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VALLECCHIA-LEPORA |
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Escursione che tocca due vetusti nuclei abitativi i quali fino a poco tempo fa erano difficilmente raggiungibili. Infatti, i sentieri d’accesso a questi borghi erano destinati alla chiusura totale a causa della natura rigogliosa che si rimpossessa del territorio. Vallecchia, poche case ubicate nella Valle del Rio per non parlare dei ruderi di Lepora, un antico paese che, su vari livelli, si sviluppa lungo una placca di roccia arenaria. Luoghi dove ti senti piccolo ed inerme dinanzi al nulla, perché è di questo che si tratta, di un vero e proprio “regno del nulla”. Dal bivio con la s.p. per Valle Castellana si affronta l’impegnativa salita per Settecerri. Poco fuori dal paese si imbocca a sx la discesa per Cornito ma, percorse poche decine di metri, svoltiamo a dx per il sentiero 17/b, di recente sapientemente ripulito dall’associazione Borgo di Laturo. Il primo punto critico è rappresentato da una vistosa frana che bisogna superare necessariamente facendo molta attenzione al flebile ed esposto camminamento che la attraversa. Si oltrepassano alcuni piccoli fossati prima di giungere ad una caciara ancora intatta. Il sentiero risale sopra un colle per poi discendere a Vallecchia, passando tra le sue case ancora a stento in piedi. Prosegue fino al ponte sul torrente dove, data la sua visibile precarietà, troviamo il secondo punto critico, aggirabile guadando sulla dx il corso d’acqua. Breve tratto in portage e si risale in sella passando da Corano di Sotto. Proseguiamo per la Croce di Corano e di seguito per la Sorgente della Cordella. Facciamo così ritorno a Settecerri sfruttando un primo tratto di sentiero e poi la sterrata classica. Da Settecerri sono visibili alcuni pali della vecchia linea elettrica che portava luce a Lepora. Seguiamo il piccolo camminamento che passa sotto di essi fino al terzo/quarto palo. Ora ci si sposta a sx andando a cavalcare la spettacolare placca di arenaria che precipita in direzione della Valle Grande. Alla fine di un tratto molto ripido si scorge a malapena una traccia che devia decisa verso destra. Improvvisamente ci si ritrova in un luogo quasi spettrale. Sono i ruderi di Lepora, per gran parte ricoperti dalla vegetazione. Qui i segni di una civiltà che fu’, case diroccate, piccoli arnesi, botti che marciscono, travi di quercia a sostegno delle volte, vecchie pire, tenute in pietra per legare i muli. Ed ancora, il simbolo di Lepora, la casa con il gafio, teatro nel 1854 di un crudele infanticidio…insomma il mistero aleggia in questo borgo ricoperto dalla giungla. Seguendo il camminamento che per breve risale, è possibile ripercorrere la traccia originaria che si insinua tra quello che rimane di Lepora. Questo è il terzo punto critico almeno fino a quando non si riuscirà a compiere un intervento di peso per liberare la via da inerti e vegetazione. Poco sotto il paese la traccia esce sull’ultima placca di arenaria la quale termina nella Valle Grande. Il sentiero vira a dx sempre tra la vegetazione rigogliosa fino a quando, intercettando la via della Pantana non torna ad essere sufficientemente pulito segnando la fine dell’inferno leporiano. Siamo di nuovo nella civiltà, di ritorno da un viaggio nel tempo.
CINGHIALE 18/03/2014 Valle Del Rio Castellano (AP)
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rpapero
19.03.2014 17:39