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Giro dei Cadini di Misurina |
Partenza: Val Marzon (Auronzo di Cadore)
Km.: 35,8
Dislivello: 1860+
Verso orario
Tempo di percorrenza: ore 4,30 (+soste)
Pedalabilità: Alcuni tratti a spinta nella discesa del Vallon di Lavaredo
Difficoltà tecnica: Difficile
Tipo di percorrenza: percorso in solitaria in completa autonomia
Condizione fisica: Duro
Bici utilizzata: Fat Bike
Come arrivare al punto di partenza:
autostrada per Belluno e poi per Auronzo direzione Misurina, sulla destra Val Marzon.
Stupendo giro percorso il 28 giugno 2015 in Fat prima che il Vallon di Lavaredo venga modificato e “messo in sicurezza” per il passaggio di 2999 biker per la marathon 3 Epic. Lo ripercorrerò a fine settembre per capire cosa ha comportato questo evento per questa stupenda zona delle dolomiti già infestata di autobus, moto e macchine che vomitano turisti ed inquinamento sulle Tre Cime come poche altre zone dolomitiche sanno fare. Scusate lo sfogo.
Lasciata la Macchina nei pressi di casera Bombassei, un breve tratto in asfalto ci accompagna verso il sentiero CAI n.121 che sale sulla sinistra a forcella Maraia mt.2101 e al rif. Città di Carpi mt.2130. Da subito si rivela impegnativo, per la pendenza e il fondo molto sconnesso che non da mai tregua se non nei pressi della forcella dopo più di 1000+ sulle gambe; le generose ruote della Fat agevolano la salita e arrivo al rifugio, soddisfazione. Ammirato il paesaggio mozzafiato che si gode dal rifugio (Marmarole e Corno del Doge), rifocillato a dovere, si scende in direzione Misurina accompagnati dal panorama del Sorapiss e più avanti del Cristallino, per il sentiero CAI n.120 che non presenta particolari difficoltà. Arrivati ad un bivio si tralascia sulla destra il sentiero che sale al Rif.Col de Varda che è anche l’arrivo della seggiovia che sale da Misurina e si scende al lago di cui si costeggia la riva tenendo la destra e ci accompagna all’inizio del tratto d’asfalto che sale all’Auronzo. Banale e noioso anche se molto faticoso per le importanti pendenze che s’incontrano nel suo percorso obbligato, prestando attenzione ai veicoli a motore che salgono e scendono continuamente per la strada, ci si distrae alzando la testa per ammirare il panorama che si gode mano a mano che si sale di quota, Sorapiss, Cadini di Misurina, Croda Rossa, che spettacolo. Arrivati all’Auronzo, pausa panino, cambio maglia e via di corsa per la stradina in falsopiano, segnavia CAI n.101, che porta alla Cappella degli Alpini e poi al Rif. Lavaredo; magnifico colpo d’occhio sullo spigolo giallo e i rocciatori impegnati sulla via di roccia forse più famosa delle Tre Cime di Lavaredo, mentre sulla destra domina l’orizzonte la Croda dei Toni. Per pedalare fino in forcella in tranquillità e poter scegliere le migliori traiettorie di salita (visto il fondo impervio e a tratti ghiaioso) è fondamentale arrivare in forcella Lavaredo il prima possibile per anticipare la folla dei turisti/escursionisti che quotidianamente salgono in processione obbligandoci a scendere dalla bici. La sfida in questo breve ma impervio tratto è quello di non mettere piede a terra e ancora una volta la Fat e le mie gambe la vincono, mai successo prima, incredibile.
In forcella Lavaredo mt.2454, la parete nord delle tre cime incute soggezione, il panorama all’orizzonte incanta e rapisce lo sguardo a lungo. Girata la bici, si scende a ritroso fino alla Cappella degli alpini, passata la quale sulla sinistra inizia la magnifica e impegnativa discesa del vallon di Lavaredo, segnavia CAI 1104. ATTENZIONE!!! Il sentiero è un po’ esposto nella parte iniziale, dove dei tornanti non molto stretti e il fondo molto scassato con parecchie roccette fastidiose richiedono cautela; mano a mano che si scende, il sentiero viene avvolto dei mughi che creano un effetto “protezione”,il fondo rimane comunque sempre molto scassato; alcuni passaggi richiedono cautela e lo scendere dalla bici è consigliato, questo permette comunque di ammirare il paesaggio con tranquillità. Più giù si attraversa un torrentello e dei ghiaioni poco impegnativi per chi è abituato a scarpinare in montagna e ha delle calzature adatte; quando le pendenze scemano è il segnale che siamo arrivati in fondo al Vallon di Lavaredo, e a tutto gas si raggiunge la strada asfaltata che in breve ci porta alla casera Bombassei dove abbiamo lasciato la macchina.
Bel giro AM, per biker esperti ed allenati, con buone gambe e tecnica in discesa, che amano gli spettacolari paesaggi dolomitici e non temono di portare la bici per brevi tratti.
N.B.: Seguire il meteo nei giorni precedenti l’uscita perché ultimamente violenti nubifragi hanno creato non pochi problemi in zona e la discesa del Vallon di Lavaredo ha un paio di passaggi su ghiaione che per le forti piogge si possono muovere e di conseguenza cancellare le tracce di sentiero creando non pochi problemi per il rientro.
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Come arrivare al punto di partenza
autostrada per Belluno e poi per Auronzo direzione Misurina, sulla destra dopo Val Giralba entrare in Val Marzon fino a casera Bombassei.
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