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Bocchetta di Scotto (Monte Ventolaro) |
Impegnativa salita su asfalto al 9% per 3 km. e 300 mt. di D+, 1 ora di portage con pendenze medie del 23% per 1,6 km. e 380 mt.di D+ fino a Bocchetta di Scotto e per finire discesa molto tecnica e incessante dalla Bocchetta fino a Scopa.
Insomma gli ingredienti per una faticaccia ci sono tutti... indicato quindi a chi piace faticare in salita e ha ottime doti discesistiche (io alcuni tratti li ho fatti a piedi) su sentieri scassati e in questo periodo aggiungiamoci pure lo spesso strato di foglie a coprire le insidie della discesa.
Il panorama però a Bocchetta di Scotto (a 1 ora e 30 min. a piedi dalla vetta del Monte Ventolaro) ripaga con gli interessi la faticaccia fatta per arrivarci (e se fatta in compagnia si sente anche meno).
Sono stato invitato a percorrere questo tour dagli amici Nadir e Marco e sapendo com'è il loro andazzo sia in salita che in discesa sarebbero stati per me uno stimolo a portarmi ai limiti... e ci sono riusciti!
Non tanto per la salita sulla quale non ho avuto particolari problemi (i tour precedenti con lunghi tratti in portage mi hanno ben preparato), ma per la (per me) tecnicissima discesa dove mi sono reso conto (ma già lo sapevo) di aver ancora molti handicap di tecnica: devo imparare bene questo benedetto nose-press, che Nadir istruttore mtb, mi ha ottimamente spiegato. Ora sta a me applicarmi con costanza e imparare bene la tecnica.
Partiamo dalla piazzetta del comune di Scopa e ci dirigiamo verso Scopello. Prima di arrivarci però prendiamo a dx per Ramello e poi subito a dx su impegnativa salita asfaltata fino a Frasso dove facciamo una piacevole pausa al ristoro della frazione con torta e cappuccino.
Ora si prende il 26d che si stacca a sx su sentiero erboso verso Alpe Piane, Pian d'Ovasco e Chioso Nero. Questo tratto anche viene alternato da tratti pedalati ad altri a spinta.
Usciti dalle baite di Chioso Nero prendiamo a sx su uno slargo e poi subito a dx sul 26 che sale ripido (da qui portage fino alla Bocchetta di Scotto) tra i boschi passando per Alpe Ticcarello, Alpe Giavine, Alpe Scotto, fino ad arrivare alla Bocchetta.
Posto stupendo e panorama fantastico (mi raccomando, visto la fatica ad arrivarci fatelo in giornate limpidissime)! Vista spettacolare sulla catena del Monte Rosa, in basso nella vallata verso nord Piaggiogna (Boccioleto) e nella vallata a sud Scopello e più su l'Alpe di Mera. A ovest invece la catena del Monte Ventolaro.
Dopo una meritata pausa e le foto di rito, si inizia a scendere per il tratto affrontato poco prima in salita fino a Chioso Nero: e da qui in poi non si tira più il fiato e concentrazione massima fino a Scopa.
A Chioso Nero al posto di scendere sulla larga strada di servizio che conduce all'Alpe Gallina, si prende a dx il sentiero che scende nel bosco (sempre l' it. 26) passando per Alpe Cà d'Elena e Alpe Pian del Sasso.
Si arriva finalmente a Scopa e, nel mio caso, contento di aver portato a casa le pelle. Nadir e Marco invece hanno un sorriso da orecchio a orecchio: insomma se la sono goduta di sicuro! Stima e ammirazione fratelli.
Riassumendo: salita dura prima pedalata e poi in portage, ma che se presa con calma fin dall'inizio si riesce a fare. Discesa molto tecnica e da fare con moltissima attenzione.
Nota: arrivati a Chioso Nero chi non se la sente di salire fino a Bocchetta di Scotto (cosa che comunque consiglio caldamente per il panorama), oppure di evitare il tratto seguente durante la discesa (il più tecnico) può seguire quest'altra mia traccia che continua verso Alpe Gallina, Alpe Sella e scende a Muro:
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14431
Oppure da Alpe Gallina tenere la grossa strada bianca in discesa che vi riporta sulla strada in asfalto che sale a Frasso fatta in precedenza.
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Commenti
dori1973
13.11.2015 23:52