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Caprazoppa |
Dalla chiesetta di San Martino ho percorso il famoso circuito superenduro di Finale sui sentieri di single trek di Capazoppa.
Il collegamento ad anello per le bici (ed eventualmente a piedi) sembra interrotto dalla nuova cava , ma volendo si passa ( ci sono segnali e cartelli di divieto ovviamente ma si passa a monte della cava o addirittura attraverso un terrazzamento della stessa) , meglio non in settimana , ma di Sabato e Domenica quando la cava non è in attività.
descrizione itinerario:
Dall’antica porta di Finalborgo si attraversa il torrente Pora si svolta a sinistra sulla strada provinciale e dopo un centinaio di metri si incontra a destra l’inizio della strada napoleonica, realizzata verso la fine del 18° secolo per permettere il transito delle artiglierie della Grande Armee, in realtà il tracciato è molto più antico ricalcando un vecchio percorso medievale impostato sull’antica via romana Julia Augusta.
Il percorso si svolge su stradine sterrate e sentieri salendo a poco a poco fra la vegetazione che ben si adatta al terreno arido e calcareo, si raggiunge la cappelletta Regina Pacis con bel panorama sulla piana di Finale e le sue spiagge; ci si avvicina ora alla linea di costa per poi prendere quota sorpassando una vecchia cava (vedi foto che documenta l’ordine di estrazione che si usava all’epoca ) e raggiungendo un vasto pianoro.( ottimo punto picnic). Dal punto picnic si può scendere a destra su traccia inizialmente scalinata che poi diventa un sentierino al limite del ciclabile ma spettacolare
se no si continua tranquillamente verso nord, siamo ora sul versante che guarda verso Borgio Verezzi e sullo sfondo ecco la sagoma dell’isola Gallinara e il promontorio di Capo Santa Croce.
Continuando su un antico fondo selciato si arriva ad un bivio, si svolta a destra raggiungendo la Cava Vecchia uno dei pochi siti di estrazione della pietra di Verezzi coltivati in galleria.
Proseguendo si incontrano altre vecchie cave, il lavoro in esse raggiunse il massimo sviluppo nel 20° secolo quando oltre 100 minatori lavoravano nei diversi siti estrattivi.
Continuando sulla mulattiera selciata che sale nel bosco si raggiunge la cresta sommitale e il sagrato della chiesa di S.Martino (già chiesa benedettina dell’anno mille) e del santuario Maria Regina Mundi.
Di qui o si ritorna a Finalborgo oppure tempo permettendo si compie una deviazione di 1 ora e si visitano le 4 vecchie borgate di Verezzi caratterizzate da costruzioni in pietra rosa e collegate da stretti carrugi. Oppure si scende verso Borgio Verezzi , si giunge alla strada asfaltata e si risale riprendendo un’altra bellissima lastricata in corrispondenza di una cappelletta della madonna ravvivata in tempi antichi da una “contessa esiliata che bazzicava questi sentieri in solitudine coi suoi pennelli e la tavolozza) da qui , si riguadagna la Chiesa di San martino giungendovi dalla parte opposta. Per la discesa ci si può sbizzarire tra diverse possibilità che offrono i sentieri di Caprazoppa, a volte si finisce in un cul de sac presso qualche vecchia cava , si ritorna sui propri passi come in un labirinto e alla fine si scende al punto di partenza .
Tornati al bivio di S.Martino attraverso le pinete fra le Rocce di Orera e li monte Caprazoppa si rientra a Finalborgo chiudendo l’anello dell’escursione.
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