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CIMA MACIRENELLE DALLA VALLE DEL PALOMBARO |
Anello di suprema bellezza in un altro angolo nascosto della Majella, che non si smentisce mai: panorami, fauna e flora sempre ai massimi livelli, ma in questo giro ci sorprendiamo per l’arditezza del sentiero che in volo d’aquila ci conduce in luoghi oggi lontano dalla vita montana pastorale e, purtroppo, anche dagli interessi dei più sensibili amanti della Montagna.
Un capolavoro di ingegneria montana che vince tutto il versante N delle Macirenelle attraverso cenge (oramai erbose) e balconi aggettanti, in un continuo sobbalzo al cuore…. ad ogni cresta, ad ogni canale e ad ogni guglia superata.
Arriviamo a Capo le Macchie 670 mslm, località di Fara S. Martino, con l’auto fino alla fine della strada asfaltata; torniamo sui nostri passi in bici seguendo le indicazioni sent. CAI 38 o G3 che ci conduce in un paio di km, un po' per sterrata e un po' per sentiero, all’imbocco della Valle del Palombaro, passando sotto la Grotta di S. Angelo.
Non saliamo per la nota carrareccia che ci ha condotto già spesse volte al rif. Del Martellese , ma entriamo proprio dentro la valle seguendo il filo di sentiero che la rimonta (anch’esso percorso a suo tempo in discesa con molta soddisfazione!!): strette pareti di roccia, alte falesie, un microclima invidiabile e qualche primo avvistamento di ungulato ci accompagneranno nel piacevole portage fino a quota 1590 mslm: su una pietra una freccia rossa ed una “M” ci indicheranno la via.
Il sentiero inizia ora a rimontare sinuoso, ma mai esasperato, il lato N della Cima delle Macirenelle, in un entusiasmante ambiente montano: con una disarmante naturalezza, ci conduce per creste, guglie e cenge sempre più in su, sotto lo sguardo vigile dei molti camosci.
Oramai rinverdito, ma ancora ben evidente, segnato con bolli rossi e qualche omino; attenzione alcuni traversi potenzialmente pericolosi con pioggia!
Non vi perdete questi panorami: tutto il vallone del Palombaro con i rifugi forestali, il Martellese, la Carrozza e sopra le Murelle; abbassando lo sguardo vertiginoso su Fara, il lago di Casoli e, così vicino!, il mare Adriatico.
Sbuchiamo poco sotto la vetta conquistata in cresta a quota 1896 mslm.
La discesa ripercorre la cresta N fino a quota 1750 mslm circa, aggirando la mugheta; sorpassata questa giriamo bruscamente verso S per prati (traccie esili e omini), riagganciandoci al sentiero originale a quota 1700 mslm; ora più netto e roccioso, ci impegna in divertenti passaggi che superano 2 o 3 balze rocciose, passando per uno stazzo in disuso incastonato nella roccia, e poi fino al visibile Colle Bandiera a quota 1197 mslm.
Da qui in poi il sentiero si innalza tecnicamente in un continuo rock-garden, lungo ma non estenuante, con passaggi molto molto interessanti….
Completiamo con gli ultimi 100 metri di velocissimo flow fino all'auto.
foto
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1400 D+
15 km
6/7 ore
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