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Dorsale dei Nebrodi |
Era da tanto che si parlava di organizzare un escursione epica, la meta in discussione era la dorsale dei nebrodi, 140 km di goduria a cavallo della montagna con la piu’ alta concentrazione di fauna e flora della sicilia. Le piogge frequenti di questi ultimi mesi hanno permesso una meticolosa e dettagliata preparazione del piano speditivo facendo optare per la divisione del tracciato in due mappe da esplorare in due giorni. La fatidica data si avvicina e i preparativi fervono, in particolar modo una revisione generale del cavallo, anche in vista del passaggio dalla stagione invernale a quella estiva, aiuta la mente a mantenere un certo livello di tranquillità. Ore 16 passa a prendermi fabio, si carica l’auto e si parte, direzione Tripi dove c’è chiara la mia dolce metà ad attenderci che nel frattempo prepara qualche squisitezza da gustare la sera, dopo una bella grigliata di pesce. Soddisfatti e stremati dalla cena corposa finiamo gli ultimi preparativi e si va a letto, la sveglia impostata alle 4 mette una certa fretta…… Ci siamo carichiamo gli zaini in macchina e si parte destinazione stazione di patti, si proseguirà il viaggio in treno sino a santo Stefano di Camastra dove arriviamo puntuali alle 7. Sotto gli sguardi incuriositi dei pendolari ci sistemiamo e partiamo alla ricerca di un bar dove poter fare colazione per poi finalmente staccarci dal livello del mare ed iniziare il primo tratto della traccia giornaliera, la fatidica ascesa fino a Mistretta passando per il piccolo paesino di Reitano dove fabio alla vista di una statua di padre pio invoca una grazia, per fortuna ricevuta... Giunti alla fine dl primo step, inumiditi dalla pioggia e dalla nebbia che ci ha scortato per gli ultimi km ci rifocilliamo in un grazioso bar dove fabio fa colpo su una persona che tenta di approfittare di lui in bagno… peccato che era un maschio…… Si riprende la marcia con una certa velocità visti i trascorsi e sotto una fine pioggerellina arriviamo al serro merio, ingresso della dorsale e pochi km piu’ avanti al lago urio quattrocchi attornato da una graziosa area attrezzata. Proseguiamo per un abbeveratoio e finalmente iniziamo a goderci un pò di meritata discesa iniziando a sgozzare i cavalli fino a case mascellino immergendoci poi nella natura immensa per il bosco della tassitta. Piccola pausa pranzo, approfittiamo di accendere un fuoco per asciugare i vestiti umidi e riscaldarci un po’. Riprese le energie si parte, la strada da fare è ancora tanta e ora inizia il tratto in salita che con suo il fondo scassato a volte non permette di rimanere in sella, la rottura di gambe è assicurata…..Immensi scenari si aprono alla vista, vallate immense dalle piu’ svariate forme e colori fanno da sfondo sulla costa unita al cielo dall’azzurro del mare. Pascoli affollati da bovini curiosi e simpatici e ovini spaventati dalla nostra invasiva presenza, intanto si prosegue la marcia fino alla portella dell’obolo. Siamo stanchissimi la salita ci ha spezzato le gambe e la presenza di innumerevoli corsi d’acqua e tratti fangosi ci ha reso sudici, ma finalmente qualche km di discesa ci allevia la fatica e si arriva quindi alla sorgente nocita. La stanchezza e i circa 50 km ora iniziano davvero a farsi sentire e i km da percorrere di certo non consigliano altre soste, da qui sino alla portella miraglia non si scherza, l’orario e l’arrivo del buio non ammettono errori, dobbiamo camminare e pure tanto ci sono ancora circa 25 km da fare. Fabio è morto e lo sono altrettanto io ma lui è giu anche psicologicamente e quindi mi tocca sostenerlo moralmente fino all’arrivo a portella miraglia, da qui sino al rifugio del parco, meta dove passare la notte, è un volare sulla discesa asfaltata, ormai è buio e tre cavalli selvatici ci fanno strada precedendoci e rischiando di fare un frontale con un furgone!!!! Dopo circa 75 km cosa si desidera di piu’??? una bella doccia calda e una ricchissima cena a base di prodotti tipici dei nebrodi dove non poteva mancare il famoso maiale nero, il tutto innaffiato da un ottimo gallone di vino….. siamo venuti fin qui per questo!!! La colazione al mattino è peggio della cena…. Un km di tavola addobbata con ogni ben di dio dal dolce al salato tra poco c’era pure il vino al posto del latte. Facciamo un giro al rifugio, è un posto stupendo arredato con i prodotti locali gestito da belle persone accoglienti, ci hanno regalato anche le cartine del parco. Ci sono vari tipi di animali tra cui un bel san bernardo ed uno spettacolare pappagallo. Una rapida consultazione della cartine e si riparte caricando le bici sul defender del gestore del rifugio che ci accompagna fino a portella miraglia evitandoci circa 4 km di asfalto. Rimontati in sella subito ci si apre il meraviglioso panorama con il lago di maulazzo sullo sfondo, un lago artificiale ma di spettacolare bellezza, incantevole. A seguire, guadando nei vari ruscelletti che si incontrano siamo al lago di biviere, lago naturale di altrettanta bellezza. Da qui sino a serra pignataro la strada si impenna ma sempre pedalabile, si oltrepassa il bosco di mangalaviti dove la presenza d’acqua è tale che il sentiero è spesso non transitabile per la mole delle pozzanghere che si formano. La giornata è bella e i paesaggi con le rocche del crasto invitano alcuni scatti…. Finalmente inizia la discesa, il fondo smosso a tratti pietroso ci invita a scannare le bike, si procede in picchiata saltellando a destra e a manca. Lungo il sentiero incontriamo due persone, una con un fuoristrada e l’altro in bici che lo segue. Facciamo quattro chiacchiere e si decide di fare strada insieme. Il tizio in bici vedendoci scendere si emoziona e dopo qualche fuoripista si complimenta per la guida aggressiva…… fratello grazie mille dei complimenti ma ti assicuro che si fa di peggio…!!! Terminato il tratto sterrato della dorsale, giunti quindi a portella mitta i due amici ci invitano a fermarci a pranzo con loro e iniziano a tirare giu’ dal fuoristrada chili di carne ed ettolitri di vino, meglio non raccontare il resto…. Proseguiamo su asfalto da Floresta sino a Tripi passando per Montalbano Eelicona, tra paesaggi degni dei piu’ blasonati scenari dolomitici…. Finalmente si arriva e troviamo la mia chiara che ci attende pronti per ripartire, questa volta in macchina ma sempre per la stessa meta…. Altra mangiata di pesce con gallonata di vino, poi il coma totale….L’indomani si ritorna a casa contemplando l’avventura trascorsa, si ritorna cambiati perché la dorsale dei nebrodi è stata un avventura dura ma che ha lasciato un segno indelebile nel diario dei ricordi…..
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