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Il cammino di S. Carlo (1^ Tappa): Arona, Orta San Giulio |
Questa prima tappa, nello specifico, unisce i Laghi del Verbano e del Cusio, da Arona a Orta San Giulio, passando per i paesi dell’Alto Vergante, attraverso le verdi valli del Vévera e dell’Agogna; il versante cusiano è scandito dai percorsi devozionali che salgono al Monte Mesma e che culminano nel convento e nella chiesa seicenteschi. Dalla sommità del colle, si gode di una suggestiva vista sul Lago d’Orta e, in particolare, sul maestoso massiccio del Monte Rosa.
Ridiscendendo in quota, si superano Lortallo, Legro arrivando fino a Orta, dove sorge il Sacro Monte dedicato a San Francesco d’Assisi. La prima tappa si conclude nella bellissima piazzetta/salotto di Orta ai bordi del Lago.
Il percorso ha inizio ad Arona, dal colosso di San Carlo, più comunemente noto come San Carlone; si prosegue in direzione Dagnente e Meina e, percorso un tratto della strada che porta a Montrigiasco, si devia in località Campagna (A1) e si raggiungono i Laghi di San Carlo, attraversando fitti boschi.
Si prosegue alla volta della Chiesa di Sant’Eufemia di Paruzzaro (A1) e si giunge a Invorio che, per la sua posizione centrale tra il Cusio e il Verbano, è considerata la “porta del Vergante”: lasciato alle spalle il centro abitato, si continua lungo la provinciale che porta all’Alto Vergante e attraverso la sterrata che passa nella fitta vegetazione (it. V) si raggiunge il Monte Barro, dove è possibile ammirare l’antico villaggio medievale e la chiesetta dedicata a Santa Maria Annunziata.
Da qui, si ritorna sulla strada percorsa e si prosegue in direzione nord, su lievi saliscendi sul versante Est del Motto Alto; si passa Pecorino e si imbocca quindi una mulattiera che si abbassa verso il fondo del torrente Agogna e si raggiunge Ameno.
Attraversato il ponte che collega Ameno alle sue frazioni dell’oltre Agogna, si prosegue fino alla valletta del torrente Membra: si percorre la destra orografica dell’Agogna fino alla Riserva Naturale Speciale del Monte Mesma, dove il tratto del cammino diventa più selvaggio, a stretto contatto con la vegetazione. Imboccata la strada provinciale proveniente da Bolzano Novarese, si continua lungo il percorso devozionale che sale verso la vetta del Colle e che è scandito da alcune cappelle: attraverso una serie di svolte, si raggiunge la cima del Monte Mesma, dove si incontrano il convento e la chiesa, entrambi seicenteschi, governati dai Frati francescani:
https://www.youtube.com/watch?v=nPVjY0Bwq30
Dal Monte Mesma, si scende lungo la Via Crucis che conduce alla strada provinciale di Bolzano Novarese e Miasino: percorso un breve tratto di questa strada, si imbocca il sentiero che porta a Lortallo, frazione di Ameno, e si continua fino alla strada tra Gozzano e Miasino.
Si prosegue lungo la “strada pedonale della Prisciola”, per raggiungere Legro, frazione di Orta, che con le sue suggestive case affrescate è diventato uno dei “paesi dipinti d’Italia”
Lasciato alle spalle il grazioso borgo, si arriva quindi a Orta attraverso la pedonale che sottopassa la ferrovia: giunti dunque nella suggestiva città cusiana, si va alla volta del Sacro Monte dedicato alla vita di San Francesco d’Assisi.
Si ridiscende attraverso la bella strada selciata fino a piazza Motta, dove si conclude la tappa odierna:
https://www.youtube.com/watch?v=C0E2FAtWTQc
Tappa mai particolarmente impegnativa, se non per due velenosi strappi:
- il primo, dopo Invorio sul sentiero V che sale al Monte Barro: medie dell'11,1% per circa 1,3 km.;
- il secondo, lungo la Via Crucis che sale al Monte Mesma: prima parte a spinta con pendenze medie del 21,3% per circa 500 mt. Questo tratto in salita della Via Crucis può essere aggirato rimanendo sulla strada provinciale Bolzano Novarese/Miasino salendo al Convento/Chiesa poco più avanti prendendo a dx. In questo modo la salita diventa tutta pedalabile.
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benz69
30.05.2017 08:51