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IRON TRAIL DEL BORNEO TERAMANO |
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Iron Trail del Borneo Teramano: Iron per marcare la durezza del tracciato, Borneo per dare un degno appellativo alla tipologia di ambiente in cui ci si muove, Teramano in quanto il fazzoletto di montagna di cui parliamo ricade quasi per intero nel territorio della provincia di Teramo. Il progetto nasce non soltanto dal desiderio di vincere una sfida personale ma soprattutto dalla ferma volontà di far conoscere il territorio e valorizzare un angolo remoto e dimenticato nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Sito tra la Montagna dei Fiori e la Valle del Rio Castellano, quello che noi chiamiamo Borneo Teramano o Regno del Nulla, è un’area fatta di piccoli rilievi montuosi ricoperti da boscaglia rigogliosa, impervi fossati, grosse formazioni di roccia arenaria. In questo ambiente selvaggio si nascondono antichi nuclei abitativi, piccoli borghi, casolari in rovina, i quali, unitamente ai racconti di quei pochi anziani che ancor oggi popolano la Valle del Castellano, costituiscono le uniche testimonianze del vivere d’un tempo. Una vita fatta di agricoltura e pastorizia, di sacrifici e fatiche. Una vita fatta di semplici cose, dove i mezzi di trasporto erano i muli, il cibo era quello che offriva la natura ed il duro lavoro, quando l’acqua si andava ad attingere alla sorgente, quando ci si lavava nel torrente. Tutto fino a che il processo di spopolamento montano ha permesso alla natura di riappropriarsi pian piano dei campi coltivati, dei pascoli e dei paesini pullulanti di vita. Oggi, grazie al lavoro di pochi ed autentici amanti della montagna, questo fazzoletto montano torna sulla scena. Ecco allora la rinascita del borgo fantasma di Laturo, la riscoperta di siti come Vallecchia e Lepora, la cura e la tracciatura di sentieri dimenticati, solo per citarne alcuni, il Fosso del Pantano, la Valle dell’Acero, la Valle delle Mele e tanti altri. La riscoperta di questo angolo di paradiso è anche e soprattutto il frutto dell’incessante lavoro portato avanti dall’associazione Amici di Laturo che in questi ultimi anni ha dedicato anima e corpo alla pulizia della sentieristica, alla valorizzazione dei borghi ed alla sensibilizzazione delle autorità politiche ed ecclesiastiche verso tali luoghi dimenticati. Valorizzazione che passa attraverso l’organizzazione di eventi ed attività no profit a contatto con la natura quali escursioni a piedi , ciaspoolate, corsi di sopravvivenza, gite a cavallo, concerti all’aperto, non ultimo il Festival dell’Appennino che ha visto una partecipazione massiccia ed inaspettata. In questa terra di nessuno, abbandonata dalle istituzioni e ridotta nelle mani di qualche manciata di bracconieri senza scrupoli, oggi finalmente, giungono a far visita quegli anziani che vissero la loro infanzia proprio laggiù tra quelle vallate. Fanno ritorno accompagnati da figli o nipoti, sorretti magari da un bastone ed arrivano a commuoversi dinanzi alla chiesa di Laturo dove torna a celebrarsi la messa, piuttosto che di fronte alla vecchia fonte dalla quale sgorga nuovamente acqua fresca ed ancora….davanti alla loro vecchia casa fatta di pietre, travi di quercia e gafi ove un tempo ci si affacciava per contemplare il paradiso circostante. L’Iron Trail del Borneo è un duro viaggio nel tempo in sella ad una bici. E’ un’estenuante itinerario che ripercorre alcuni vecchi camminamenti della zona che attualmente sono divenuti un “must” per coloro che praticano la disciplina all mountain/enduro. 90 km, poco più di 4000 metri di dislivello positivo costituiscono un mix di fatica, divertimento,paesaggi, emozioni e storia. Da Porta Cartara di Ascoli Piceno si percorrono una quindicina di km per giungere a Valle Castellana e salire al Colle Bonanotte, la prima discesa è nel selvaggio Fosso di Vallepezzata. Usciti all’abitato di Mattere si imbocca la ripida sterrata per il Monte Viddora portandosi poi in “portage” sopra il Fosso di Pervenisco, lo si attraversa e si scende per il Collelungo meglio conosciuto come sentiero della Ciuffetta, nostra seconda discesa. Incrociata la provinciale la percorriamo in direzione Leofara onde giungere ai pascoli della Cordella. Qui inizia la terza discesa per Lauro ed il fosso di Olmeto. Da quest’ultimo abitato arriviamo a quello di Valzo ove si stacca un irto camminamento per il Monte Capitone da affrontare anch’esso in totale portage. Quarta discesa, quella per Vignatico, lungo un avvincente single track fino a poco tempo fa sconosciuto ai più. Corta ma dura risalita al borgo di Collegrato per andare percorrere la nostra quinta discesa, una delle perle del Borneo ossia la cresta per i ruderi di Serra. La micidiale cementata per Settecerri si presenta come un durissimo ostacolo da superare per accedere al sentiero 17d, sesta discesa,vetusta via di collegamento per l’ennesimo borgo fantasma, quello di Vallecchia. Giunti nel Fosso di Rio ancora portage fino all’abitato di Corano dal quale bisogna riportarsi nei pressi del Monticchio per affrontare l’ultima discesa, quella che passa dal Colle Fiatone ed entra nell’oscuro Fosso del Pantano. La sintesi del Regno del Nulla è tutta nell’Iron Trail, un’avventura straordinaria, senza intenti competitivi ne aspirazioni di gloria, soltanto un piccolo sogno nel cassetto divenuto realtà.
CINGHIALE 14/04/2014 Valle del Rio Castellano (TE)
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rpapero
17.04.2014 22:23