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Scopello/Frasso/26d/Sentiero dell'Arte |
Giro faticoso, adatto a chi ama spingere, farsi sentieri (molti tratti purtroppo impedalabili) con bici a spinta e discese tecniche.
Non è un giro per tutti... se volete stare in sella e pedalare solamente evitatelo!
Ma allora perchè pubblicarlo?
Perchè questo tour mi è piaciuto molto nella prima parte, da Frasso a Muro. Qui è la natura incontaminata e a farla da padrone, e a fare sopportare le fatiche ci sono bellissimi alpeggi con baite ristrutturate in modo impeccabile, tratti nei rilassanti e puliti boschi che rinfrescano dalla sudata delle salite (a anche lo spirito) con il sole che filtra tra gli alberi e che rende il tutto ancora più magico.
Discese tecniche (specie quella dall'Alpe Sella a Muro) dove è richiesta parecchia padronanza del mezzo e continui nose-press (pena salire e scendere continuamente dalla bike ai tornantini - leggasi: io ai tornantini sono sceso).
La seconda parte invece è molto più facile e scorrevole, svolgendosi sulla ciclabile da Scopa a Scopello: ma se volete percorrere solo questa parte è meglio questo link:
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/12584, dove la ciclabile è tracciata nella sua interezza.
Siete avvisati quindi... e non sparatemi se avete pedalato poco (ovviamente nella prima parte). Chi deciderà di affrontarlo deve essere ben conscio a cosa va incontro: vedute molto belle, ma soprattutto dure salite e discese pericolose. E' una chicca... e come tutte le chicche è per pochi (e in questo caso anche con ottime doti fisiche e tecniche).
Parto da Scopello dirigendomi verso la bassa valle sulla SS 229. Appena fuori dall'abitato prendo a sx la ripida salita asfaltata per Ramello. Poco dopo svolto a dx per Frasso continuando (in questo caso per fortuna dato le forti pendenze) su asfalto per 3,5 km. con pendenze medie del 9% e punte al 30%.
Nota: lungo la salita al 3° tornante esiste una variante più facile (larga pista forestale chiusa da sbarra) per arrivare all'Alpe Gallina evitando la lunga salita fino a Frasso ed il 26d.
Arrivo finalmente a Frasso e mi rendo conto di quanto dislivello ho fatto in così pochi chilometri, guardando sotto verso Scopello e di fronte l'Alpe di Mera.
Ora proseguo a dx prendendo il sentiero 26d (qui non numerato) che in discreta salita ben pedalabile si fa percorrere. In mezzo a prati ben tagliati arrivo fino all'Alpe Piane. Da qui si alternano tratti pedalati (pochi) a tratti a spinta (tanti) fino ad uscire sul bellissimo e panoramico Pian d'Ovasco dove mi fermo a chiaccherare qualche minuto con i gentili proprietari della baita ottimamente ristrutturata (la più bella del tour).
Continuo a salire e rientro nel bosco dove continuo a pedalare (poco) e spingere (tanto) arrivando alle baite di Chioso Nero. Da qui scendo veloce su sterratone fino all'Alpe Gallina, il più grosso aglomerato di baite del giro. Giro esplorando e fotografando l'alpeggio, fermandomi anche in questo caso a parlare con i proprietari di una bella baita, ai quali chiedo un pieno di acqua fresca per la mia sacca (loro, a dire il vero, mi offrono anche caffè e grappa ma devo ahimè rinunciare).
Ora prendo la strada in discesa a sx dell'alpe (andando diritto scenderei sulla strada asfaltata fatta in salita) dove dopo poco si biforca: qui il gentile amico della baita di prima mi aveva suggerito di scendere sullo sterratone a dx, io però tengo la sx, passo un'alpeggio (penso Alpe Giavine) e mi infilo nuovamente nel bosco.
Pedalo e... spingo fino all'Alpe Sella. Poco più sotto vedo una chiesetta (S. Elisabetta) ma non è da raggiungere. Giro attorno alla baita ristrutturata (anche qui in modo impeccabile) che riporta il nome dell'alpe e prendo la direzione indicata dal cartello con la scritta "Sentiero dell'Arte".
Primo tratto in mezzo a erba alta dove la traccia è intuibile e poi nuovamente nel bosco. Ora inizia la difficile discesa, non tanto per le asperità del terreno che in realtà è molto ben tenuto, ma per le forti pendenze, scalinate in legno e stretti tornantini, comunque una bella discesa. Dopo aver passato una cappelletta, la strada si allarga e diventa scassata forestale che sbuca a Muro.
Svolto a dx sulla SS 229 fino a Scopa, prendo l'indicazione per la pista ciclabile (dopo il distributore di benzina sulla sx) e da qui dove tutto diventa più semplice (solo qualche strappetto). Mi dirigo a Scopello chiudendo l'anello (per questa parte guardate il link sopra citato). Questa seconda parte passa a diff. tecnica MEDIO, condiz. fisica MEDIO.
Vediamo se questo tour avrà qualche risposta positiva o starò parecchio tempo sul water a scontare le vostre maledizioni.
CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.
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