337 Val Visdende: il giro delle Malghe.

Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 21/8/2013

SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 35 Km - Dislivello Sal/Disc = +1040 m
Quote min/Max = 1240 / 2030 - Tempo Standard ore 4:0 min
Velocità media = 8,8 Km/ora - Ciclabilità su tempo 96% (a piedi 10 min)
Difficoltà Tecnica = 4/7 MEDIO - GD= 58 Medio/Difficile

PREMESSA: classico giro, se ne trova descrizione già in pubblicazioni per Mtb del 1990; ora è tabellato in verso OR con il n° 9. Abbiamo deciso di pubblicarlo perché di recente ci sono state sostanziali modifiche ma le voci raccolte in proposito erano discordanti: da più parti si va dicendo che ormai tutto il tratto di sentiero (impegnativo e poco ciclabile) è stato ampliato con la creazione di una comoda strada carrozzabile alla portata di tutti: diremo, nella descrizione, che le cose non stanno proprio così !
NOTA: nella buona stagione il percorso è frequentato ed alcune malghe sono aperte e possono offrire riparo e ristoro … non così fuori stagione, per cui bisognerà essere autosufficienti e partire solo con meteo favorevole considerato che si rimane per un bel po’ su terreno aperto, attorno ai 2000 m.

DESCRIZIONE:
Attraversata l’amena piana di Pra Marino si entra nel bosco della val di Londo. Al bivio Ciadon si prende a dx e si arriva a a q. 1680 alla prima malga: Dignas. A q. 1800 si diparte una mulattiera per il vicino confine di F.lla Dignas (q. 2090); la ignoriamo e superiamo un breve tratto dissestato a causa di una onnipresente frana. Su fondo buono, addirittura in parte asfaltato, si supera una dura rampa prima di raggiungere a q. 1940 malga Campobon. Sosta panoramica ed ormai la visuale è libera verso la valle; con la Tabacco 01 potete riconoscere tutte le cime in dir. est-sud-ovest mentre a nord vi copre la Croda Negra. Con fondo buono e qualche facile risalita si arriva presto a malga Cecido (q.2010), normalmente chiusa, poi si perde quota e si raggiunge il wp G 1905 poco sopra malga Manzon (la più visibile da fondovalle in dir. nord). Da qui iniziano le novità: in luogo del vecchio sentiero, si prosegue su un pista ruspata di fresco (chiusa da divieto ma di larghezza carrabile); immagino dovranno farsi lavori di consolidamento per evitare smottamenti a monte ed a valle. L’altimetria e le pendenze però non sono cambiate ed il caratteristico alternarsi di brevi strappi in salita e discesa, metteranno a piedi più volte il biker medio. Il tratto così allargato prosegue per meno di 3 Km, fino al bivio H per casera Drotele, dove si riprende la mulattiera preesistente anni or sono. Poco dopo, una durissima rampa, lascerà in sella solo i fortissimi … ma dura poco, poi velocemente e senza fatica si raggiunge casera Chiastelin. In caso di maltempo da qui è possibile scendere direttamente a valle per buona forestale, anche se molto ripida. Da sfatare l’idea che siamo ormai arrivati, anzi da qui ci aspetta l’unico tratto di sentiero, stretto, a tratti dissestato ed esposto: cioè il tratto meno ciclabile del percorso; il sentiero perde circa 30 m di quota, fino al wp I q. 1940 da dove in certe stagioni potrete ammirare la cascata che con gran salto cade dal monte Vancomun. Poi si deve risalire per raggiungere il punto più elevato del percorso a q. 2030 (wp H2) . Finalmente resta solo discesa ma attenzione al tratto ripido e sassoso, esposto sul pendio laterale: se non siete più che sicuri, meglio a piedi. A quota 1960 il sentiero migliora e poco dopo si ritrova la carrozzabile nei presi di malga Antola di Sopra. Qui si trova ristoro con prodotti tipici e visto che ormai le difficoltà sono davvero finite se ne può approfittare.
Lasciata la malga, dopo un primo tratto un po’ sconnesso ed uno in falsopiano, inizia una larga forestale recentemente sistemata, dal bel fondo in ghiaino e canalette di scolo. Ciò consente di ammirare un bosco di una bellezza unica e scendere in relativa sicurezza, nonostante le pendenze sostenute. Dopo innumerevoli tornanti si arriva a valle (Piè della Costa) nel wp L dove si incrocia la forestale per le sorgenti del Piave e si ritrova l’asfalto. Basterebbe lasciare i freni e la bici arriverebbe al parcheggio; la traccia invece propone un più originale rientro: nel wp M q. 1260 si risale brevemente per lo sterrato di sx. fino a q. 1300 dove si tiene a dx raggiungendo infine per un tracciato, divertente e vario, il luogo di parcheggio.

Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin: ANDROID, iOS




Come arrivare al punto di partenza

Percorsa l’A27, si prosegue per Cortina. Al bivio di Tai si tiene a dx per Auronzo/Comelico.
Subito dopo Cima Gogna si prende a dx la galleria per il Comelico. A SantoStefano ancora a dx per Sappada. Un Km dopo Presenaio si trova a sx la deviazione per la Val VISDENDE.
Nota: il parcheggio, che anni addietro era a pagamento, è per ora libero, negli appositi spazi.

Cartina

Inserisci questa cartina nel Forum:
Inserisci la cartina nel tuo sito:
Inserisci l'altimetria nel tuo sito:


Se l'itinerario è incompleto o presenta dei problemi segnalacelo attraverso il nostro modulo di contatto: Modulo di contatto.


Commenti

Non ci sono ancora commenti..

Infos

Inserito da
RUOTALPINA
Avatar
Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
23.08.2013
Località
Dorf 2706/3, 9942 Obertilliach, Austria
Regione
Veneto
Tempo Percorrenza
ore 4:0 min
Distanza
35 Km
Dislivello
1040
Difficoltà tecnica
4/7 MEDIO
Condizione fisica
GD= 58 Medio/Diffici
Scarica la traccia GPS
Devi essere registrato e loggato per poter scaricare le tracce GPS.
Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin
Android ANDROID
iOS iOS
Visite
343
Downloads
97
Giri da fare
Condividi
Valutazione degli utenti
  • Naviga le tracce da telefono o mandale al tuo Garmin con 1 click con la nostra app
    App

Ricerca

Cerca negli itinerari


Vuoi rimanere informato?

Usa le nostre RSS-Feeds:
Itinerari: RSS
Commenti: RSS

Login

Per poter usare la | Itinerari (inserire itinerari, scaricare le tracce GPS), devi loggarti.

MTB-MAG.com | Itinerari 2004-2024 | Maps © Thunderforest, Data © OpenStreetMap contributors