Nerone sentiero 1 e altro

Monte Nerone …. in provincia di PU è quel monte amatissimo dai bitumari, perché in vetta ci arrivi con l'asfalto; quel monte che, invece di una caratteristica croce, c'ha una centrale RAI che solo a vederla spuntare da valle ti cuoce i genitali e “rompe” i medesimi (naturalisticamente parlando).

Ecco qui un giro non adatto a molti, molto “ciclo-alpinistico”, considerando il fatto che in tutte e due le discese solo il 50% è ciclabile (con ottime doti!!!): la prima si dipana lungo il temibile sent. 1, questo ben segnato e calcato; la seconda per antichi sentieri oramai in disuso, con pendenze ragguardevoli su prati/pietraie..... ma è del restante 50% che bisogna GODERE!!!

Arriviamo a Pianello e, entrati all'interno del paese, dirigiamoci verso Pieia; lungo la strada, appena iniziata la salita, parcheggiamo ad uno slargo con segnavia rosso (sent. 20 - 420 mslm).
Risaliamo tutta la strada asfaltata che passa per Pieia (650 mslm), caratteristico paesino arroccato; ancora sulla carrareccia che si arrampica tra il Sasso della Rocca e il Sasso del Re, il Fosso del Breccione (da qui già si può godere della vista della vetta del monte Nerone!!!???) e la Fonte dei Ranchetti; sbuchiamo sulla strada asfaltata che da Serravalle di Carda conduce alla vetta del Nerone. Raggiungiamo la triste vetta (1525 mslm), scavalcando i ripetitori.

Inizia la discesa: dalla sella poco sopra il parcheggio circolare prima degli impianti RAI, salendo sulla sx, il sentiero taglia sotto l'evidente costone roccioso e poi, attraverso il bosco, si dirige sotto gli impianti di risalita fino al rifugio Corsini (1290 mslm); sotto il rifugio su una staccionata i segnavia sbiaditi indicano il sent. 1: scendendo verso dx su un palo enel in cemento il segnavia, poi un omino (1250 mslm) sul crinale sommitale della Valle dell'Infernaccio.... qui inizia il bello!!!
Il sentiero “andino” taglia tutto il circolo della testata della valle e poi costeggia ripidissimo le pareti calcaree erose, entrando e uscendo da anfratti e caverne spettacolari; affacci magnifici sulla Valle dell'Infernaccio, fino alla sublime visione della Balza Forata (950 mslm): discesa molto tecnica, molti tratti a piedi difficili con bici al seguito (occorre buona tecnica di discesa in arrampicata con bici!!! ;) ).

Massima attenzione alla caduta sassi per chi transita sotto di noi e in ogni caso evitare tutto il sent. 1 con fondo bagnato!!

Non è finita: ancora difficile la discesa a piedi fino al guado su torrente principale e più sopra su uno laterale.
Ora il sentiero è molto molto più scorrevole e divertente, ci ripaga della fatica fin ora svolta: un bel discesone a tornanti su pietraia, poi, traversata una carrareccia e al di là del guado del fiume, entriamo nella Valle dell'Abisso: qualche piccola risalita (anche su roccette) ma per il resto il single track è spettacolare: sentiero preciso e “finemente esposto”, impongono sicurezza e decisione!! Molto molto bello!!!
Arrivati ad un bivio, poco sotto la piccola frana che ha interessato il sentiero, svoltiamo a sx per scendere all'antico e caratteristico mulino in pietra (ruderi); risaliamo un poco e con il sent. 1A arriviamo alla strada principale per Piobbico (340 mslm).
Lasciamo Piobbico e dopo 1 km troviamo a dx il bivio per Acquanera, che raggiungiamo per asfalto (500 mslm). Dopo il paesino, imbocchiamo l'evidente strada a dx con scritta “monte Nerone”: percorriamo tutta la panoramica asfaltata (pochissimo trafficata), passando per gli ultimi due tornanti con spettacolare affaccio a strapiombo sulla Valle dell'Infernaccio. Giungiamo al bivio poco sopra il rif. Corsini, ci dirigiamo in salita fino al bivio su Pian di Roseto e imbocchiamo la strada per Pieia a sx (1365 mslm). Dopo circa un km, sulla sella si trovano i segnavia su un muretto per il sent. Italia: purtroppo la manutenzione di questo sentiero, anche se importante, lascia sa a desiderare e i segnavia sono molto labili, quindi attenzione all'imbocco nascosto all'ingesso del bosco.
La divertente discesa ci porta a ritrovare (1227 mslm) la carrareccia della mattina che saliva da Pieia. La sfruttiamo per discendere fino a quota 1100 circa su un tornante, anche da lontano, si intuisce la traccia del sent. 22 che sale per Pian del Sasso: attenzione nell'aggirare il rilievo perché i segnavia sono sbiaditi e avari!! Fatta la cresta del Piano, giungiamo ad una spettacolare sella a 1277 mslm, con bel panorama sull'arcigno versante sud del monte Nerone; continuiamo sempre per tracce in quota, fino all'avvistamento di una affilata cresta rocciosa sotto di noi (la mia traccia volutamente evita di passare all'interno del bosco, evitandolo più sopra; visto la mancata manutenzione del sentiero, si perderebbe più tempo nell'attraversarlo con bici al seguito).
Scendiamo verso la cresta affilata e, lasciandola a dx, si intercettano i segni rossi sulle rocce: fino a quota 1050 mslm circa (bivio), sempre in portage anche in discesa. La ciclabilità in discesa ora aumenta, ma sempre molto sostenuta tecnicamente: passaggi molto precisi su sentieri anche esposti all'interno del bosco , su cenge rocciose da discendere anche in arrampicata, sono la prerogativa principale che ci porterà fino a Pieia; divertentissimo il ghiaione finale poco sopra l'entrata del paese!
L'idea era quella di attraversare anche la zona Fondaraca con il sent. 20 (S.I.) che ci avrebbe condotto direttamente all'auto, ma il tempo non mi ha permesso di concludere …. sarà per la prossima avventura!!
Torno così al mezzo a motore ripercorrendo l'asfalto verso Pianello.

qui altre foto https://www.facebook.com/francysantoni72/media_set?set=a.737380979626607.1073741856.100000641363898&type=3

2450 m in su
10 ore
40 km




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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
26.04.2014
Regione
Marche
Tempo Percorrenza
10
Distanza
40
Dislivello
2450
Difficoltà tecnica
molto diff cicloalp
Condizione fisica
molto duro
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