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Tour dei Forti: Hotel Bezzi -forte Mero - forte Zaccarana - forte Strino - |
Tour dei Forti: Tonale – Forte Mero – Forte Zaccarana – Forte Strino – Velon - Tonale
Questo è un itinerario sulle tracce della storia e che dà la possibilità di visitare ben 3 forti della prima guerra mondiale, di avvistarne un quarto, di seguire le linee di combattimento, di conoscere gli antichi confini del nostro paese e di toccare con mano i segni di quei brutali e atroci combattimenti che hanno fatto la storia. La massiccia presenza di costruzioni risalenti al tempo di guerra, è dovuta al fatto che questa era terra di confine e prima linea di battaglia tra l’Italia e l’impero Austroungarico.
La nostra passeggiata parte niente di meno che dal confine italiano, posizionato proprio di fronte all’hotel, nei pressi della vecchia e orami decrepita casa cantoniera. Qui infatti aveva sede la dogana italiana (foto ce l’ho io). Con le nostre bici ci spostiamo verso il Passo, dove, attraversato l’attuale confine tra Lombardia e Trentino, lasciamo il centro del paese e a fianco delle biglietterie Adamelloski imbocchiamo la strada sterrata che, passando davanti alla malga Cadì, ci porta all’ospizio di San Bartolomeo (1971 mt). Dopo qualche centinaia di metri la strada si divide nei pressi di un tornante; noi proseguiamo dritti verso est sulla mulattiera che per molti anni è stata la strada principale per valicare il Tonale; Una leggera discesa di 1,4 Km in poco tempo ci porta alla nostra prima tappa: il Forte Mero(foto), a 1840 mt d’altitudine. (La fortezza austriaca fu costruita tra il 1911 e il 1913, poco tempo prima dello scoppio della guerra quindi; la sua posizione era strategica poiché non solo sbarrava la strada proveniente dal Tonale, ma era anche d’ausilio con una difesa ravvicinata, al forte Zaccarana, posto poco lontano. Da qui, inoltre, era possibile tener sotto controllo tutta la vallata di Vermiglio, Passo Paradiso e il ghiacciaio Presena ed infine comunicare con il dirimpettaio forte Pozzi Alti. Il Mero era stato costruito in calcestruzzo blindato e ricoperto da terra per ammortizzare i colpi dei bombardamenti. Ora è ridotto a un cumulo di macerie, anche se i lavori di restauro del 2010 hanno migliorato la sua situazione pulendolo dalla vegetazione incolta rendendolo riconoscibile.
In tutta la zona, sia prima e che dopo il forte Mero, in alcuni punti si vedono ancor oggi grossi buchi nel terreno: non sono altro che le fosse e gli avvallamenti che si sono formati con i bombardamenti durante gli anni di battaglia.
Proseguiamo la nostra gita e poco più avanti notiamo i resti di alcuni basamenti di edifici: ci troviamo alle Caserme di Strino, dove un tempo sorgevano magazzini, caserme e ospedali da campo austriaci.
Siamo ormai arrivati a Forte Zaccarana (foto). e a 2096 mt di quota e quella che per noi oggi si presenta come una vista molto panoramica, era invece molto strategica durante la guerra; lo dimostra il fatto che questo era il più efficiente e il meglio organizzato dei forti del Tonale. La costruzione blindata è stata eretta tra il 1907 e il 1913 e sempre nel 2010 è stata restaurata e pulita tanto che oggi è possibile visitarlo parzialmente.
Lasciamo quest’altro pezzo di storia e ripercorriamo parte del sentiero che ci ha portati fin qui per arrivare all’incrocio della strada che attraversa la Val di Strino e ci porta dritta verso il forte omonimo.
Posizionata su quella che oggi è la statale che collega Vermiglio al Tonale, a 1538 mt d’altitudine, troviamo la più antica delle nostre fortificazioni (foto). Eretta infatti nel 1860 per proteggere il confine che si era appena creato con il passaggio della Lombardia al Regno di Sardegna, e appena prima quindi della nascita del Regno d’Italia, la fortezza fece da vigile al confine neo-nato per cinquant’anni, quando poi, alle porte dello scoppio della prima guerra mondiale, il forte ormai risultava obsoleto. Venne quindi disarmato perché inadeguato alla battaglia e a sua sostituzione nacque il forte Velon. I due forti erano collegati tra loro proprio attraverso la scalinata che oggi funge da ingresso al museo. Forte Strino è stato completamente ristrutturato ed è aperto al pubblico dal 1995. La visita e l’ambiente sono suggestivi e danno un’idea concreta e reale di ciò che è accaduto. Le feritoie, le stanze, le postazioni… tutto è riconoscibile e ben visibile; i manichini indossano le antiche divise, le vetrine contengono proiettili e oggetti di uso quotidiano, le armi sono esposte. Molto suggestivi sono i filmati trasmessi a rotazione in una delle sale; a darci un’idea della posizione dei forti e del percorso che oggi stiamo facendo è il plastico che riproduce il territorio al tempo di guerra.
Da qui è anche ben visibile il Forte dei Pozzi Alti(foto), che però non raggiungeremo oggi in bicicletta. (Eretto tra il 1908 e il 1912 è l’unico forte posizionato su questo lato, è anche conosciuto come forte Presanella per la sua posizione ai piedi della stessa. Gli austriaci avevano costruito qui il forte proprio perché è di fronte allo Zaccarana e pensavano che, in caso di attacco, i due forti avrebbero potuto sferrare un attacco a tenaglia e bloccare gli Italiani. La sua strategica posizione purtroppo non gli ha concesso lunga vita: da qui infatti non si riusciva a bombardare con efficacia le linee nemiche e purtroppo, anche se ben munito, il forte fu il primo dei 4 a crollare e venne didtrutto e abbandonato già dopo pochi giorni dall’inizio della guerra. Oggi è ben visibile dalla strada e meta per tutti gli escursionisti che si avventurano verso il rifugio Denza)
Percorriamo per un brevissimo tratto la statale in discesa fino a raggiungere l’incrocio che ci porta verso Stavel e Velon, bellissime località del fondo valle di Vermiglio. Nei pressi del ristorante La Baita Velon, dove tra l’altro è possibile fermarsi per una pausa, la strada inizia a salire verso il passo e costeggia il torrente, facendoci raggiungere Malga Pecè. Da qui in poi la salita si fa un po’ più dura, anche se la frescura del bosco ci accompagna. Dopo 5 tornanti siamo al bivio con la strada che a sinistra ci porta in direzione dell’Alveo del Presena e a la vista ogni tanto si apre regalandoci un’incantevole veduta della Valle. Percorriamo questa strada per circa 400 mt per poi abbandonarla sulla destra e raggiungere l’imbocco del percorso vita che con un ultimo tratto semi-pianeggiante ci porterà di fronte all’ossario del Tonale da dove la nostra gita volgerà al termine in direzione dell’hotel.
Punti di ristoro: Bar Ristorante La Mirandola, nei pressi dell’Ospizio San Bartolomeo. Bar ristorante Baita Velon
Possibilità di rientro in Bicibus da Vermiglio oppure dalla fermata nei pressi del Forte Strino
Difficoltà media
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Come arrivare al punto di partenza
Statale 42 al passo tonale
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