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L'isola dei morti |
Nel 1900 questo lembo di terra si chiamava l'isola verde,da quanto era rigogliosa in fatto di vegetazione,ora quella non manca ma il nome non è più lo stesso,in questa zona ci fù un'epilogo finale della Grande guerra con un'azione militare che partì dall'altra sponda del fiume Piave,dalla fontana del Buoro sul Montello per la precisione,morirono molti ragazzi del 99,ultima classe chiamata alle armi e all'epoca avevano 18 anni,i ragazzi nati un secolo esatto dopo possono dirsi molto più fortunati pur con i problemi del mondo attuale.
Il percorso parte da Falzè di Piave da un parcheggio quasi davanti la chiesa e in un attimo ci si addentra subito nell'area verde,con un giro circolare faremo tutta la conoscenza con la zona verde di Falzè,le fontane Bianche e il rio Raboso,percorso infarcito da un paio di grotte e qualche bella scultura,il rio Raboso sarà da attraversare più volte,la prima è la più letale,le ultime avranno pure il ponticello,in seguito il panorama inizierà ad aprirsi e la tappa successiva sarà proprio l'isola dei morti,ove entreremo in religioso silenzio tramite un viale dritto come un fuso,alla fine 2 monumenti,uno dei quali dedicato ai ragazzi del 99 e una chiesetta:2-3 minuti di raccoglimento e poi si riparte puntando l'aviosuperfice di San Giuseppe,in seguito l'incontro con una bella villa antica ci farà capire che siamo a Vidor e da quì inizieremo un percorso totalmente diverso:faremo la conoscenza dei vitigni del Prosecco tramite l'aspra salita a tratti di via Chiesa,in un breve tratto ci appiederà ma sarà per poco,si scenderà a Col S.Martino e tramite una breve rampa cementata doverosa visita alla chiesetta di S.Vigilio,il mio collega biker mi ha fatto notare che il grande orologio aveva nel passato il suo scopo:esser visibile alla gente che lavorava nei campi sottostanti nei tempi che furono;non potevamo mancare poco dopo con una breve vista panoramica le Torri di Credazzo e la chiesetta di S.Lorenzo,una volta scesi e alle porte di Farra di Soligo ritorno tutto in piana con un buon 70/80% di sterrato a Falzè di Piave.
Giro in senso ORARIO
Punti da prestare attenzione:per il primo attraversamento di guado procurarsi dei sacchetti di nylon,saranno 30 cm. d'acqua ma è quasi impossibile passare senza mettere il piede a terra,nel caso l'acqua fosse ancora più alta cercare di aggirare con l'uscita alla vostra destra e rientrare con il primo sentiero a sx.
Brevi discese pendenti e qualcuna cementata.
Evitate possibilmente i periodi umidi per questo giro.
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Come arrivare al punto di partenza
Da Treviso a Ponte della Priula svoltare verso Pieve di Soligo,Follina ecc.,dopo Colfosco in seguito a un tratto in discesa svoltare a sinistra,il primo paese è Falzè,chi arriverà da Pieve di Soligo a questo incrocio svolterà logicamente a destra,chi arrivera da Valdobbiadene,dovrà dirigersi verso Vidor e Sernaglia della Battaglia prima di trovare Falzè di Piave.
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