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PASSO DEL CANNONE - CASALE SAN NICOLA |
Itinerario non per tutti, duro specie nella fase di discesa mentre l'ascesa è in totale portage. Ma per gustare a pieno certi luoghi, si sa, o si porta la bici come una croce in salita o ci si limita ad andarci con bastoncini e scarpe da trekking per lasciare la difficile disces in sella solo a chi se la sente. Parcheggiata l'auto a Cima Alta si risale in portage l'Arapietra e l'intero Vallone delle Cornacchie fino alla Sella dei Due Corni. Ivi giunti ci si dirige fino all'attacco per il Passo del Cannone. Oltre è preferibile non andare a meno che non si possiede l'abilità di scendere una ferrata in sella. Iniziamo a percorrere a riroso la via di salita fino alla Madonnina. La prima parte segue il filo di cresta della Sella dei Due Corni sospesi tra Vallone dei Ginepri e Vallone delle Cornacchie. Fondo buono, pietrisco abbastanza fine con buon grip, curve molto chiuse. Procedere con prudenza senza mollare troppo i freni e soprattutto avendo cura di non arrecare alcun pericolo o disturbo a coloro che procedono a piedi. Dalla Sella dei Due Corni il sentiero scende con una serpentina ripida, poi diventa per circa una ventina di metri molto insidioso ma c'è la possibilità di bypassare il tratto sulla dx affrontando comunque un pezzo poco ortodosso. La traccia traversa decisa verso dx proprio sopra il Rifugio Franchetti. Seguire il sentiero sommitale e lasciar perdere quello che scende sulla sx. Tratto non proprio banale dove è importante scegliere la giusta linea da seguire con opportuna via di fuga. Superato il Franchetti si entra nella parte bassa del Vallone delle Cornacchie, sentiero bello sgarrupato, a tratti esposto pertanto si consiglia di non farsi prendere troppo dall'entusiasmo. In alcuni punti si potrebbe essere costretti a scendere ma trattasi sempre di valutazioni soggettive. In altri punti un sano buon senso cosiglierebbe di farli a piedi, l'ambiente risulta severo per il biker. Fare molta attenzione a disarrampicare bici alla mano sul tratto di ferrata. In prossimità del Passo delle Scalette si attraversa il tratto più scomodo dove solo uno bravo che fa bike trial potrebbe avanzare dignitosamente, ma il tratto è breve. Dopo una piccola risalita si scende velocemente alla Madonnina ma poco prima dell'impianto prendiamo a dx un poco visibile sentiero contrassegnato da alcuni e sbiaditi bolli di colore giallo. Scendiamo su esile traccia spostandoci in direzione del paretone fino ad una zona prativa ove la traccia sembra scomparire ma facendo attenzione la si ritrova poco più in basso spostandosi a sx. Seguendo un ripido pronunciato crinale seguimao sempre i bolli gialli che ci indicano la retta via. Poco prma del bosco intercettiamo la segnaletica CAI e seguiamo ora quest'ultima che continua a scendere sino al Rifugio San Nicola. Adesso la traccia vira leggermente verso dx, a volte scompare ma facendo attenzione la si ritrova facilmente. Provate a fermarvi di tanto in tanto e voltatevi, l'ambiente è forse tra i più spettacolari della catena del Gran Sasso. Alla fine della zona prativa la via volge decisa a sx ed entra nel bosco. Adesso il sentiero, ben evidente, scende godurioso alla chiesetta di San Nicola per poi divenire nell'ultimo tratto carrareccia scassata che conduce a Casale dove termine l'itinerario. Giro assolutamente sconsigliato a chi non fa all mountain ma soprattutto a chi non è abituato a giri molto tecnici e in ambiente severo per il biker. Il rischio di farsi male è alto.
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CINGHIALE 09/07/2017 Prati di Tivo (TE)
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