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CIMA GIANNI FRANCHI |
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La traccia in questione prende il nome da una folle idea dell’amico, noto accompagnatore di media montagna, Gianni Franchi il quale ci ha indirizzato verso una cresta infernale, che dalla vetta del Monte Brancastello precipita letteralmente verso Isola del Gran Sasso. E’ un trail di rara bellezza ma che nasconde un pericolo costante: non esiste sentiero, è vietato distrarsi, è vietato azzardare, è vietato sbagliare. Stiamo parlando della Cima delle Fianare, un luogo frequentato veramente da pochi, pochi trekkers ovviamente, perché di bikers transitati lassù non si hanno notizie a tutt’oggi. Si tratta di uno “scapicollo” veramente impressionante, fatto di passaggi proibitivi e di pendii erbosi scoscesi ed insidiosissimi. Dal piazzale di Campo Imperatore andiamo a valle per intercettare la carrareccia che porta la Vado di Corno. Si percorre fino alla vetta del Brancastello lo stupendo Sentiero del Centenario con considerevoli tratti pedalabili superando due accentuate pendenze in totale portage. Ha inizio la difficilissima discesa verso la Cima Gianni Franchi (già Cima delle Fianare). L’impressione iniziale, affacciandosi sul versante teramano, è quella di sconforto totale dato che la pendenza che ci si para dinanzi farebbe inorridire anche i più biker più incoscienti. Ma avanzando con molta cautela lungo il crinale aguzzo della montagna si riesce pur sempre a scendere. Un delicato passaggio tra le rocce immette su un ripido pendio erboso sospeso tra il Vallone ed il Fosso Malopasso. Più in basso, a quota 2000m circa, l’aguzza Cima Gianni Franchi, una punta che rappresenta senza ombra di dubbio uno dei balconi panoramici più suggestivi del Gran Sasso, un luogo dimenticato o meglio evitato dal turismo di massa per via della sua non proprio comodo accesso. La discesa continua spietata e ripidissima fino a scorgere un capanno ubicato nella Macchia di San Pietro. Le vere difficoltà finiscono qui. Finalmente, dopo circa 1000 metri di dislivello fatti in comprensibile tensione ed in completo fuori sella si scende su veloce carrareccia nel bosco andando ad attraversare i Piani di San Pietro sino a giungere nell’omonimo abitato. Dalla chiesetta del paese discende ad Isola l’antico sentiero n. 232, ancora pendenza, ancora insidie a culmine di un itinerario inedito e memorabile. Doverosa raccomandazione: assolutamente non azzardare!!!
CINGHIALE 01/09/2013 Campo Imperatore (AQ)
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rpapero
02.09.2013 22:05