Lago Camoscere - Colle San Michele

Lasciata l’auto sulla piazza adiacente la chiesa di Santa Maria Assunta ripercorriamo a ritroso il tratto di strada asfaltata che abbiamo usato per arrivare ad Elva.
Quindi iniziamo a salire in mezzo alla pineta sino ad arrivare al bivio per il colle di Sampeyre, qui pieghiamo a sinistra in salita verso il colle con la Valle Varaita. La salita su manto asfaltato procede a ridosso del crinale erboso sino a condurci al colle di Sampeyre, qui si abbandona l’asfalto per svoltare nuovamente a sinistra sulla mulattiera in direzione del Pelvo d’Elva.
La carrareccia prosegue con alcuni sali e scendi per circa sei chilometri sino a portarci al colle della Bicocca dove a ridosso dei ruderi di una vecchia caserma, termina la mulattiera.
Tenendo la nostra sinistra ci immettiamo nel sentiero T6, che con una breve discesa si avvicina al massiccio del Pelvo d’Elva, dopo questa breve discesa il sentiero inizia a salire e con alcune brevi, ma ripide salite che ci costringono a spingere il nostro mezzo acquistiamo alcuni metri.
Trascurando le varie deviazioni che dipartono alla nostra destra il nostro percorso in breve diventa nuovamente pedalabile e percorre un bellissimo anfiteatro sino a condurci nelle vicinanze di un crinale. Qui purtroppo siamo nuovamente costretti a scendere dalla nostra mountain-bike e procedere sul sentiero che sale ripido attraverso alcuni detriti.
Conquistato il crinale continuiamo a salire per alcuni metri sempre con la bicicletta al fianco, poi la traccia spiana nuovamente e ci permette di risalire in sella, ora il percorso si addentra in una zona più rocciosa, quindi anche il sentiero risente di tale cambiamento, infatti oltre alla discreta pendenza si aggiunge un fondo pietroso che mette a dura prova le gambe e la tecnica di pedalata in salita.
Tale condizione persiste sino ad un passaggio intagliato nella roccia dove siamo nuovamente obbligati a smontare del nostro mezzo e ad accompagnarlo per alcuni metri per guadare un piccolo corso d’acqua. Il sentiero prosegue sempre in un ambiante molto roccioso, quindi rende la nostra pedalata un po’ più disagiata.
Giunti ad un bivio continuiamo a salire e con la bici al fianco su sfasciumi ed in pochi minuti arriviamo ai ruderi della vecchia caserma che fu costruita a ridosso del Lago Camoscere.
Breve sosta per rifocillarci e ripercorriamo a ritroso l’ultima parte di sentiero sino al primo bivio, qui svoltiamo a destra e affrontiamo una breve discesa, però dopo pochi metri la traccia riprende a salire sino a condurci nei pressi del Bivacco Elio Bonfante.
Riprendiamo a scendere, guadiamo alcuni corsi d’acqua poi costeggiando il rio di Gias Vecchio attraversiamo una piccola sella erbosa, purtroppo questo piacevole percorso viene presto interrotto da una serie di tornanti tra rocce e terreno instabile che ci obbliga e percorre con il nostro mezzo al fianco.
Appena la traccia diventa nuovamente pedalabile l’abbandoniamo per seguire alla nostra destra il sentiero che sale costeggiando un dorsale rocciosa; si avanza alternando alcuni tratti ciclabili ad altri a spinta sino a conquistare il Colle di Chiosso.
Dal colle svoltiamo a sinistra su una flebile traccia inerbita che punta ad una pietraia, prima di raggiungere il cumulo di pietre si piega a sinistra e si aggira il piccolo picco roccioso; si risale per alcuni metri e ritorniamo sul versante sud del monte Sarsassi, seguiamo la traccia che solca il prato e poi costeggia una piccola pozza d’acqua.
Ora la traccia rimane parallela al filo di cresta e scende nel vasto prato che si estende davanti a noi, all’apparenza potrebbe sembrare un percorso piacevole, ma dopo alcuni metri ci si accorge subito delle difficoltà che nasconde tale pendio erboso.
Infatti la traccia che è un po’ scavata viene facilmente ricoperta dall’erba e quindi ci nasconde il fondo, procediamo quindi con molta attenzione cercando di evitare le pietre e buche nascoste dalla vegetazione, passiamo sotto la punta Ciarmetta e raggiungiamo il colle Passetti.
Ora aggiriamo il crinale sud di Punta Passetti; la traccia ora diventa più visibile, ma pur sempre impegnativa, infatti si deve prestare un po’ di attenzione ad alcuni passaggi un po’ esposti.
Il sentiero termina in una stradina sterrata che seguiamo per alcuni metri in discesa sino a imboccare sulla nostra sinistra la traccia che sale al Colle di San Michele.
Il sentiero è ben segnato e il fondo è ben battuto, quindi valichiamo il colle e proseguiamo sul versante est del monte Ciarmetta, con alcune brevi, ma ripide risalite si prosegue immersi nel bosco sino a pervenire ad una piccola radura erbosa, qui finisce la parte di risalita e riprendiamo la nostra discesa.
Si parte con alcuni bei tornanti, poi su un bel traverso che ci riporta anche all’ombra della vegetazione.
Senza possibilità di errore si scende nella boscaglia sino a costeggiare il rio di Gias Vecchio, breve passaggio su una frana a ridosso del torrente da fare a piedi e si raggiunge un ponte il legno che permette di attraversare il corso d’acqua.
Ancora una piccola risalita sino a raggiungere la borgata di Chiosso Superiore, dove ci attende anche una freschissima fontana; una volta rifocillati attraversiamo il piccolo borgo e finiamo sulla strada asfaltata che scende verso valle.
Purtroppo la strada riprende a salire attraversando altre borgate per poi congiungersi alla strada principale che risale sino ad Elva.

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Come arrivare al punto di partenza

Da Dronero imbocchiamo la SP 422 della valle Maira che porta ad Acceglio, prima di entrare nell’abitato di Bassura svoltiamo a destra verso il comune di Stroppo, mantenendo la strada principale saliamo verso la frazione di San Martino per poi proseguire sino al bivio per il colle di Sampeyre.
Proseguiamo in discesa sulla SP335 sino a raggiungere il paese di Elva.

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Inserito da
isu
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
28.07.2015
Località
Borgata Serre, 3, 12020 Serre CN, Italia
Regione
Piemonte
Tempo Percorrenza
5/6 h
Distanza
33.5
Dislivello
1650
Condizione fisica
Buona
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