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ABRACADABRA, Il sentiero nascosto della Val Salatis light |
Pedalabilità: Single track Val salatis brevi tratti a piedi.
Difficoltà tecnica: Difficile
Tipo di percorrenza: percorso in solitaria
Condizione fisica: Duro
Bici utilizzata: Fat Bike
Premessa: Versione Light rispetto al giro originale.
Si percorre la strada asfaltata e al bivio si tiene la sinistra per Chies che non si raggiunge perché si abbandona la strada principale attraversando un ponticello sulla sinistra per Schucaz. Si sale a Pieve d’Alpago proseguendo per Plois, quindi seguire l’indicazione RIFUGI, con pendenza fissa al 10%, strappi al 14% con punte al 16%. Fin qui asfalto. Arrivati al Rif. Carota ci si raccorda al SENTIERO ALPAGO NATURA e si tiene la destra tralasciando la strada che sale al rif. Dolada. Al successivo bivio si sale verso “Casera Scalet Bassa” a sinistra, indicazioni Casera Venal, il tratto finale è scassato e ripido, breve tratto a spinta; quando ormai si vedono i ruderi della casera, un cartello indica di abbandonare l’invitante sentiero e si scenda a destra guadando il torrente, si entra nel bosco seguendo le indicazioni “SENTIERO ALPAGO NATURA” fino alla CASERA CROSETTA. Si scende per un breve tratto su percorso inizialmente molto scassato e insidioso per la presenza di canalini scavati dall’acqua dei frequenti temporali e roccette smosse, quindi si presta attenzione a dei tubi neri dell’acqua sporgenti dal terreno sulla sinistra (a destra omino di sassi), si abbandona l’ormai tranquillo sterrato in discesa e si scavalcano i tubi guadando il torrente che nasconde alla vista il proseguo del sentiero. Più avanti un paio di rampe micidiali e scassate ci obbligano a scendere dalla bici per 2 brevi tratti. Arrivati ad un bivio si segue sulla sinistra l’indicazione Casera Pian Formosa (fontana d’acqua) dove in stagione ci si può rifocillare. Si prosegue sullo sterrato che sale dietro la Casera e dopo 3 curve troviamo sulla destra l’indicazione Val Salatis (bollino blu). Il sentiero entra nel bosco e dopo una breve discesa, oltrepassato un tunnel di fronde il panorama improvvisamente cambia,e Abracadabra compare come per magia. Ci troviamo con le ruote su un magnifico single track, stretto ed esposto, dal fondo sassoso, ghiaioso e sconnesso, con pareti rocciose su un lato e ghiaioni scoscesi dall’altro, in cui si deve prestare molta attenzione e nel caso scendere dalla bici nei tratti più impegnativi. Questo magnifico trail ci permette di rimanere in quota ed evitare la strada asfaltata che più sotto scorre fra le malghe dell’Alpago. Dopo diversi saliscendi, ci colleghiamo alla strada che sale nel bosco in Val Salatis, noi scendiamo rapidamente alla casera Cate (fontana d’acqua). Si prosegue su asfalto direzione Tambre fin dopo una galleria, poco più avanti si svolta bruscamente a sinistra (cartello “Alpago Natura”)per una stradina d’asfaltato che s’impenna arrivando in breve sopra una cava da cui si può ammirare il percorso fin qui fatto. Si prosegue dritti, al bivio, si svolta a sinistra e qui ancora un tratto micidiale (il più duro del giro) mette a dura prova cuore e gambe finchè la salita spiana ritornando sterrata e con pendenze umane sbuca in località PIAN DELLE LASTRE dove il panorama permette di ammirare l’alpago e il Cansiglio a 360°. Si abbandona il SENTIERO ALPAGO NATURA salendo sulla sinistra, indicazioni rif. Semenza – Casera Palantina; tralasciamo le indicazioni per il rifugio Semenza andando diritti per Casera Palantina, GPM del giro a mt.1521 slm. Si entra nel bosco dove una sequenza di 3/4 ripide rampe ci portano in quota, un breve tratto a spinta e si esce dal bosco per raggiungere finalmente Casera Palantina da cui si domina tutto il Cansiglio nella sua bellezza. Voltando le spalle alla casera si scende per il sentiero 922. Per chi ama le discese, qui ne inizia una veramente lunga, in alcuni punti tecnicamente impegnativa quanto divertente (forse la più bella del Cansiglio); Attenzione, ci sono un paio di tratti molto ripidi anche se non esposti; si sbuca in Località Vivaio nei pressi di Pian Canaie di fronte ad una fontana (acqua). Noi andiamo a destra e dopo una paio di curve si prende uno sterrato a sinistra chiuso da una sbarra; lo si segue in discesa fino alla fine dove s’incontra la strada d’asfalto che sale da Tambre, teniamo la sinistra dove ancora un sentiero sterrato c’invita a salire seguendo un facile e logico percorso nel bosco (a tratti umido e fangoso) che ci porta con vari saliscendi in zona Campon. Attraversata la strada asfaltata, proprio di fronte inizia un sentiero non immediatamente riconoscibile, che ci porta in località Palughetto; a sinistra si sale al Taffarel, noi tenendo la destra iniziamo la discesa verso la chiesetta della Madonna del Runal (molto ripida, impegnativa e scassata nella sua parte finale, ma molto larga). Usciti sulla strada d’asfalto che dal lago sale a Malga Mezzomiglio, percorriamo in discesa il lungo rettilineo, ma prima di curvare verso destra, si abbandona il nastro d’asfalto per un RIPIDISSIMO single track (ECO TRAIL-POIATTE) che ”precipita” dritto per dritto nel bosco (attenzione, è pericoloso se ha piovuto da poco o in autunno se coperto di foglie, perché il fondo è molto scivoloso) e ci porta a Poiatte in un lampo, attraversando un suggestivo passaggio-tunnel di una vecchia casa rurale; svoltando a destra su asfalto si arriva a Farra D’alpago, raggiunto il ponte sul torrente Tesa, si svolta a destra seguendo l’argine sterrato, al termine del quale si svolta a sinistra sulla strada d’asfalto e in breve si raggiunge la macchina.
Quest’ultimo tratto è sconsigliato a chi non ama discese ripide, strette e senza vie di fuga soprattutto nella parte iniziale richiede molta cautela per la forte pendenza e il fondo insidioso che non perdona errori. Si può evitare continuando la discesa sulla strada d’asfalto fino al lago.
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Come arrivare al punto di partenza
autostrada per Belluno uscita Fadalto-Santa Croce, tenere per Farra d’Alpago, Puos d’Alpago dove usciti dal paese in direzione Chies si parcheggia sulla destra.
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