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Anello del Teggiolo tra Vallese ed Italia |
Se, lungo il percorso, le mucche fuggono alla vista di un biker solitario allora vuol dire che di lì passano ben poche MTB. Questo è il succo della cicloescursione lungo sentieri e attraverso alpi al di là e al di qua del confine.
Si parte poco oltre il confine, località Alte Kaserne, verso la fine delle gole di Gondo. Subito rampe a freddo ma non impossibili. Si sale come su un ascensore verso la sommità delle pareti a strapiombo sul torrente Diveria fino ad arrivare alla bellissima conca di Alpje in puro Swiss-style. La pendenza diminuisce e tale rimane fino alle baite di Inri Alpa dove termina la strada.
Bici in spalla o trascinata al fianco per 350m di ripido nel bosco fino a Erblatte dove si riesce a pedalare attraverso il pascolo per qualche centinaio di metri. Di nuovo bici al fianco ma su pendenze ragionevoli fino alle baite di Gise dove potreste incontrare Enrico ed Elisabetta, gentili e simpatici vallesani di Simplon, sempre pronti ad offrire un caffè (svizzero).
Il bel sentiero prosegue in falsopiano con alcuni tratti ciclabili fino alle baite di Corwetsch raggiungendo ed oltrepassando il confine a ridosso dell'Alpe Vallescia storicamente casa del mitico Gino Manna ed ora caricata dalla nipote Norma.
Oltrepassata Vallescia attenzione a non proseguire diritti, si scenderebbe a Bugliaga. Occorre invece risalire il dosso verso l'Alpe Camoscella, in buone condizioni ma abbandonata, dove i riprende a salire in direzione passo delle Possette. In realtà si scollina al passo dei Gialit, 2225m, un po' più ad ovest del più noto passo.
Il primo tratto di discesa, fino all'alpe Pianezzoni (tome di capra e mucca molto buone) non è ciclabile. Poi si può decidere se scendere lungo la trattorabile o per il sentiero che alterna tratti facili ad altri più difficili perché ripidi o sassosi.
In ogni caso poco oltre l'Alpe Vallè, la pista diventa l'unica possibilità di discesa fino all'incrocio con la strada per l'Alpe Veglia.
Arrivati a Ponte Campo, tenersi a destra del torrente, passare la frana sempre in leggera discesa per poi imboccare la bellla e lunga mulattiera che conduce a Trasquera.
Da Trasquera si può scendere a Varzo lungo la mulattiera a tornanti "via della fede" che parte dalla chiesetta, oppure come in traccia scendere a Chiezzo prendendo poi la strada cosiddetta "fantasma" (
http://www.sentieridelverbanocusioossola.it/itinerari/valli-antigorio-divedro-formazza/la-strada-fantasma.html ) che con un tratto di vecchia mulattiera ed attraverso il guado sul rio Gurva termina sulla statale poco oltre il posto di confine.
Da qui si risale a Gondo dove si può prendere il postale per Alte Kaserne, oppure con ulteriore aggravio di dislivello, risalire lungo lo Stockalperweg fino al punto di partenza.
Giro per amanti del genere cicloescursioni alpine alla scoperta di luoghi poco frequentati con lunghi tratti (mai estremi) in cui la la bici è di lato e non sotto.
Fotoalbum:
https://goo.gl/photos/8ZwcJRcUyxZTxTos6
DISCLAIMER: LUNGO IL PERCORSO SONO PRESENTI ALCUNI TRATTI ESPOSTI E/O PERICOLOSI. CHI DECIDE DI AFFRONTARE IL TOUR LO FA A PROPRIO RISCHIO E PERICOLO.
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Come arrivare al punto di partenza
Statale del Sempoine, passare il Confine e le gole di Gondo.
Servizi e acqua all'interno della ex casema ora adibita a museo del Sempione.
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Commenti
emmegi
18.02.2018 23:16
avevo in mente per questa estate di salire al Teggiolo e scendere verso Trasquera oltre il Passo delle Possette ma a questo punto mi hai dato l'ispirazione per proseguire verso la Svizzera.
Ti ricordi(hai idea come potrebbe essere la tratta Alpe Pianezzoni (primo tratto di risalita verso l'Alpe Camoscella ovviamente a piedi) - Alpje da fare in discesa in bici? (cioè al contrario di quanto hai fatto).
Grazie mille, ciao