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FOSSO DI SAN GIACOMO |
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Prima di inoltrarsi in bici in tale posto alquanto selvaggio, invito caldamete tutti a contattarmi personalmente. Percorrere questo itinerario non è affatto semplice se non si hanno buone doti orientamento e spirito di sopportazione ad un ambiente che, a dispetto di quel che può sembrare, si presenta di fatto come selvaggio, inospitale, isidioso. Qui non si parla di pedalare in sella ad una bici e mollare i freni in discesa. Il Fosso di San Giacomo non è nulla di tutto ciò. Qui si parla di "wildbike", che piaccia o no. Frequenti sono stati negli anni gli interventi di soccorso effettuati in questo fossato. Fungaioli, pescatori escursionisti, bikers si sono avventurati nella zona restandoci intrappolati. Tutto sembra, spesso non è, tracce animali che sovente non portano a nulla, piccoli camminamenti da collegare tra loro se si vuole uscire dal labirinto. Una vecchia via pastorale ormai quasi totalmente scomparsa che collegava un tempo Cerqueto alla Forchetta tra Cima Alta ed il Montagnone, una via esistente solo sulla carte escursionistiche le quali troppo spesso (nel comprensorio Gran Sasso/Laga) inducono in errore l'utente della montagna. Ho ripercorso l'antica traccia in solitaria sperando di dare il mio contributo ad un futuro segnalamento dell'itinerario. Da Cerqueto si sale alla chiesetta di Santa Riparata. Attraversata l'intera zona di Malafede si raggiunge dapprima il Colle dei Prati Mignari e poi il crinale del Montagnone. Discesi alla Forchetta ha inizio il lungo fossato con un primo tratto boschivo e subito dopo un tratto su prato. Alla fine di quest'ultimo iniziano le difficoltà che si protraggono sino ad incrociare il sentiero 155 da Pietracamela. Il prosieguo è sempre sul medesima traccia, molto agevole e veloce fino alla località di Cerqueto.
CINGHIALE 06/06/2014 Cerqueto (TE)
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rpapero
10.02.2015 16:42