Tra le grave del torrente Cellina

Il percorso risale l'argine ovest delle Grave del torrente Cellina fino al P.te d. Giulio, e scende dalla parte est fino al P.te del torrente Cellina che collega S. Foca a Vivaro.

Luogo di partenza: subito prima dell'imbocco del P.te del Torrente Cellina in Via Nannavecchia/SP532 che collega S. Foca a Vivaro.
Tempo di percorrenza ore: 1.45

Il percorso

Potete parcheggiare l'auto nelle vicinanze della "torre d'avvistamento"



in legno posta su una collinetta a fianco dell’imbocco della stradina sterrata che s’inoltra nelle “Grave”, oppure sulla strada asfaltata che diparte sulla destra, prima del ponte, e che termina dopo qualche decina di metri sull'argine.
Una volta che avete soddisfatto la curiosità di dare uno sguardo al paesaggio delle "Grave", dalla Torretta di legno, montati in sella alla vostra mtb, proseguite sempre diritto sulla strada sterrata, che si presenta con un fondo ghiaioso ben battuto, in leggera pendenza.





Alla vostra sinistra avanzando incontrerete una serie di stradine che scendono nei campi, proseguite sempre mantenendovi sulla strada principale.
Alla vostra destra avrete costantemente in vista le "Grave Del torrente Cellina", il percorso può apparire noioso, ma offre la possibilità di passare un'ora e mezza in un ambiente naturalistico unico e caratteristico del Friuli, i "Magredi": zone aride del Friuli, poiché nonostante l'abbondanza di piogge, il terreno costituito da ciottoli favorisce l'immediata dispersione dell'acqua.
La natura del luogo costituita da una vegetazione di tipo steppico è caratterizzata da un silenzio assoluto, tipico di questa zona che rigenera lo spirito, rotto soltanto dal gracchiare dei corvi e dal volo delle numerose specie d’uccelli selvatici.
Dopo aver superato un canale nei pressi di una "chiusa", giungete all'incrocio con la stradina asfaltata al km 3.99, prendete a destra e proseguite superando la "centrale elettrica", l'asfalto da modo di riposare la schiena per un chilometro e settecento metri (circa) dopo il tratto su sterrato.
Giunti al successivo incrocio al km 5.71, proseguite sempre diritti lasciando a sinistra la deviazione per il comune di S. Leonardo e a destra la strada che conduce al "tiro al piattello". Mentre sulla sinistra si apre una distesa di campi a perdita d'occhio fino alla pedemontana, alla vostra destra lo sguardo si mantiene sempre sulle “Grave” da un punto di vista più alto, in quanto la strada scorre su un promontorio in rilievo rispetto alla distesa di ghiaia.
Accompagnati dal rumore dello scorrere dell'acqua nella canalina, che affianca la strada per tutto il tratto alla vostra sinistra, pedalate fino a quando al km 9.06, all'incrocio con la strada asfaltata.
Prendete a destra in direzione di Maniago, la strada poco dopo inizia a scendere con una forte pendenza verso il P.te d. Giulio. Oltrepassato il ponte di ferro, dopo circa 390 metri e al km 10.80, sulla curva, subito dopo il ponte, prendete la stradina a destra all'altezza del segnale di località dei Carabinieri di Maniago.
Scendete e proseguite diritto evitando la stradina che diparte a destra subito dopo la breve discesa. Continuate cosi su un fondo ben battuto, fino alle tipiche pozze che occupano tutto il fondo della stradina.









Il mio consiglio e di aggirarle, evitando di guadarle data la loro profondità, soprattutto dopo le abbondanti piogge.
Superato questo tratto il percorso diventa piacevole, ci troviamo in leggera pendenza, circa il 3-4%, perciò volendo possiamo correre con una certa velocità senza sforzi eccessivi.
Al km 12,20, alla biforcazione della strada manteniamo la sinistra, successivamente incontriamo un punto in cui generalmente si possono trovare altre pozze, al km 14.40, in prossimità di un dosso di un certo rilievo. Alla successiva biforcazione manteniamo la destra, continuando così sulla strada principale che si allarga notevolmente, state scendendo dalla parte opposta delle grave, ed, infatti, volgendo lo sguardo a destra riconoscerete il profilo in rilievo su cui corre la strada da cui siete poco prima transitati.





Il paesaggio che vi circonda è il tipico ambiente dei "Magredi". Al km 18.29 mantenete la sinistra, e al chilometro successivo prestate attenzione e innestate i rapporti adeguati per superare un tratto di ghiaia di circa 400 metri, dove le gomme della mtb affondano notevolmente. Superato questo breve tratto, il fondo della strada permette un'andatura più veloce, fino al raccordo con la strada asfaltata che congiunge Vivaro a S. Foca, al km 20.86.
Svoltate a destra, e dopo poco, giunti in prossimità del ponte, prendete la pista ciclabile che corre a sinistra del ponte, e lo accompagna per i 900 metri della sua lunghezza, attraversando le “Grave” trasversalmente, con un punto di vista rialzato, che vi permette di volgere lo sguardo all'orizzonte e visualizzare i rilievi del Monte Fara 1342 e del Monte Jouf 1224.
Superato il ponte dopo poco vi ritroverete di nuovo in prossimità della "torre d’avvistamento" dove avevate parcheggiato l'auto.

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Come arrivare al punto di partenza

Luogo di partenza: subito prima dell'imbocco del P.te del Torrente Cellina in Via Nannavecchia/SP532 che collega S. Foca a Vivaro.

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Inserito da
leomic
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
13.04.2014
Località
SP53, 33080 San Quirino PN, Italia
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
Ore: 1.45
Distanza
Km 21
Dislivello
Minimo
Difficoltà tecnica
Facile
Condizione fisica
Facile
Visite
260
Giri da fare
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