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440 La Valle del Mis ed il paese scomparso, le miniere di Valle Imperina. |
SCHEDA TECNICA
Verso Lineare - Lunghezza = 40,5 Km - Dislivello Sal/Disc = +900 m
Quote min/Max = 355 / 990 - Tempo Standard ore 3:30 min
Velocità media = 11,6 Km/ora - Ciclabilità su tempo 100%
Difficoltà Tecnica = 3/7 Medio/Facile - GD= 45 MEDIO.
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AVVERTENZA:
Il percorso non è ad anello: si parcheggia e si parte da Mas (q. 370) e si arriva nei pressi di Agordo (q. 540), a 18 Km dal punto di partenza. Per riprendere le auto lasciate a Mas ci sono vari sistemi:
a) portare preventivamente un’auto nel luogo di fine giro (centro minerario di Valle Imperina) a 3 Km da Agordo.
b) prendere l’autobus di linea che fa servizio Agordo-Belluno con fermata in loc. Le Campe, (300 m dalle miniere verso Agordo). Informatevi degli orari presso Dolomitibus.
c) farsi in bici 18 Km sulla S.S. (in prevalente discesa) per raggiungere Mas. In tal caso si potrà evitare la lunga galleria tenendo la vecchia strada esterna, in disuso.
DESCRIZIONE:
Dopo il ponte si trova la ciclabile (lato sx) per Peron che si lascia in A per una stradina che si tiene alta su Peron, evitando la statale. In B si affronta un breve impennata su asfalto seguita da un bel sentierino sterrato. Si scende all'incrocio con la statale (Attenzione: attraversamento in curva, pericolo!) e poco dopo si attraversa il Cordevole su un antico ponticello in funi e tavole, molto suggestivo (wp C 380). Salita al piccolo borgo di San Gottardo quindi si rasenta l'antica Certosa di Vedana. Dal wp D ci si addentra nella brughiera che circonda il laghetto di Vedana fino al punto E da cui si può scendere, per sentiero, alla riva. Il percorso prosegue per sterrato nel bosco fino a Torbe quindi per stradine si scende a Mis (quota min. 355 m ). Inizia la salita al lago del Mis, ben indicata dalla segnaletica; dopo Volpez conviene però tenere alto a sx per Pascoli: un po' di salita in più ma si evita una buia galleria. Scollinato a q. 460 si scende al lungo lago e se ha subito visione. Si procede in piano per vari Km, fino a fine lago, con un solo problema: le gallerie. E' bene essere muniti di fari efficienti perché alcune sono piuttosto lunghe e prive di illuminazione. All'uscita della val Falcina (wp H) si trova uno slargo prativo, che scende al lago ed anche, più in alto sulla sx, alcune strutture con servizi funzionanti in stagione, anche una piccola area camper (purtroppo nelle domeniche estive c'è un certo traffico di auto e moto). A fine lago, prima del ponte sulla sx, si trova l'ingresso al sito dei Cadini del Brenton; cavità formate dall'omonimo torrente di cui potrete leggere notizie nei tabelloni didattici. La visita ai cadini si può fare, su percorso tabellato, solo a piedi, per cui è bene essere muniti di catene per assicurare le bici all'ingresso (incustodito). Altra immancabile visita è da farsi alla cascata della Soffia; dopo il ponte si tiene a dx e si arriva presto al bar Alle Soffia dove ancora si lasciano le bici per poi arrivare in pochi minuti di cammino, alla suggestiva cascata.
Cadini del Brenton e cascata La Soffia
Il percorso riprende risalendo la valle del Mis; per alcuni Km la pendenza è mite ma non mancate di fermarvi per ammirare il panorama con rocce strapiombanti, gallerie e cascatelle ... Attenzione: il vostro GPS potrebbe "impazzire" ; la mia traccia all'improvviso è salita dritta per 900 m, poi è piombata giù nel punto corretto quando, al primo slargo, la visuale del cielo è tornata sufficiente: niente di preoccupante, il GPS non si è guastato e la strada è solo quella, non potete sbagliare ! A q. 610 ecco il ponte che ci consente una interssante digressione al paese perduto: si chiamava California ed stato abbandonato nella notte del 4 nov. 1966 prevenendo l'imminente alluvione che il giorno seguente ha spazzato ogni cosa nella valle, fino al lago. La gente è fuggita da li come da Gena (bassa, media e alta); l'abbandono ha fatto il resto. Nel wp i1 trovate un tabellone con le foto di com'era prima e poi avanzando oltre il ponticello in legno potrete constatare cosa ne è rimasto: impressionante !
California: il paese perduto
Tornati rapidamente al bivio J 610 si riprende a salire verso forcella Franche. Dopo il ristoro Lambroi si prende quota con una serie di tornanti mentre si fa sempre più ampia la visione su questa remota valle nel Parco delle Dolomiti Bellunesi. A Tiser si trova una fontana e poco dopo la strada spiana finché, quasi in forcella a quota 990, si trova un'area picnic con casa forestale. Rifocillati e abbigliati per la discesa, si trova la possibilità di evitare la principale tenendo in bel sentiero, inizialmente in discesa, che poi si tiene poco sotto e quasi parallelo alla provinciale.
Si passano Valchesina e poi Tos, graziosi e minuscoli borghi da cui si gode un bel panorama sulla valle Imperina. Da Tos, si evita di tornare sulla provinciale prendendo la ripida stradina che scende a Zenich (si raccomandano buoni freni !)
Da Zenich ho evitato il tratto di sentiero sconnesso e ingombro di tronchi che porterebbe direttamente alle miniere (informatevi in loco sulla percorribilità se proprio volete farlo).
Questa traccia invece fa ritornare sulla provinciale a q. 815 .Con veloce discesa si arriva nei pressi di Ponte Alto dove si tiene a dx lungo il Cordevole. In breve eccoci alle miniere dove una visita al museo minerario mi sembra d'obbligo. Qui trovate anche un ostello (0437.62451), bar, ristorante e vendita di prodotti tipici. Attraversato il ponte trovate il parcheggio e risalendo di 300 m verso Agordo, la fermata Le Campe di Dolomitibus.
Le miniere di valle Imperina
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Come arrivare al punto di partenza
Per raggiungere MAS bisogna prima arrivare a Belluno (o a Sedico se si proviene dalla Feltrina) quindi seguire le ind. x Agordo. Si parcheggia a fine paese, sulla sx poco prima di Ponte Mas.
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Commenti
pes
31.10.2015 19:34
Ho saltato solo cadini e cascata in zona lago perchè ci sono già stato.
Le miniere di rame sono state la vera sorpresa, peccato aver trovato chiuso il museo, mentre California è stata una delusione (IMHO): molto più apprezzabile il link postato dall'autore; dal vivo, il tutto si presenta come un paio di ruderi in mezzo alla vegetazione, veramente un peccato.
Per il rientro, abbiamo optato per la soluzione C, lungo la S.S., dalla quale si possono notare alcuni tratti della vecchia ferrovia descritta nei pressi delle miniere. In questo caso, è obbligatoria una sosta all'osteria in località La Stanga (sulla sx) per provare le mitiche polpette (un must).
Grazie a Ruotalpina per la traccia!