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451 DOLOMITI MAGICHE tappa 1 |
Referente RENATO - (
cttbiker@alice.it ) - Ultima ricognizione: 25/07/2014
SCHEDA TECNICA
Verso Lineare - Lunghezza = 35 Km - Dislivello Sal/Disc = +980 / -1037 m
Quote min/Max = 1242 / 2184 - Tempo Standard ore 4:10 min
Velocità media = 8,4 Km/ora - Ciclabilità su tempo 100% (a piedi 1 min)
Difficoltà Tecnica = 5/7 Medio/Difficile - G.D. = 59 Medio/Difficile
Il giro proposto è di una bellezza unica, è stato percorso in un giorno ma per renderlo appetibile ai più l'ho suddiviso in due tappe con una più facile Cortina San Vigilio e la seconda più impegnativa ma con dei panorami MAGICI
La partenza avviene da Fiames posto strategico per parcheggiare
Saliti in MTB si risale di fatto il rio di Fanes, lungo il tragitto con breve deviazione si può ammirare la sua la cascata,Il fatto di percorrere all'incontrario il classico giro dei rifugi mostra scorci che a volte in discesa non si percepiscono, qualche tratto difficile per il fondo + pendenza obbligherà a spingere a piedi .
Al passo di Limo la salita è presso che conclusa, in discesa moderare la velocità per rispettare i numerosi escursionisti. Dal rifugio Fanes con un andata e ritorno si può fare una tappa al rifugio La Varella. Scesi al Pederù con sentiero e strerrato si arriva facilmente a San Vigilio di Marebbe, fine della prima tappa
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Come arrivare al punto di partenza
da Cortina in direzione Dobbiaco
Cartina
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Commenti
pes
28.09.2014 12:32
Personalmente, considerando panorami e divertimento, direi che l'itinerario è sicuramente uno dei più belli che si possa fare sulle Dolomiti e non trovo le parole per ringraziare Ruotalpina/Renato per aver pubblicato un itinerario davvero "magico". Anche se in termini di impegno fisico, il tutto ha un costo piuttosto elevato.
La zona del p.so del Limo offre dei panorami che da soli valgono le fatiche spese e se a questi sommiamo 3 discese divertentissime, di cui una da antologia, "il pranzo è servito" (come direbbe Corrado).
La discesa dal Pederù a S.Vigilio mette a disposizione una miriade di single track che corrono a fianco della ciclabile sterrata principale: si potrebbe tranquillamente percorrerli tutti, ma la salita successiva è veramente micidiale (soprattutto l'ultimo km) e se non si è in piena forma, consiglio di scendere "in conserva", seguendo la traccia originale o tenendosi sempre sulla ciclabile.
La discesa a Braies è il piatto forte: stupenda; il prezzo pagato in salita (molto molto alto) vale ogni metro di discesa.
Nella salita a Prato Piazza, le forze erano ridotte al minimo, pertanto ho quasi sempre seguito l'asfalto allungando credo di 1-2km (i tagli su sterrato speravo fossero meno aspri).
Nella discesa a Carbonin, invece, consiglio caldamente di seguire il sentiero 37 che taglia la mulattiera: decisamente più divertente. Non presenta alcuna difficoltà tecnica (solo diversi taglia acqua piuttosto pronunciati) e si lascia guidare su pendenze miti, pertanto, se avete ancora un filo di energia, ne vale la pena.
Un doveroso grazie a Renato per la traccia!