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Via del Sale: da Limone Piemonte a Ventimiglia |
La traccia completa della "Via del Sale" da Limone Piemonte a Ventimiglia.
Esperienza off-road che non deve mancare alle vostre avventure di bikers.
120 km. e 3.000 di D+ da dividere in 2 o 3 giorni secondo le vostre possibilità.
Se fatto in 3 giorni consiglio queste tappe:
- Limone Piemonte/Rif. Don Barbera: 26 km. e 1.270 mt. di D+ (il chilometraggio ha partenza da Panice Sottana dove ho pernottato. Consigliatissima però la visita a Limone Piemonte);
- Rif. Don Barbera/Colle Melosa: 40 km. e 830 mt. di D+;
- Colle Melosa/Ventimiglia: 53 km. e 870 mt. di D+.
Se fatto in 2 giorni (come ho fatto io):
- Limone Piemonte/Colle Melosa: 66 km. e 2.100 mt. di D+ (circa 7 ore effettive pedalate);
- Colle Melosa/Ventimiglia: 53 km. e 870 mt. di D+ (4 ore 45 min. effettive pedalate).
PRIMO GIORNO:
- Se non avete programmato di arrivare a Limone e partire da Ventimiglia col treno, ma avete chi vi appoggia in auto (come è capitato a me con il supporto della fantastica moglie "santa donna" Claudia), partite da dove veramente inizia il tour: ossia dallo Chalet "Le Marmotte" nei pressi del Forte Centrale al Colle di Tenda.
Eviterete così 13 km. e 800 mt. di D+, che sono su asfalto. Da questo punto inizia lo sterrato e le indicazioni della "Via del Sale".
- Il tratto più bello e suggestivo dell'intera traversata a parer mio è quello partendo appunto dallo Chalet "Le Marmotte" fino al Rif. Barbera: spettacolare (se vi fermate qui, potete organizzare il tour in 1 giorno o dormirci la notte)!
- Centellinate le energie fin dall'inizio. Io l'ho fatto con calma in 7 ore (effettive pedalate), ma ho trovato bikers che sono partiti alle 8 del mattino e sono arrivati a Colle Melosa alle 22 morti!!!
- E' un giro che non va assolutamente sottovalutato, se già i chilometri e il dislivello non vi mettono in allerta.
- Una volta iniziato è difficile abortirlo, si deve giocoforza arrivare a Colle Melosa (visto che magari avete anche prenotato).
- Sul versante francese il tratto più disastrato: da Passo del Tanarello fino a quasi Caserma Sanson dove si rientra in Italia. Da qui ultima sfiancante (per la mancanza di energie) salita fino al Col Bertrand, da dove inizia la discesa (molto scassata e da ripercorrere in salita il giorno dopo) fino a Colle Melosa. Anche la salita al Passo del Tanarello è molto scassata e impegnativa.
- La strada (per chi vi appoggia in auto) per arrivare a Colle Melosa da Ventimiglia, è chiusa da 1 anno e mezzo a Pigna per frana (e non si sa quando riaprirà).
Bisogna prendere l'autostrada a Ventimiglia, uscire a Arma di Taggia, Agaggio Inferiore, Molini di Triora, Colle Melosa.
Qui le foto del primo giorno:
https://photos.app.goo.gl/dEFxdiMrg5WDENWx8
SECONDO GIORNO:
- Se il primo giorno si trattava solo di pedalare su larghe strade bianche. Oggi cambia tutto: perlomeno i 10 km. dal Passo della Valletta al Rif. Muratone! Questo tratto è raccomandato a chi ha una più che buona preparazione tecnica in discesa e non ha paura di fare tratti su versanti esposti (anche molto) e in altezza.
- Da Passo Incisa girando attorno al Monte Tanarello tratto pedalabile, ma molto esposto: molta, molta attenzione e sangue freddo!!!
- Dopo discesa su sentiero escursionistico, ma mai banale con anche altri tratti esposti fino al Col du Courbeau dove inizia la prima variante alla traccia originale fino al Rif. Muratone. Io ho percorso questa variante senza particolari difficoltà.
- La lunga discesa, è su larga strada bianca, ma in cattivo stato di manutenzione, raccomandata bici molto robusta, ottimi freni e con ampie escursioni.
- Ho percorso anche la seconda variante fino a Ciaixe: raccomandata.
Qui le foto del secondo giorno:
https://photos.app.goo.gl/83J4WmkjCU6C5BH87
Cosa portarsi:
- Indispensabile avere qualche nozione meccanica in caso riparazione della bici e portarsi dietro oltre alla camera d'aria (anche se avete i tubeless) una gomma di scorta, visto le tantissime pietre (anche taglienti) che troverete;
- Gel energetici di rapida assimilazione da assumere appena arriva il decadimento muscolare e barrette per quando iniziate a sentire la fame (mai aspettare la crisi: è troppo tardi);
- Torcia da bici in caso di eventuale perdite di tempo che vi facciano arrivare a destinazione dopo il tramonto;
- Tanta, tanta acqua;
- Kit di pronto soccorso;
- Attrezzi per riparazioni (chiavi a brugola, fascette elettriche, bombolette di aria compressa, pezze per camera d'aria, ecc.);
- Falsa-maglia e smaglia-catena.
- Accendino.
- GPS stra-consigliatissimo (anche per segnalare le proprie coordinate in caso di problemi - sperando che il cellulare abbia campo);
- Macchina fotografica. Non fate foto col cellulare (solo pochissime)! Si risparmieranno così le batterie da utilizzare in caso di problemi;
- Maglia a maniche lunghe, guanti, casco sempre in testa (pena ustioni da patire il giorno dopo) e occhiali da sole.
- "Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza. Sempre!" (Nico Cereghini).
Voto molto personale al tour:
Primo giorno: 4 su 5 (primo tratto fino al rif. Barbera 5 su 5), zona del gruppo del Marguareis fantastica!
Secondo giorno: 3 su 5
CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.
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98therik
23.07.2015 23:00