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AM Zeno, Spina, Baremone, Ora, Breda, Montesuello: a picco sul lago d’Idro |
Dalla romantica, dolce malinconia del lago d’Idro, si sale attraverso splendidi boschi di faggio agli aspri e selvaggi territori dell’alta valle del torrente Scornabò fin sotto le scorbutiche e capricciose rocce di cima Meghè. Transitando dal Baremone si esplora il grande forte austriaco di cima Ora per poi lanciarsi lungo il sospeso, vertiginoso e assai panoramico sentiero che da cima Breda percorre la dorsale di Montesuello.
Questo affascinante, panoramico e divertente itinerario, decisamente AM è piuttosto faticoso a causa di una salita impegnativa e soprattutto di 40-50 minuti a spinta. E' anche un po' pericoloso per l'esposizione di qualche sentiero (Breda-Montesuello) ma se per voi portare un po' la bici fa parte del gioco, e non soffrite di vertigini vi piacerà sicuramente.
DESCRIZIONE
Dalla Locanda S. Antonio seguire la SS del Caffaro in direzione Anfo. Dopo un Km circa prendere una stradina asfaltata a destra in salita. Fatti cento metri la salita finisce e si percorro circa due Km dapprima in piano (bei scorci sul lago) e poi in discesa tornando sulla statale. In breve si giunge ad Anfo. Imboccare a destra la strada che porta in Maniva passando dal Baremone. Seguirla per tre Km circa, fino a superare il tornante che più si insinua nella valle del torrente Scornabò (volendo, ancora prima è possibile seguire un variante a sinistra lungo il torrente, vedi traccia GPX evitanto un altro pezzo di asfalto) e subito dopo svoltare a sinistra (loc. Casambla) risalendo lungo una stradina ancora asfaltata la valle stessa (segnavia 437, mal segnalato). In loc. Tese, la pendenza aumenta e poco prima di una rampa estremamente ripida culminante nei pressi di una casa, svoltare a sinistra su pendenze più “umane” verso una casa in mezzo ad un ampio prato. Finisce il bitume, inizia una lunga, belle forestale che termina al passo Zeno (m 1456). Al passo si svolta a destra e oltrepassata una pozza si spinge o si porta la bici su, direttamente per l’ampio crinale erboso, seguendo la massima pendenza senza tracce di sentiero (non seguire le varie tracce di sentiero delle mucche che tagliano il pendio a destra. Quando il crinale si fa affilato si ritrova il sentiero (poco frequentato), lo si segue fin sotto le rocce. Tenendo la sinistra il sentiero sale gradualmente a mezza costa (vi è qualche su e giù quasi sempre a spinta) fino a quota m 1600 circa (punto più alto del giro) dove inizia la breve ma bella discesa che incrocia l’asfaltata del Baremone-Maniva in prossimità del passo Spina. La si segue a sinistra e subito a destra si imbocca un largo e pianeggiante sentiero, molto bello. Lo si percorre raggiungendo il Baremone (rifugio aperto dalla tarda primavera all'inizio autunno). Si prosegue altri 70 metri lasciando a destra il rifugio Rosa, svoltare a sinistra lungo una stradina a fondo naturale in leggerissima salita (indicazioni Forte di cima Ora). Proseguire fino ad un evidente bivio, diritti si va verso cima Breda (e Bagolino) ma prima si svolta a destra e si risale la vecchia mulattiera che in 4-5 tornati ci porta pedalando al forte e sulla piatta sommità di cima Ora, dove c’erano le postazioni dei cannoni. Ritornando sui propri passi fino al primo tornantino, si imbocca una traccia di sentiero a sinistra suggestiva che taglia a mezzacosta il versante Sud ed Est di cima Ora aggirandola. Tornati sulla stradina proveniente dal Baremone, svoltiamo a destra, in leggera discesa fino ad una casa. Se si attraversasse la proprietà privata, dopo cinquanta metri si ritroverebbe sul crinale il sentiero per cima Breda, invece per non sfidare le ire del proprietario si deve seguire il sentiero segnato che scende a sinistra con due tornati. Nei pressi di un bivio segnato si risale a destra (a spinta) il ripido pendio fino sul crinale, oltre la casa. Altri 5-10 minuti a spinta e siamo sulla cima Breda (croce di legno). Qui inizia il bellissimo, panoramico ma assai esposto (attenzione) sentiero che prima a mezza costa e poi sul sottile crinale percorre la dorsale di Montesuello. Nella seconda parte diventa decisamente più tranquillo. Si supera prima una casa in un prato e poi un casotto in muratura con ripetitore. Scendendo ancora, poco dopo si incontrano dei resti di un muretto con prismi di cemento, qui vi è un bivio poco evidente, svoltare a destra. Si è alle trincee garibaldine, il sentiero inizialmente tormentato diviene presto liscio e scorrevole e con qualche bello scorcio scende gradualmente, a mezza costa fino alla chiesa di S. Antonio e alla locanda omonima, punto di partenza.
Carta consigliata: Carta dei sentieri della Valle Sabbia, scala 1:35.000, Alta Valle, edita dalla Comunità Montana di Valle Sabbia e reperibile nelle edicole e librerie della valle (è venduta insieme alla carta della Bassa Valle ed ad un libretto).
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Come arrivare al punto di partenza
Da Brescia si arriva ad Anfo, sulla sponda occidentale del lago d'Idro, si prosegue ancora per qualche Km fino alla locanda S. Antonio (piccolo parcheggio), nei pressi della chiesetta omonima e del bivio per Bagolino. Da Trento, Tione si supera Ponte Caffaro giungendo in breve alla locanda.
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Commenti
giannig
09.11.2014 18:10
Terminata la discesa dal sentiero 437, giunti sulla asfaltata del Baremone, svoltare a sinistra e raggiungere il passo Spina (circa 200 metri di sviluppo). Svoltare a destra e seguire un largo, comodo e piacevole sentiero che a mezzacosta torna verso il Baremone. Questo sentiero scende poi verso Bagolino, noi raggiungiamo la malga posta nella verde conca sotto il rifugio Rosa, quindi risaliamo l'evidente strada a fondo naturale che in breve ci riporta al rifugio stesso.