata la Cresta del Stabbi tramite una seconda galleria, raggiungo l’Alpe Cadinello, a quota 1828, dove mi concedo una sosta ristoratrice, prima di avventurarmi nella breve discesa che, traversando verso sud la testata della Valle d’Arbedo, mi porta alla Capanna Gesero.
In realtà, il rifugio, nascosto poco sotto il bivio, non lo vedo neppure: svolto verso est ed imbocco la salita più dura, quella che deve portarmi ai 2000 metri di Biscia.
Troppo dura. Dopo un paio di cento metri, la pendenza ed il fondo sconnesso, mi constringono a scendere di sella: la fase “hike” della giornata inizia con due chilometri di sassoso sentiero, che, superata Biscia, raggiunge la bocchetta a quota 2040 circa dove un enorme traliccio fa la guardia al confine tra la Valle d’Arbedo e la Val Morobbia.
Dopo quattro ore di lavoro, vedo il Passo di San Jorio. E l’obiettivo di giornata, dall’amletico nome è ormai a portata.
In realtà, sconfinare in Italia e raggiungere il rifugio San Jorio è faccenda che si prende altri tre quarti d’ora: la via continua ad essere “hike”; un vero sentiero di montagna che serpeggia in ostici saliscendi “bordesando” la testata della valle sopra il Giggio ed il Giggione e concedendo un solo breve tratto “bike” all’approdo al passo.
Legato il destriero all’asta portabandiera del rifugio, rimando il rinfresco e, senza indugio, mi avvio a passo sostenuto verso la cima del Marmontana.
Cinque ore e trentacinque, dice Geo Patacca, dal treno alla vetta.
Posso concedermi un quarto d’ora di riposo e panorami.
Avendo scartato, già in fase di pianificazione, il rientro a Como in bicicletta, da qui mi resta solo discesa: il “mezzo scopa”, mi recupererà a Dongo.
Anche al rifugio, me la prendo comoda, tra birre e crostate d’autore; poi giù... verso il Giovo ed il fondovalle.
Grande invenzione la bicicletta: inimmaginabile sarebbe farsi questi 26 km camminando; anche così, la discesa è interminabile.
Ma alla fine, le ferriere, Dongo e Barbara che mi riporta a casa.
http://www.hikr.org/tour/post87213.html




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Inserito da
Nevi Kibo
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Tipologia
Itinerario da A a B
Inserito il
27.08.2017
Località
Bellinzona
Regione
Altro
Web
Homepage
Tempo Percorrenza
8 ore
Distanza
63.0 km
Dislivello
2300
Difficoltà tecnica
Medio
Condizione fisica
Duro
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