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VALSERVIERA TOUR EMOZIONALE |
Majella, la Madre delle Montagne, ha nascosto sotto le sue ali protettive, uno dei suoi figli prediletti: un luogo incantato dove ricordi di ataviche fatiche pastorali si intrecciano con scorci inebrianti di bellezza unica, generando un'energia potente e coinvolgente …. ad ogni passo e ad ogni affaccio!
Il tour, ripercorso anche in senso antiorario per la emozionante diversità prospettica, è un passo obbligato per l'AMer: duro e lungo portage, panorami spettacolari, sentieri tecnici, ciclabilità di sicuro effetto, discese flow ma anche acid-rock-garden, vi faranno dimenticare che siete lì sì per la Montagna e non per il mezzo meccanico.... cuore di veri AMer …..
Lasciamo il mezzo a carbonfossile a Fara S. Martino 400 mslm, di fronte gli stabilimenti e lo spaccio di rara bellezza della pasta Del Verde, e saliamo verso le sorgenti del fiume Verde; trovando le indicazione per le gole di Fara: su carrareccia, superiamo una sbarra ed entriamo nel cuore della Montagna attraversiamo un angusto passaggio, che custodisce il meraviglioso monastero di S. Martino in Valle. Continuiamo per la gola un po' ciclando, un po' in portage su un infinito rock-garden (tecnico strepitoso se percorso in discesa), sempre con il naso all'insù per ammirare le scoscese falesie che ci chiudono in amorevole abbraccio: in alto sulle cenge gli stazzi delle capre … attenzione a trovarsele sopra per pericolo caduta sassi.
Per un paio di chilometri il bel percorso obbligato continua sulla valle principale (detta di Santo Spirito o San Martino) fino alla segnalata Bocca dei Valloni: valle di Macchia Lunga e valle delle Mandrelle confluiscono in quella di Santo Spirito a quota 1055 mslm.
Prendiamo il sentiero segnalato per Grotta Callarelli e colle Bandiera e risaliamo la sx idrografica del fosso delle Mandrelle fino a quota 1100 mslm, con un bel sentiero a tornantini sotto la faggeta (bellissimo in discesa); con lungo traverso in leggera salita, direzione Fara, conquistiamo la sommità delle alte pareti che chiudono sotto la valle di S. Spirito; attraversiamo un fronte valanghivo inquietante con qualche saliscendi e, usciti dal bosco, le prime suggestive inquadrature dei luoghi “belli, molto belli!!”: il sentiero si inerpica tra alte torri rocciose per conquistare gli anfratti e le oscure grotte che servivano da stazzi agli arditi pastori di un tempo (oggi ne sopravvive solo uno, i cui stazzi potete ammirare poco sopra il monastero di S. Martino).
Il sentiero bel segnalato, e spessissimo in ombra, ci porta a quota 1400 mslm circa, dove, con voluttuosi tornanti a fondo misto, ora sottobosco pettinato, ora dura roccia e passaggi esposti, (discesa fenomenale!!), si impenna per conquistare la scogliosa cresta (1580 mslm) che cinge a S una delle più belle valli della Majella: luogo remoto e solingo, dove lasceresti pascere l'animo per sempre: la val Serviera.
Ancora un bel traverso sottobosco con qualche saliscendi ciclabile e, di tanto in tanto, il bosco si apre … scorci impossibili ti riempono gli occhi e l'anima..... scendiamo ora giù nel fondo valle fino a scoprire, incastonato nella dura roccia, un arcigno stazzo, emblema sì di fatica, ma anche di consapevole amore che il pastore aveva nei confronti della Montagna Madre: siamo a Grotta dei Callarelli; si spalanca sopra la val Serviera contornata dal Pizzone, Cima Acquaviva, cima delle Murelle, il Martellese con la sua cima Forcone: degna cornice!!!
Disarrampichiamo per facili roccette fino al letto del rinfrescante torrente dell'Acquaviva e risaliamo fino allo stazzo (dove si potrebbe pernottare), rimontiamo ancora un poco verso E ed iniziamo lo spettacolare tour emozionale sopra la val Serviera, che diviene sempre più precipite sotto i nostri pneumatici: attenzione il sentiero è ottimo anche in esposizione, pedalabile ma delicato!! Il lungo traverso sotto il versante S di cima delle Macinerelle, ci porterà attraverso gole calcaree e verdi pascoli, all'ombra di spalle rocciose aggettanti, su cornici di scoscesi ed interminabili valloni, sotto la vigile Cima della Stretta che veglia su di noi dall'altra parte della obliante val Serviera.
Passato un canalone ghiaioso di scolo, la discesa sarà più continua in vista di colle Bandiera, cengia erbosa con croce panoramica sulla cittadina di Fara 1190 mslm; raggiungiamo il colle e continuiamo il sentiero che lo cinge da a S, passando da O a E (non bisogna sbagliare per non finire su altri stazzi fuori sentiero maestro): siamo sulla zona Le Preselaria e qui un tecnico acid-rockgarden ci farà “morire” fino a quota 650 mslm!! (due bellissime e rinfrescanti quanto necessarie fonti proprio sotto colle bandiera e più sotto).
A Fara si ritorna con la veloce carrareccia che sbuca allo stabilimento Del Verde.
qui le foto
https://www.facebook.com/francysantoni72/media_set?set=a.1146289298735771.100000641363898&type=3
1600 m D+
7/8 ore
20 km
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