Taou Blanc 3430 m

Itinerario di Cicloalpinismo.

Epico Tour riservato agli amanti del genere che sarebbe riduttivo descrivere solo come la conquista della Cima ciclabile più alta della VdA raggiungibile tramite sentiero (edit 2018 https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/18695 ). Il taou Blanc è infatti sola la ciliegina sulla torta di un giro fantastico che regala emozioni e panorami unici.Tutta l'alta Val di Rhemes, i ghiacciai di Lavassey, du Fond, Basei, Aouille, la vista inusuale sul Nivolet, il Granpa, la Valsaverenche e Orco, rimarranno tatuati a lungo nella memoria Cicloalpinistica.
Start da Rhemes 1750 slm (la traccia è un po' sporca perchè ho dovuto tornare indietro alla macchina per una dimenticanza), comodo pedale fino al Benevolo 2287 slm dove se non volete guadare la Dora poco dopo conviene prendere subito il 13B tenendo rigorosamente la destra orografica (importante). Segnaletica assente. Tratti a spinta si alternano a goduriosi pedali in falso piano.La Granta Parey controlla.Primo "rullino"di foto andato. Arrivati alla morena che costeggia il Lavassey si entra in estasi cicloalpinistica e il rude portage solo un piccolo dettaglio. Ancora un centino su pietraia e sbuchiamo al primo colle di giornata, Nivoletta 3156 m. Spettacolo ! Protezioni e via verso dx in breve traverso fino ai primi ometti senza scendere sul ghiacciaio. Il sentiero appena visibile è comunque ciclabile e divertente per chi ama roccioni e non teme troppo l'esposto. Naturalmente visto l'ambiente di alta montagna non continuo ma solo per pochi passi alla volta.Terminato il traverso eccitati come adolescenti al primo film zozzo alla vista dello smeraldo dei laghi Leità e Rosset ci bagniamo a lungo. Appena dopo una breve "ferrata" da passare con attenzione ci scodella su una bella sezione di tornantini a chiocciola. Pochi metri a piedi e torniamo in assetto da salita. Prima scapicollata andata. Seguiamo indicazioni per lago Rosset, lo costeggiamo e risaliamo a pedale su ingegnosa mulattiera quasi fino al colle Leynir 3084 slm (meglio tenere la sinistra al bivio a 2850 slm). Non date retta agli escursionisti che cercheranno di dissuadervi e andate oltre.L'accesso allo scivolo sommitale è protetto da un breve tratto di arrampicata dove serve appoggiare saldamente le mani a terra libere, non facilissimo con la bici sul groppone ma con la dovuta cautela non drammatico. Occhio comunque alla penna ! Non rimane ora che l'ultimo titanico sforzo a passso Himalayano detto anche della Vacca Stracca e in 30 min ci siamo. Dalla cima il panorama è fantasmagorico, inebriante e unico, Per la discesa ci sono varie tracce ma la migliore sembra essere quella che parte in diagonale verso sinistra, Il terreno su sfasciumi finissimi offre poco grip ma è comunque semplice fino al passaggio di disarrampicata. Ognuno ha la sua tecnica, chi striscia modello lombrico e chi invece scende in portage. Tornati al Leynir ci si ricongiunge a questo itinerario http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/16279 con la differenza che abbiamo provato il sentiero e non scesi in freeride questa volta.Mi è piaciuto di più il freeride seguendo gli ometti scialpinistici con navigazione a vista perchè il sentiero non è immediatamente raggiungibile (probabilmente originariamente si scendeva dal colle stando più a monte) e comunque non continuo in discesa. Da alpe Vaudelaz in poi è solo divertimento fino ai mille mila tornanti finali. La "ciclabile" lungo Dora ci riporta alla macchina con un sorriso ebete destinato a durare per giorni.

ATTENZIONE set 2019 : il sentiero che scende dal Leynir in val di Rhemes sembrerebbe ulteriormente peggiorato con anche cartelli che ne segnalano l'interruzione.

NB: chi fosse interessato alla sola vetta puo' chiaramente partire comodamente dal Nivolet in a/r o da Pont in Valsaverenche (semi anello possibile).

Foto non si caricano le metto qui:
http://imgur.com/YBZcHOS
http://imgur.com/7ngvm1y




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Commenti

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thegiampi

11.09.2016 23:14

Fatto oggi, veramente non capisco come si faccia a dire che questo giro è ciclabile. Non saremo campioni ma neanche delle scamorze ma questo giro di ciclabile ha veramente poco. Le salite ai due colli sono eterne con portage infiniti, le discese dopo lo scollinamento ripide e difficili, anche la tanto decantata discesa finale è quasi tutta su livello 'enduro/DH'

Attenzione alla discesa dopo il Leynir: una frana blocca il sentiero,inoltre questa frana è su ghiacciaio e pericolosissima da passare. Oggi un sacco di pietroni hanno preso il via sul fondo di limo scivoloso, mentre cercavamo di passare. Il fondo è viscido e poggia sul ghiaccio vivo, il rischio di frana è altissimo. Un terno al lotto, a noi è andata bene ma poteva essere una tragedia
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pincopallino_83

12.09.2016 08:26

Le difficoltà che si vanno ad incontrare sono tutte ben descritte nella recensione. Prima di imbarcarsi in un giro bisognerebbe leggere bene la descrizione per capire se il tipo di traccia soddisfa le proprie pretese ed è a portata delle proprie capacità. Io l'ho trovato il giro più bello fatto quest'anno , nonostante il pezzo su fango e ghiaccio sia scocciante ma non di certo a rischio mortale. nella peggiore delle ipotesi si scivola e striscia un pò nei sassi (fatto) di certo non piacevole ma neanche mortale.
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thegiampi

12.09.2016 09:36

Mi dispiace non concordare con il tuo commento. Dalla descrizione non è assolutamente chiaro quanto sia poco ciclabile (20%), tantomeno viene evidenziato il tratto sotto la frana. Mentre passavamo si sono staccati due sassi enormi che se ti investono non fanno certo piacere, c'era una enorme quantità di limo in movimento, acqua che scendeva con fango e sassi piccoli e grandi. Quantomeno nella descrizione sarebbe il caso di evidenziare questo passaggio perchè potrebbe mettere in difficoltà tecnica e ansiosa parecchia gente.

E' evidente che le difficoltà sono commisurate alle capacità di ciascuno, però chi descrive un giro dovrebbe cercare di mettersi nei panni di quelli molto meno bravi di loro in modo da scoraggiare, eventualmente certe avventure.
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tottero

12.09.2016 09:51

Come scritto più volte in altri itinerari, nella vita tutto è relativo.

Prima di scaricarsi una traccia e avventurarsi in cose più grandi di sè stessi, informarsi bene in giro, se uno vuole si capisce eccome a cosa si andrà incontro.

Invece ci si lascia prendere la mano, si legge solamente la descrizione al giro in questo forum...poi si accompagnano altre persone in luoghi dove siamo già noi in difficoltà.

E alla fine ce la prendiamo con chi tra i pochi è rimasto a condividere simili esperienze in Montagna?

Paigos lo avete mai visto andar in giro per ciclabili?

Non condanniamo gli altri quando siamo NOI i responsabili.

Salut!




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pincopallino_83

12.09.2016 09:57

la descrizione della "frana" la trovi nel link presente nella recensione.
quest'ultima inizia dicendo:"tour riservato agli amanti del genere", e si intende il genere cicloalpinistico, dove l'obbiettivo è raggiungere una vetta e la bellezza delle salite e discese passa un po in secondo piano.
Capisco che una frana che ti si stacca sopra la testa sia tutto tranne che simpatica, ma in montagna una componente di rischio è sempre presente
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sahara

02.07.2020 13:08

Ciao, sapete la situazione neve? salita dal Nivolet , colle leynir, cima.
Grazie
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paiogs

02.07.2020 13:34

situazione a ieri: https://media.mtb-mag.com/it/pv/43625/
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sahara

02.07.2020 14:41

azz.. detto fatto! quindi direi fattibile...
Grazie mille
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sahara

06.07.2020 12:04

ATTENZIONE! Fatto sabato 4/07/2020, PARTENDO DAL NIVOLET a parte qualche piccolo tratto su avanzi di neve dove comunque si sarebbe spinto lo stesso, gli ultimi 250/300 metri D+ sono completamente su nevaio, di cui la parte finale mooolto ripida. Non esistevano tracce di bici ma solo di qualche "pedone" . Siamo riusciti ad aggirare facendo impegnativa deviazione su rocce a dx in saliscendi, gli altri hanno abbandonato le bici sotto il rampone finale, io sono arrivato al passo solo grazie all'uso dei ramponcini ( e della propensione al ciclodisagio) . La fatica immane della salita è stata compensata da una divertentissima discesa in bici su neve, con un poco di tecnica si va alla grande. Secondo me occorre aspettare ancora qualche settimana prima di salire senza bagnare i piedi :) Dal passo alla cima del Taou sembrerebbe tutto pulito, ma era troppo tardi e abbiamo rinunciato. Comunque un giro fantastico, panorami veramente unici, e discesa tutta in sella ( in freeride con un minimo di tecnica) !

Dimenticavo, al sabato si può salire sino al colle del Nivolet in auto, se volete tentare la cima del Taou decisamente consigliabile ( si , lo so Paiogs... sono un ciapaàt :) ) . Noi abbiamo parcheggiato circa a quota 2100 in corrispondenza del 2°punto di congiunzione con asfalto ( a salire) con la strada reale, e da li asfalto sino al colle ( almeno 500/550 D+) così poi potete godervi anche la spettacolare discesa dell asuddetta strada. Attenzione che la deviazione a DX al Casotto di Bastalon è pochissimo visibile su traccia stretta ed abbastanza esposta , alla fine di una discesa molto sconnessa che abbiamo fatto a fuoco, e ci siamo accordi per caso dopo una cinquantina di metri di averlo superato.
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paiogs

06.07.2020 13:30

La macchina al Nivolet ? Ahhh eresiaaa vade retro Satana
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sahara

06.07.2020 13:49

L'alternativa è un defibrillatore al Leynir, ma chi la ricarica la batteria ?
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sahara

06.07.2020 14:13

scherzi a parte, in condizioni normali non è particolarmente dura ( ma portage per una mezzoretta penso di si) ma con la situazione attuale di sicuro non è una passeggiata ...
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sahara

23.08.2021 17:26

ma... a neve come stiamo ???.. se le congiunture astrali e le giunture ossee collimano, sabato un giretto lo faremmo....
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paiogs

23.08.2021 22:08

Vai tranquillo

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Inserito da
paiogs
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
12.08.2016
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
11
Distanza
40.0 km
Dislivello
2300
Difficoltà tecnica
Difficile
Condizione fisica
Duro
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