543 Cima della Caldiera e monte Ortigara da Campomuletto

Referente ANDREA - ( ruotalpina.ve@gmail.com ) - Ultima ricognizione: 11/08/2015

SCHEDA TECNICA
Verso Antiorario - Lunghezza = 33 Km - Dislivello Sal/Disc = +1050 m
Quote min/Max = 1530 / 2120 - Tempo Standard ore 5:0 min
Velocità media = 6,6 Km/ora - Ciclabilità su tempo 70% (a piedi 90 min)
Difficoltà Tecnica = 5/7 Medio/Difficile - GD= 75 DIFFICILE

AVVERTENZA: Questo giro è per pochi; non certo a causa del dislivello né tanto meno per la lunghezza. I panorami che si possono godere sono sicuramente tra i più remunerativi riscontrabili in tutto l'altopiano di Asiago. Bisogna tuttavia mettere in conto che lunghi tratti sia in salita che in discesa, non solo non sono ciclabili ma costringono anche a sollevare/spalleggiare la bici. Noi abbiamo camminato su 4 tratti per complessivi 90 minuti; il più impegnativo di questi è la salita dal baito Ortigara (q. 1940) alla cima (q.2105), meno di 1 Km, che abbiamo percorso in mezz'ora.
NOTA: partite riforniti di almeno 2 litri d'acqua; non troverete fonti e, oltre q. 1800, nemmeno l'ombra del bosco.

DESCRIZIONE:
Si esce dalla conca di Campomuletto sulla larga carrareccia che sale da Campomulo, asfaltata ancora per pochi metri. Gli sciatori fondisti riconosceranno la bella pista che porta al Rif. Moline. In lieve discesa ed incontrando qualche breve risalita si arriva presto nel wp C 1570 di fronte alla suggestiva Scogliera dell'Alpofin dove inizia la salita più decisa e riprende l'asfalto.
Nel wp D 1640 si può decidere se seguire la strada asfaltata che aggira il monte Frate o tagliare per sterrato (come in traccia). Comunque si riprende la principale in E e la si tiene fino al piazzale LOZZE (q. 1770). Purtroppo nella stagione estiva, specie di domenica, il tratto è frequentato da automezzi e per trovarne pochi bisogna partire presto al mattino).
Inizia ora la dura salita della Caldiera; si alternano tratti impegnativi ad altri molto facili; poi una durissima rampa ci appieda. A q. 1970 val la pena di fare 4 passi per visitare importanti resti di strutture militari con caverne e cunicoli; dopo una breve discesa poi si prende a salire su fondo ciottolato per cui si consiglia di abbassare la pressione delle ruote (con una 29 " va meglio!). Quasi al valico si affronta un breve scalinata e passaggio in trincea. In G si scollina cambiando versante; sotto di noi la Valsugana con Strigno ed il castello Ivano Fracena ben visibile. Verso nord-Ovest, al bordo dell'altopiano, si riconosce la più alta Cima 12 (2333 m) e la caratteristica dorsale di Cima Portule. Lasciate le bici in G 2080 si può risalire a piedi fino alla Cima della Caldiera (10 min A+R) per un panorama 360°. Tornati in G, inizia una discesa non ciclabile dove bisogna porre molta attenzione e spesso sollevare la bici. Disceso il ripido pendio roccioso, che termina al Pozzo della Scala, anche il successivo tratto di sentiero non è molto ciclabile .... ma si cammina più spediti, finché appare il l'inconfondibile baito Ortigara (a q. 1940) e ci si può riposare prima del peggio che deve ancora venire ! Vi chiederete se bisogna proprio salire di la ?! Si tratta di sollevare la bici per 170 m di disl.; in circa mezz'ora ne sarete fuori. Stupendo il panorama dalla cima... ma mi sto ripetendo .... comincerete a pensare che ne valeva la pena. Scattate le foto e rifocillati, preparatevi ad una strana discesa in parte ciclabile e che consente comunque di camminare spediti. Dopo qualche Km e vari saliscendi ci si ritrova a scollinare in I1 ancora a q. 2090. Si è nuovamente sul tracciato della pista Ortigara e si scende veloci verso Bivio Italia, non senza alcune contropendenze; la più ostica nel finale. Sembra fatta ma la veloce discesa che si pregustava viene ostacolata da vari tratti di fondo ghiaioso assai dissestato. La situazione migliora progressivamente dopo il bivio m1 1840 ma si deve costatare amaramente che molti automobilisti si sono spinti fin quassù. Dopo il wp O 1640 resta ancora qualche risalita fino in corrispondenza di Malga Fiara. Poco dopo si ritrova in B la strada dell'andata ed a ritroso per questa si torna rapidamente al rif. Campomiletto da cui siamo partiti.




Come arrivare al punto di partenza

Per arrivare a Campomuletto, si può salire da Bassano del Grappa, sulla SS n. 72 per ASIAGO; alla rotatoria del Turcio si svolta a dx per Gallio; in paese si svolta a dx (x Enego) e poco dopo si lascia la S.P. per salire, a sx, verso Campomulo. Lasciato sulla sx il rifugio (noto per lo sci di fondo) si sale per alcuni tornanti finché la strada spiana (1,5 Km da Campomulo). Subito dopo si lascia l'asfalto per scendere a dx su sterrato ed arrivare in breve nella conca prativa dove ha sede il rif. Campomuletto a q. 1600 m; qui si trova ampio parcheggio.
Salendo dalla Val D'astico (Uscita fine A31 e salita per il Costo) si deve arrivare ad asiago e proseguire per Gallio; quindi seguire le indicazioni come sopra.

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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
12.08.2015
Regione
Veneto
Tempo Percorrenza
ore 5:0 min
Distanza
Km 33,0
Dislivello
1050 m
Difficoltà tecnica
5/7 Medio/Difficile
Condizione fisica
GD= 75 DIFFICILE
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