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Ciclovia FVG 1 Tarvisio-Venzone |
Il primo tratto della ciclovia N° 1 del Friuli Venezia Giulia, nel nostro caso, si snoda da Tarvisio a Venzone. Non è un percorso esclusivo per bikers assatanati alla ricerca di pendenze estreme, anzi, è un giretto per famiglie e coppiette tranquille che vogliono fare in bici il loro viaggio, più o meno lungo, senza rischiare di dover essere soccorsi in una foresta o di finire sotto un autoarticolato.
L'itinerario, per quanto suggestivo e invitante, è molto semplice da svolgere, noi siamo due cicloturisti non allenati, in discrete condizioni fisiche con bagaglio medio e attrezzatura non eccessivamente tecnologica, gps a parte naturalmente, ma di quello mia moglie non ha cognizione.
Il tutto naturalmente è facilitato dalla differenza di quota negativa di quasi quattrocento metri che distingue l'altimetria di Tarvisio da quella di Venzone, questo fa si che, anche in presenza di una lieve brezza contraria, molto probabile nel pomeriggio, si possa scendere quasi senza sforzo, per tutto questo lungo tratto della ciclovia, settanta chilometri circa.
Una dolce discesa tra pascoli, boschi e vecchi tunnel già percorsi da romantici treni che salivano e scendevano, lungo buona parte di questo tracciato, a trasportare merci di qua e di là dal nostro confine.
Alcune stazioni sono state adattate a piacevolissime aree di ristoro per i numerosi cicloturisti italiani e austriaci che scendono (molti) e che risalgono (pochi) lungo questo tratto, altre strutture sono state aperte, o adeguate, per far si che questa bella gita sia provvista di tutto il necessario che si può trovare lungo la strada: dalla zona in ombra per ristorarsi e riposare; al meccanico delle biciclette, per riparare gli inconvenienti più comuni; alle vere e proprie attività commerciali, che offrono dal caffè al pranzo completo ai prezzi che si possono trovare in qualunque esercizio commerciale della nostra bella penisola.
Lungo la via, ad ogni centro, ci sono svincoli e uscite che permettono di lasciare l'asse della ciclovia per visitare il paese che si sta attraversando o solo sfiorando. Tutto il tratto è perfettamente mantenuto e tutti i tunnel ben illuminati.
All'altezza di Moggio udinese questo incanto deve essere, per ora, abbandonato, ma il viaggio non si si interrompe: la ciclovia è solo deviata lungo un tracciato alternativo, comunque ben tenuto e facilissimo da riconoscere, solo che non è asfaltato e ciò impedisce di pensare di percorrerla integralmente in bici da strada, ma già un paio di copertoni "turistici", con battistrada appena accennato, permettono di superare senza forature, il tratto che va da Moggio al ponte sul Tagliamento che permette di imboccare la valle del medesimo fiume fino a Venzone; a tratti su pista ciclabile e tratti su statale 13, piuttosto pericolosa.
Attendiamo con ansia l'esecuzione di un adeguato raccordo di questo tratto della meravigliosa via.
A Venzone abbandoniamo per percorsi alternativi, ma non senza aver trascorso una notte in questo meraviglioso borgo, da poco incoronato borgo dei borghi d'Italia! Appellativo pienamente meritato, direi.
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