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460 Dalla Valle del Reno alla cima del monte Salvaro e del monte Sole. |
Referente LUIGI - (
ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 13/08/2014
SCHEDA TECNICA
Verso Antiorario - Lunghezza = 43 Km - Dislivello Sal/Disc = +1450 m
Quote min/Max = 130 / 820 - Tempo Standard ore 4:40 min
Velocità media = 9,2 Km/ora - Ciclabilità su tempo 89% (a piedi 30 min)
Difficoltà Tecnica = 6/7 DIFFICILE - GD= 67 Medio/Difficile
AVVERTENZE
1) La salita al monte Salvaro presenta tratti molto difficili sia per il fondo che per la pendenza quindi si dovranno fare molti tratti a piedi; lo stesso dicasi per la discesa. Se non siete molto forti in salita ed abili in discesa vi conviene optare per il P.C.R. n° 422 che evita questa prima parte del percorso.
2) Alcuni tratti in terra sconsigliano il percorso in periodi fangosi.
3) Il più grosso problema è stato per noi quello dei tafani: insopportabili ! Ritengo che sia un fenomeno tipicamente estivo in quanto non si era verificato in analogo percorso fatto nel mese di Maggio.
DESCRIZIONE:
Subito inizia la bella e facile pista ciclabile che ci guida a risalire il corso del Reno. Nel wp B possiamo sottopassare per sentiero ritrovando subito la ciclabile. A Pioppe, finisce la ciclabile in sede esclusiva e si sale per asfalto; dopo il ponte sul Reno si lascia sulla dx la stazione F.S. Si comincia a salire ripidamente ma poco dopo la strada spiana e si arriva presto al bivio C1 q.235. Si prende a dx e con veloce saliscendi si arriva dopo alcuni Km, nel wp E 190, nei pressi di Vergato. Qui si sale sulla S.P. 24 fino allo scollinamento di q. 540. Poco dopo, nel wp F si devia a sx per ripida stradina asfaltata. Scesi di una 30-ina di m si inizia a salire per un tratturo ombroso con qualche tratto sconnesso. A q. 540 dobbiamo tenere a dx oltrepassando una sbarra e trovando una breve rampa "impossibile". Nel wp H si trova una bella stradina; speriamo che duri ... invece ben presto dobbiamo scendere e spingere in più punti ... stupisce il fatto che tutto questo tratto sia ben indicato da tabelle come percorso ciclabile ! La salita si addolcisce nel finale e si ha la soddisfazione di arrivare in sella sulla cima del monte Salvaro (q. 820); da qui si può proseguire in discesa per sentiero tecnico o tornare nel wp I e tenere la strada. Inizio bello e divertente ... ma ben presto tratti ripidi e sconnessi richiedono continui "stop and go" salvo essere acrobati .. comunque .. prudenza !
In L (poco prima) inizia una stupenda carrareccia altalenante e dal fondo ottimo che segue a tratti una dorsale. A q. 490 si scollina nei pressi del camping naturista “Le Scope” poi la strada prosegue, sempre larga ed a tratti asfaltata, fino al panoramico poggio di San Martino dove è d’obbligo una sosta per visitare un luogo simbolo dell’eccidio nazista del settembre 1944 (monumenti e targhe narrano di quelle tragiche vicende). Da qui si arriva presto nel quadrivio N; sulla sx si vede in basso l’agritur. Il Poggiolo, ultima possibilità di ristoro fino a fine giro. Se siete autosufficienti proseguite in salita (assai ripida) verso Caprara di Sopra. La parte più gratificante del percorso viene ora, svoltando a sx nel wp O 515 (ind. cima monte Sole). Il sentiero, per i primi 600 m, è veramente stupendo, poi presenta dei problemi: un tratto scavato dall’acqua, un altro tratto scivoloso in caso di fango, stretto e con pendenza laterale … comunque attenzione o per sicurezza fate circa 200 m a piedi. Nel wp P (q. 570) si incontra la pista che scende dalla cima del monte Sole, 100 m più alta; si può salire a tratti in bici, salvo il finale da farsi rigorosamente a piedi (e senza bici). Tornati in P si prosegue in discesa; dopo un primo tratto ripido e sassoso il fondo e la pendenza si addolciscono: bello il sentiero e grandioso il panorama nelle radure. Qualche breve tratto difficile sarà l’occasione per prender fiato e guardarsi attorno, tra acacie, maggiociondoli e ginestre. Nel wp Q è consigliata la breve digressione al poggio Nuvoletta (q. 600 m ) da cui si può godere un eccezionale panorama sulla valle del Setta ed una vasta parta dell’ Appennino Bolognese (a sud di BO).
NOTA: trattandosi di P.P. non è detto che il cancello sia aperto ed il poggio visitabile.
Possiamo dar fondo alle nostre scorte, tanto da qui sarà “quasi” tutta discesa. Discesa su terra (attenti al fango !) fino in R 565 poi si devia a sx su sentiero; 20 m di risalita e poi ancora discesa. Nel wp S 525 si tiene a dx per evitare il sentiero (indicato Mtb e con contrassegni bianco rossi) e prendere un tratturo, erboso nel finale, che passa accanto ad una casa. Il seguente tratto è tutto su dorsale: panoramicissima; da q. 400, per evitare il fondo ghiaioso, si può stare sul tratturo parallelo pochi m sulla sx. In U attenzione ! si lascia la principale svoltando a sx: ripidissimi i primi 50 m poi…. una favola ! Potete tenere la stradina a fondo compatto o il tratturo erboso più a sx (come in traccia), fin dove, a q. 300, inizia una carrabile. Ritrovato poi l’asfalto si scende ripidamente a valle dove nel wp V 140 si svolta a sx per l’ultima risalita. Sono 40 m di dislivello fino a Canovella poi si scende velocemente verso il Reno e … sorpresa!: un bel ponte in funi, un po’ traballante ma sicuro, da passare in centro, uno alla volta; occasione per le ultime foto. Subito dopo, a sx, si ritrova la ciclabile di inizio giro e dopo altri 500 m si arriva al parcheggio di partenza.
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Come arrivare al punto di partenza
Provenendo da Bologna, si tiene l’A4 fino all’uscita di Sasso Marconi quindi si seguono ind. per il centro città. In periferia di Sasso, attraversato il ponte sul Reno, si imbocca la S.S. Porretana e si segue l’ind. per Marzabotto Km 8. In centro si trova ind. park svoltando a sx su via Matteotti; attraversato il sottopasso della ferrovia si trova un grande parcheggio sulla sx.
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