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ABRACADABRA, Il sentiero nascosto della Val Salatis |
Partenza: Farra d’Alpago (Parcheggio delle poste)
Verso orario
Pedalabilità: Single track Val salatis brevi tratti a piedi, sent.924a 45 minuti bici in spalla salvo brevi tratti in sella, discesa verso ponti romani lunghi tratti a piedi.
Tipo di percorrenza: percorso in solitaria
Bici utilizzata: Fat Bike
Premessa: Se pedali con scarpette da xc, non ti piace portare la bici, non ami gli imprevisti e la sensazione d’avventura che trasmette un percorso accidentato e poco frequentato, ti do un consiglio, LASCIA PERDERE, QUESTO ITINERARIO NON FA PER TE.
Partendo dal parcheggio delle poste, si tiene subito la sinistra, direzione Lago e campeggio, si segue la riva con le indicazioni sentiero Alpago Natura, si entra in un boschetto e se ne esce salendo su di un’argine che ben presto si abbandona, si svolta a destra e si entra per un breve tratto in un piccolo centro abitato dal quale si esce velocemente seguendo una pista ciclabile che costeggia un canale artificiale per un lungo tratto. Non è un percorso panoramico, il bosco filtra ogni sguardo mentre la strada asfaltata inizia a salire. All’inizio le pendenze sono facili, il panorama sempre uguale, poi, la salita diviene più impegnativa. Il fondo passa dall’asfalto ai sassi annegati nel cemento che se bagnati diventano viscidi, la pendenza aumenta e a tratti si presentano degli strappi che mordono i polpacci. Verso la fine della salita, il fondo diviene sterrato con pendenze più tranquille che lasciano maggior respiro, finchè il percorso spiana definitivamente ai 1000 metri di quota del Rif.Carota. Questo primo tratto è molto faticoso per il tipo di fondo e per le pendenze, ma anche per la mancanza di visuale; da questo punto di vista la salita asfaltata descritta nel percorso “AlcaTrail 360”è più ariosa, panoramica e stanca di meno. Dal rif. Carota si prosegue seguendo il percorso già descritto nel mio giro AlcaTrail360 che non ripeto per non dilungarmi. Arrivati al bivio dove sulla sinistra c’è l’indicazione Casera Pian Formosa (N.B.:IL PERCORSO ALCATRAIL ANDAVA DRITTO), si sale fino alla Casera dove in stagione ci si può rifocillare (fontana d’acqua, fate il pieno perché non ne troveremo più fino a Vivaio). Si prosegue sullo sterrato che sale dietro la Casera e dopo 3 curve troviamo sulla destra l’indicazione Val Salatis. La traccia invece prosegue dritta per 5/10 minuti per una visita meritata ad un faggio secolare e ritorna indietro fino all’indicazione per la Val Salatis (bollino blu). Il sentiero entra nel bosco e dopo una breve discesa, oltrepassato un tunnel di fronde il panorama improvvisamente cambia, eeeeh, Abracadabra compare come per magia. Ci troviamo con le ruote su un magnifico single track, stretto ed esposto, dal fondo sassoso, ghiaioso e sconnesso, con pareti rocciose su un lato e ghiaioni scoscesi dall’altro, in cui si deve prestare molta attenzione e nel caso scendere dalla bici nei tratti più impegnativi. Questo magnifico trail ci permette di rimanere in quota ed evitare la strada asfaltata che più sotto scorre fra le malghe dell’Alpago. Dopo diversi saliscendi, ci colleghiamo alla strada che sale nel bosco in Val Salatis e diviene sterrata. Usciti dal bosco troviamo sulla destra l’indicazione CAI 924a Casera Pian dei Tac, è il segnale che il nostro calvario è all’inizio. Un vero sentiero di montagna che entra nuovamente nel bosco, stretto e infido se bagnato, con parecchi saliscendi. Si lotta per 45 minuti con la bici in spalla cercando di evitare i rami del bosco che agganciano le appendici della mtb. Brevi tratti sono pedalabili, fino a quando dopo una ripida e improvvisa discesa si sbuca sul sentiero Alpago Natura che sale al Pian delle Lastre. Qui il percorso si aggancia a quello dell’AlcaTrail360, in breve: Casera Palantina, sent.922 (spiderman) in discesa, Campon, Palughetto e discesa Madonna del Runal. Visto che non ho portato la bici in spalla abbastanza in questo giro “impestato” decido di seguire l’indicazione Ponti Romani sulla destra. Ci sarà da portare la bici lungo il percorso immerso nel bosco, almeno fino al primo ponte romano poi migliora ed incontriamo anche il secondo, molto suggestivi. Proseguendo la discesa verso Buscole e Farra, la strada diviene d’asfalto ma vi prego di prestare molta attenzione alla traccia. La strada è interrotta con delle transenne con un cartello che recita: NON PROSEGUIRE, STRADA FRANATA, PONTE CROLLATO. Chissenefrega penso, proseguiamo, sono molto stanco, chi ha voglia di tornare su? Provo a scendere lo stesso ma non c’è la minima possibilità di passare, serve l’elicottero. Non mi resta che tornare sui miei passi (ecco perché la traccia fa dietrofront) e a questo punto mi ricordo che scendendo avevo notato un sentiero sulla sinistra, segnalato come “Nord Walking”, 50 metri più in su delle transenne. Risalgo per 50 metri e decido di scendere di li anche se il primo tratto è bici in spalla (oggi va così) e ormai rassegnato, mi carico la bici. Dopo un breve tratto diviene pedalabile a tratti per poi allargarsi e mi porta ad un torrentello che si attraversa e finalmente mi collega alla strada asfaltata che in breve arriva a Buscole e Farra, sbucando proprio di fronte alla rotonda del parcheggio delle poste.
Si tratta di un giro lungo, molto duro, solitario, per biker esperti, c’è da portare la bici per più di un’ora fra i vari tratti e il sentiero 924a è molto impervio e ostico; Il single track in Val Salatis però è magico, panoramico ed esposto, come alcuni Trail delle Dolomiti. Mi mancava questo collegamento in quota fra i Venal dell’Alpago e il Cansiglio. L’avevo notato anni fa, salendo in Val Salatis per la strada d’asfalto, ma non sapevo se era percorribile in Mtb. Parlando su in Palantina con dei biker della zona, ho capito che dovevo salire a casesa Pian Formosa, li avrei trovato il passaggio per Abracadabra, il sentiero NASCOSTO DELLA VAL SALATIS. Controllare la Tabacco e trovare l’anello mancante, il 924A, è stato un’attimo.
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Come arrivare al punto di partenza
autostrada per Belluno uscita Fadalto-Santa Croce, tenere per Farra d’Alpago, su grande rotonda parcheggio delle poste a destra.
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