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Tutto (o quasi) quello che offre la Valle del Vajont |
Esauriente itinerario nella Valle del Vajont. Da percorre integralmente o sezionabile in 2 settori. Prima parte in Val Mesaz. Si sale fino a piani di Mesaz per sterrata e sentiero che attraversa alcuni scoscendimenti (facile spinta per poche decine di metri) ed una frana (PRESTARE ATTENZIONE nell'attraversamento!!). Si scende lungo un sentiero spettacolare nel bosco di faggi, facile e scorrevole! -- OCCHIO: la traccia sale fino a Forcella Bassa, ma non vale la pena, perchè a scendere si cicla ben poco! -- Si arriva a C.ra Ditta e si rientra con un tratto a spinta (10') sulla sterrata di Mesaz e da qui in località Pineda. Giro del lago fino al Cerentòn, poi eventuale digressione in Val Tuora: si sale a spinta lungo sentiero per 10' per poi scendere su bella traccia a S. Martino e da qui a Erto. Salita in Val Zemola alla Cava del Buscada. (Nota: dal Rif. Cava Buscada si può rientrare direttamente a Erto lungo il sentiero CAI, ma solo con biammortizzate e con sovramanico!). Dal Buscada famoso attraversamento in quota lungo sentiero CAI per raggiungere il Rif. Maniago. La traversata è in saliscendi, abbastanza faticosa e lunga. Si cicla ottimamente fino in Bedin poi la ciclabilità si riduce al 40-50%. Ultimo pezzo al Maniago ciclabilissimo e divertente. Dal Maniago rientro su nota discesa su sentiero fino alle grave dello Zemola. Poi ridiscendendo verso S. Liberale si prendo il famoso e spettacolare Trui dal Sciarbon che ci porta a Casso. MERAVIGLIOSO! Da Casso ancora goduria lungo il trui di Sant'Antoni e giù alla diga.
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Commenti
Ste119
07.10.2018 21:11
oggi ho fatto questo giro con un amico e ci tengo a fare qualche appunto e aggiornamento:
1) la frana da attraversare per giungere al sentiero che porta al Casera Ditta è molto pericolosa, terreno inconsistente e praticamente senza sentiero, soprattutto nella seconda meta (noi abbiamo seguito delle orme lasciate da un escursionista prima di noi, che si intravedevano ogni tanto, ma con la bici non è stata facile destreggiarsi nonostante siamo avvezzi a queste cose). La descrizione è chiara in merito a questo, ma ci tenevo a ribadirlo nuovamente.
2) il traverso che si prende dopo la salita verso il Cava Buscada, è meno ciclabile di quello che è indicato nella descrizione: probabilmente il tempo e le intemperie hanno rovinato il sentiero (fino in Bedin la ciclabilità resta alta, ma dopo, è quasi assente fino al bivio con il sentiero che scende prima del Maniago).
3) il sentiero finale, che dovrebbe portare a Casso, è sbarrato da fettucce bianche e rosse, più o meno all'altezza del sentiero che scende a Erto, con, anche, segnali in cui si consiglia di non andare oltre (noi abbiamo seguito il consiglio e siamo discesi a Erto dal sentiero.
Nel complesso il giro è molto panoramico e ricco di storia: a noi è piaciuto, ma bisogna tenere conto che l'ambiente, soprattutto in questa zona, è molto impervio e i sentieri sono difficili e anche poco "mtb friendly".