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Pizzoc, pian de la pita e il salto del camoscio |
Km.: 57
Dislivello: 1941+
Tempo di percorrenza: ore 4,40 (+soste)
Pedalabilità: Pian de la Pita brevi tratti a spinta, single track della miniera a seconda delle capacità discesistiche.
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Bici utilizzata: Fat Bike
Si segue la strada principale procedendo in direzione del centro di Vittorio Veneto abbandonandola quasi subito per prendere una laterale a destra, via Carve (capitello). Inizia qui una salita che ci porta in direzione delle grotte del caglieron, passando per le frazioni di Colors, Breda e Piai; s’incrocia la strada che Sale da Fregona verso Sonego, si attraversa prendendo uno sterrato che s’immette su una stradina che sale verso la chiesetta di Sant’Antonio e Cadolten. E’ una salita lunga e faticosa, parecchi tratti sono cementati, alternati a brevi sterrati. Le forti pendenze ci portano velocemente alla chiesetta di Sant’antonio dal cui parapetto si domina la pianura, tutta la pedemontana trevigiana con i laghi di Revine e il Col Visentin. Con una VAM di 650 in poco più di un’oretta e mezza dalla partenza arriviamo alla fine della salita (Cadolten 1200 slm) ed entriamo nel bosco del cansiglio per prendere la strada che in comodi 25 minuti ci porta al rifugio Vittorio Veneto, 1550 slm. Dietro al rifugio si segue il sentiero sterrato che collega un ventaglio di malghe; saliamo dritti in cresta seguendo una piccola traccia tutta pedalabile, sulla sinistra lo strapiombo incombe sul lago di Santa Croce e l’alpago, alla nostra destra il bosco e la piana del cansiglio. Arrivati a 1580 slm del monte Millifert gpm del giro, deviamo a destra abbandonando la cresta, attraversiamo un’apertura su uno steccato e procediamo per un breve tratto in sella per poi scendere e superare una rampa in salita che entra nel bosco. Ora si pedala in dolce saliscendi su un tappeto di foglie di faggio, siamo nel pian de la pita. Più avanti dovremo scendere per due brevi tratti impervi con delle rocce scalinate per poi pedalare tutto il trail fino al limite del bosco dove del filo spinato ci sbarra l’uscita. Siamo a mezzomiglio ampio spazio prativo dedito alla pastorizia che fu concesso agli abitanti del luogo dal “Capitano Forestale” responsabile della gestione del legname del bosco del cansiglio a nome della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1660; mezzo miglio quadrato appunto la superficie da disboscare per il pascolo, tanto fu concesso, anche se nel tempo subì ulteriori ampliamenti. Più sotto per chi vuole rifocillarsi si trova la malga Mezzomiglio, noi costeggiando la recinzione di filo spinato, ad un bivio giriamo a destra e scendiamo lungo uno sterrato che si collega alla strada che sala al Taffarel. Si percorre tutto il Taffarel e alla fine incontriamo la strada che sale al Pizzoc, l’attraversiamo subito ed entrando nel bosco prendiamo un corto ma divertente single track che costeggiando il fianco del pendio scende verso cadolten, permettendoci di evitare un noioso tratto asfaltato. Troviamo due gradoni in discesa (il salto del camoscio), il primo si supera con facilità, il secondo ben più alto, può richiedere la discesa dalla bici soprattutto se le rocce sono bagnate e ricoperte di foglie. In breve ci si ricollega alla strada salita in precedenza e la si ripercorre a ritroso fino ad un bivio (panchina sulla sinistra). Teniamo la destra abbandonando il percorso fatto in salita in precedenza e proseguiamo dritti sullo sterrato anche al secondo bivio (altrimenti si scende a Sonego) dove, a questo punto della giornata inizia una salita faticosa di circa 150 mt. di dislivello. Il sentiero alla fine spiana e si trasforma in single track, pedalabile quasi tutto senza particolari problemi. Ci sono due punti in discesa che richiedono attenzione e all’occorrenza serve scendere dalla bici. La discesa prosegue e il sentiero si allarga nuovamente e ci accompagna verso Maren, una piccola frazione rurale dove tratti cementati e poi d’asfalto velocemente ci raccordano alla SS51, giriamo a sinistra verso Vittorio Veneto di cui attraversiamo il centro e in breve arriviamo alla macchina.
Giro classico e panoramico senza particolari difficoltà. Se fatto ad autunno inoltrato, dal Millifert si domina gran parte del Bosco del Cansiglio che con le sue variegate sfumature di colore dalla piana in su, demarcano il variare di quota e temperatura. Panorama che diviene magico con la neve, nelle giornate terse dal Pizzoc si arriva a vedere la laguna di Venezia.
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Come arrivare al punto di partenza
autostrada per Belluno uscita Vittorio Veneto Sud, seguire le indicazioni ospedale, ampi parcheggi in zona.
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Commenti
MTBikerMAU
20.09.2015 10:03
Conosco solo quello poco a destra (l' H3) che ha dei tratti da spallare.