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The long beach Trail |
Bici utilizzata: Fat bike in assetto 29+ e bikepacking.
3:30 del mattino, suona la sveglia. Voglio godermi l’aurora e l’alba sulle valli da pesca di Caorle, quindi dopo un pò di stretching per risvegliare muscoli e articolazioni, faccio una buona colazione e alle 5 del mattino inforco la bici. Un buon impianto luci mi fa viaggiare in tutta sicurezza, ma anche se a quest’ora le strade sono deserte l’attenzione rimane alta fino all’imbocco dello sterrato del Giralivenza. Nel buio profondo, il cielo s’illumina di stelle e mi accompagna a Caorle dove arrivo alle 6:45. Costeggiando i silenziosi casoni da pesca, al porto di Falconara vengo accolto dall’aurora che incendia l’orizzonte d’incredibili colori pastello che si riflettono su un freddo e calmo mare; sul lato opposto fa capolino la spiaggia della selvaggia Valle Vecchia. Degli schioppi in lontananza avvisano della presenza dei cacciatori nelle valli limitrofe, sul lungomare degli infreddoliti pescatori rannicchiati su delle sedie posticce sonnecchiano guardando l’albeggiare e le loro lenze che si perdono all’orizzonte; delle piccole barche di pescatori solcano il mare raccogliendo le reti. C’è una leggera brezza, scatto delle foto e mi affretto perché le mani e i piedi si stanno raffreddando velocemente, guardo il Garmin che indica 1 grado. Entrando a Caorle e a porto s.margherita vengo attirato dalle luci dei bar come una falena da un lampione nella scura notte, ma decido di proseguire e resistere alla tentazione, il giro deve essere in autosufficienza e fra poco l’alba ed il sole faranno la loro parte; lo spero vivamente perché le punte delle mani iniziano a soffrire e guardo ripetutamente il garmin, 2 gradi, beh siamo in ripresa penso, forza alla spiaggia, un po’ di sana sofferenza tempra il fisico. La prima parte dell’itinerario ripercorre “l’anello mancante” con una piccola variante prima di arrivare al ponte di barche di Cortellazzo. Dopo la pioggia e la mareggiata dei giorni scorsi, il mare ha cancellato ogni traccia della stagione balneare appena trascorsa, ha livellato la sabbia sulla spiaggia, mangiandone una ventina di metri a Cortellazzo dove l’uomo si ostina a riportarla in primavera con i camion. Unica e silente presenza dell’uomo, come vedette, le tristi garrite dei guardia spiaggia scrutano immobili il mare; una lunga muraglia artificiale di sabbia alta 2 mt crea una barriera di protezione alla pineta. Una splendida giornata di sole con il mare tranquillo e la spiaggia liscia come un biliardo, mi permettono di correre sul bagnasciuga giocando a rincorre le onde che lambiscono la spiaggia, da Caorle fino al faro passando per la laguna del Mort. In queste condizioni tutte le tipologie di ruote possono percorre questo lungo ed interminabile bagnasciuga, una trentina di Km in cui lo sciabordare del mare, e un tiepido sole mi accompagnano. Correre sulla sabbia è l’unica situazione che simula salita e corsa sulla neve, le mie gambe lo confermano, scalo i rapporti e vado agile per non affaticare la gamba. Al faro breve pausa di 15 minuti, divoro un panino e della cioccolata; il sole finalmente scalda, cambio maglia, guanti più leggeri, tolgo i gambali e riparto. Dobbiamo collegarci alla statale per Cavallino-Treporti per un breve tratto, la abbandoniamo subito dopo il ponte sul Sile per girare bruscamente a destra e seguire la sponda sinistra fino a Jesolo paese dove la strada dei Salsi ci porta costeggiando le valli da pesca della laguna fino alla “torre del caligo”. Da quì il percorso della Piave vecchia ci accompagna a Musile. La parte finale ripercorre quella “dell’anello mancante”.
Percorso lungo in cui la difficoltà stà nelle condizioni della spiaggia e nei tempi di percorrenza. Caorle, Porto Santa Margherita, Cortellazzo, Jesolo offrono parecchi punti di ristoro anche in questa stagione, quindi avendo tutta la giornata a disposizione si può percorrere questo itinerario con tutta calma diluendo la fatica nel tempo. Si può percorrere anche nel senso opposto per avere il sole in faccia, fate attenzione alla direzione dei venti perché nel periodo autunno-inverno soffia quasi sempre vento da nord-nord/est a volte molto forte quindi la fatica lungo la spiaggia raddoppia.
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Come arrivare al punto di partenza
Uscita autostrada A4 Noventa di Piave, direzione S.Donà di Piave-Mussetta di Sotto-Grassaga
Parcheggi limitrofi: campi di atletica – Supermercato Mega.
Luogo di Partenza: San Donà, località Mussetta di Sotto, direzione Grassaga.
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Commenti
mito68
25.10.2016 15:14