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538 Asiago di Sud-Ovest con monte Magnaboschi, forte Corbin-Cengio |
Referente LUIGI - (
ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 29/06/2015
SCHEDA TECNICA
Verso Antiorario - Lunghezza = 48 Km - Dislivello Sal/Disc = +1380 m
Quote min/Max = 930 / 1350 - Tempo Standard ore 5:40 min
Velocità media = 8,5 Km/ora - Ciclabilità su tempo 88% (a piedi 40 min)
Difficoltà Tecnica = 5/7 Medio/Difficile - GD= 76 DIFFICILE
NOTA: i 40 min a piedi sono dovuti in gran parte (30 min) alla digressione lungo il sentiero del Cengio (dal wp n1 al wp n4) che comporta tratti non ciclabili con gallerie buie, gradinate, rocce scivolose) . Anche se noi abbiamo fatto tutto il percorso "con" la bici, il consiglio è di lasciarla in custodia presso il rifugio dei Granatieri (wp N 1245) e di limitarvi al primo anello n1- n2, magari con digressione alla cima (A+R da n1). In tal caso la ciclabilità aumenta al 97% ed il dislivello diminuisce di 100 m. Da N si raggiunge il wp O (Piazzale Principe di Piemonte) per la strada asfaltata (1 Km).
DESCRIZIONE:
Dalla ex stazione di Campiello si scende lungo li tracciato della dismessa ferrovia Piovene-Asiago fino ad incontrare una strada asfaltata. Si sale per questa fino a scollinare a passo Popj; da B 1310 si scende per una forestale dal fondo ghiaioso e dissestato; da quota 1175 si sale in lieve pendenza e fondo buono; si scollina nuovamente a q. 1210 e dopo una breve discesa si trova l'asfalto (via Monte Zovetto) che subito si lascia per una ombrosa forestale che termina in D 1220. Breve discesa, poi si lascia la principale in d1 e si prende a salire dolcemente verso il monte Magnaboschi. In d2 1280 la strada si impenna con rampe a tratti dissestati che il biker medio farà a spinta di bici. A q. 1300, poco sotto la cima, inizia la bella discesa su sentiero asciutto di aghi di pino poi si ritrova una forestale ed infine si sbuca nella radura del Bar Alpino. Breve sosta e si riparte in salita, prima su asfalto e dopo e1 su sterrato; la pendenza non è mai eccessiva ma il fondo sassoso rende l'ascesa piuttosto ostica; si valica a q. 1360 e poco dopo si incrocia un' altra forestale nei pressi del Bivacco di Caltrano. Anche nella successiva discesa, per valle Scalon, il fondo rimane difficile, almeno finché la strada spiana.
A q 1190 si svolta a sx in salita. Dopo breve contropendenza, si torna a scendere; in D si incontra il Rif. Boscon e dopo ancora un Km il cimitero militare Inglese (1^a guerra mondiale). Si scende ancora fino a q. 980 e qui si deve far attenzione a prendere a sx, al bivio, per immettersi subito dopo sulla ciclabile della ex sede ferroviaria (trenino Piovene - Asiago). A Cesuna si incontra una prima lunga galleria e una seconda poco dopo: normalmente sono illuminate (sensore di movimento) ma si consiglia di venire muniti di lampade perché il funzionamento non è sempre garantito. All'uscita della 2^a galleria si trova il paese di Treschè Conca e ci si può concedere una pausa ristoro. La stradina ora sale fino a Chiesa, poi scende verso Mosca; in J 940 si lascia l'asfalto per lo sterrato contrassegnato n° 804; dopo breve discesa si incontrano almeno rampe durissime intervallate da tratti più gradevoli; l'ultimo strappo è su fondo erboso e culmina in k1 a q. 1110.
Dopo 100 m il sentiero entra nel bosco diventando ripido e scivoloso (attenti alle radici). Ormai in vista del forte si trova una stretta e difficile gradinata (wp L) che collega alla strada principale proprio davanti all'ingresso di Forte Corbin: è posto a strapiombo sulla Val D'Astico e dotato di servizio bar. Dal forte si risale per buona strada fino a passo Sgreva dove, lasciata la principale (in M), si punta a sud, verso il Monte Cengio. Scesi a q 1170 si riprende a salire fino a raggiungere il Piazzale dei Granatieri (wp M 1245) dove si trova l'omonimo rifugio. (vedi NOTA). Da qui si raggiunge il belvedere n1 1310 da dove si può fare un digressione alla cima del monte (q. 1350). Il sentiero che ora seguiremo, fino al Piazzale Principi di Piemonte (wp O 1285), va fatto a piedi, per vari buoni motivi: per rispetto alla sacralità del luogo; perché si trovano tratti esposti (pur con cavo metallico di protezione) e gallerie buie; inoltre il terreno è tecnicamente difficile e pericoloso. Infine, a piedi, sarà più facile godersi i panorami mozzafiato che si aprono dalle varie balconate, fare belle foto e comunque .... meglio se seguite il consiglio della NOTA ! Per limitarsi al primo anello di sentiero, in n2 bisogna risalire ad N, secondo le indicazioni in loco. Raggiunto il Piazzale Principe di Piemonte si scende per 350m sulla principale quindi si svolta a dx prendendo la forestale di recente costruzione che scende verso Cogollo del Cengio con innumerevoli tornanti; al tornante di q. 965 si lascia la forestale per un sentiero sulla sx, spesso scivoloso, di cui è meglio tare un breve tratto a piedi. Dopo soli 150 m si ritrova una bella stradina dal fondo erboso che scende a q. 930, nei pressi della S.P. del Costo. Si attraversa e si risale per pista della ex ferrovia con un inizio duro per la pendenza ed il fondo ghiaioso ed un finale gradevole e defaticante fino all'arrivo di Campiello.
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Come arrivare al punto di partenza
Si percorre l'autostrada della Val D'astico (A31) fino al suo termine; si prende per Asiago e si risale per la SP 349 (strada del Costo) fino a q.990 dove si trova sulla sx il bar/rist. Granatieri del Cengio e sulla dx park annesso; poco sopra sulla dx c'è la ex stazione di Campiello con park libero.
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