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CRESTA DI SAN PAOLO |
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Trattasi di un bellissimo itinerario che si svolge ai confini della Laga, su parte di quella selvaggia cresta montuosa che dalla Macera della Morte scende nell’ascolano a separare la Valle del Rio Castellano dalla Valle del Tronto. Zone teatro un tempo del fenomeno del brigantaggio, intrise di storia, zone solcate anni or sono da una fiorente pastorizia ed oggi frequentate soltanto da pochi. Il giro parte dal parcheggio Rio di Acquasanta Terme. Dalla Salaria, in direzione Ascoli, deviamo a dx per Pozza-Umito e si vanno a percorrere circa nove km di bitume ammirando dall’alto i balzi di roccia sulle Gole del Garrafo. Arrivati alla frazione di Umito, in corrispondenza di una vecchia chiesa, prendiamo a sx la strada che sale e conduce subito ad un altro bivio, quello con il lunghissimo viale frangifuoco per il Maularo. Sono circa dieci km di comoda carrareccia che serpeggia tra i boschi e che nella parte alta offre grandiosi panorami sulle Cascate della Volpara e su Macera della Morte. Una volta svalicato giriamo a sx e seguiamo l’evidente traccia che inizia a scendere. Superato un rudimentale cancelletto di pastori usciamo su un prato e continuiamo la discesa ignorando la sterrata che a dx scivola verso un rifugio. Si rientra nella boscaglia, ci troviamo sempre sul crinale ma iniziamo a virare verso dx e attraversiamo il Prato Lungo fino a giungere al Colle Pidocchi, su un pianoro d’arenaria. La traccia, appena rientra nella selva, presenta un bivio, ossia quello con il sentiero n.317( non segnalato ) che scende nella foresta di San Gerbone. Si ignora quest’ultimo girando a sx ed andando a percorrere la stupenda Cresta di San Paolo. La traccia ora si restringe divenendo sublime discesa in single track che si insinua tra boschi e gigantesche placche di arenaria regalando affacci sulla Valle del Tronto e su quella del Catsellano. L'elemento caratteristico della zona è la Rocca di Montecalvo, un castello appartenuto alla famiglia Guiderocchi che si trova sulla rupe che sovrasta San Martino. La sua costruzione risale al periodo dell'incastellamento, con l’abbandono della viabilità dei percorsi di fondovalle tipici dell’era romana a favore dei percorsi di cresta. La Rocca è visitabile effettuando una piccola deviazione a sx ma, proseguendo per il sentiero, che ora si presenta ben segnalato, incrociamo la s.p. in corrispondenza del valico di San Paolo. Percorsi un centinaio di metri in direzione Acquasanta si svolta a dx per una strada bianca che sale ripida. Nei pressi di un’antenna scendiamo a sx su una piccola traccia che presenta qua e là vecchie indicazioni in legno. E’ il bel sentiero delle Piane che dopo un tratto scoperto entra nei boschi incrociando la s.p. più a valle. Appena usciamo sull’asfalto, se si presta la dovuta attenzione, è possibile scorgere dalla parte opposta della carreggiata una piccola traccia che precipita lungo la Costa dello Straccione. Ancora l’ennesimo avvincente single track, ancora divertimento in stile wild. Siamo ora nel bel mezzo del Fosso di Matrisciano. L’avvincente trail che lo attraversa per intero, culminando nella frazione di Cagnano, è conosciuto anche come “sentiero dei cinghiali”. Sbucati a due passi dal ristorante Tre Lanterne, il rush finale si snoda tutto tra le viuzze e scalinate degli abitati di Cagnano e Acquasanta, ultima iniezione di adrenalina come degna conclusione dell’itinerario.
CINGHIALE 29/09/2013 Acquasanta Terme (AP)
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rpapero
01.10.2013 09:07