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Il cammino di S. Carlo (3^ tappa): Varallo, Guardabosone |
L’itinerario si svolge lungo i versanti della parte centrale della Valsesia con percorso movimentato e diversi tratti su strada asfaltata.
Partenza dal Sacro Monte di Varallo, attraversando la città verso meridione, sino alla Madonna di Loreto, da dove ci si indirizza verso la frazione Cilimo. Attraversando il fondovalle e l’abitato di Roccapietra si devia sul sentiero verso il lago di Sant’Agostino. Costeggiato lo specchio d’acqua si prosegue verso l’abitato di Quarona. Prima dell’ingresso nel paese si segnala la deviazione (circa 20 minuti di salita) verso la bella chiesa di San Giovanni in Monte. Tornando sul percorso principale si prosegue attraversando Quarona e giungendo a Vanzone. Si attraversa quindi il fiume Sesia e si prosegue tra Isolella e Agnona su strade e carrarecce. Costeggiando il nuovo ospedale si imbocca la sterrata per il Bocchetto da cui si potrà scendere per Guardabosone.
Parto dalla piazza centrale del Sacro Monte di Varallo in direzione della lunga scalinata che percorrerò in discesa divertendomi come un ragazzino fino a Varallo.
Attraverso il bel comune in direzione di Roccapietra (senza arrivarci per ora), prendendo poi alla rotonda in direzione della Colma e del Lago d'Orta.
Fatti 500 mt. di salita su asfalto, prendo il 644 a dx in loc. Pianpresello scendendo veloce nel bosco e uscendo a Cilimo.
Entro per un'attimo tra le prime case di Roccapietra e prendo subito a sx in salita il 624 in direzione del Lago di Sant'Agostino. La salita è su una bella mulattiera, ma ahimè, da percorrere a piedi per la forte pendenza.
Alla fine della mulattiera arrivo ad un'area attrezzata per pic-nic e poco più avanti infine al Lago di Sant'Agostino. Qui la ciclabilità è molto scarsa, anche se si pedala in falsopiano; la causa sono i numerosi pietroni presenti sul sentiero che fanno puntare la bici: meglio per cui proseguire a piedi.
Dopo un piacevole tratto nel bosco, arriva la parte più tecnica e pericolosa della tappa odierna: la discesa verso le Cave di Quarona. Tratto molto ripido (circa 400 mt.), tra sassaie e massi anche di grosse dimensioni, mi obbligano a vedere bene dove poggiare i piedi visto che mi porto anche la bici a spalle.
Ora finalmente spiana e il sentiero si apre nei pressi delle Cave. Ne approfitto per riprendere fiato sul 733, un bel sentierino nel bosco ai margini di Quarona, sapendo che tra poco dovrò affrontare un'altra impegnativa mulattiera per la chiesa di San Giovanni al Monte (circa 700 mt. al 19,3%). La fatica di arrivare fin quassù è premiata da uno dei più bei panorami della bassa Valsesia: vista verso il Bec d'Ovaga (con il bianco rif. Spanna/Osella o Res che attira subito l'attenzione), la Valle della Duggia, Monte Luvot ed il Monte Tovo.
Torno indietro e questa volta la mulattiera fatta in discesa diventa uno spasso fino ad incrociare il sentiero a sx che scende a Quarona.
Prendo la statale in direzione di Borgosesia e poco prima del ponte della ferrovia nei pressi del Centro Commerciale "Il Picchio", giro a sx su una bella ciclabile fino a Vanzone.
Incontro nuovamente la statale e prendo poi a dx attraversando il ponte pedonale sul Sesia che mi porta sulla sponda destra. Alla rotonda per Isolella prendo la ciclabile a dx fino all'Oratorio della Madonna delle Grazie, Agnona e Cascine Agnona. Passo dietro all'Ospedale di Borgosesia rimettendomi su sterrato in direzione sud, scollino il Bocchetto, tengo la sterrata di dx in discesa per Guardabosone. Alla fine ritrovo l'asfalto che dopo un'iniziale tratto ripido spiana, ed esco nei pressi della chiesa della Madonna del Carretto dove finisco la tappa odierna.
Tappa piacevole, con due tratti in portage non troppo lunghi sulle mulattiere per il Lago di Sant'Agostino e la chiesa di S, Giovanni al Monte ma che meritano la fatica. Attenzione al tratto in discesa dopo il lago su pietraia dalla forte pendenza (richiesta buone doti di equilibrismo con bici a spalla).
Chi volesse evitare questo tratto puà rimanere sulla statale che da Varallo passa per Roccapietra fino a Quarona dove, da ora, ritroverà la parte più facile del percorso.
CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.
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